editoriale del numero di novembre 2020

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In questo numero di novembre 2020 c’è un regalo speciale per i lettori: abbiamo pubblicato le tre tavole botaniche recentemente riscoperte dall’ERSA e che risalgono agli anni ’30 del secolo scorso. 90 piante spontanee o da coltivare disegnate e spiegate a livello divulgativo. Ma tutto questo numero è pieno di doni per voi, le nostre pagine sono realizzate con amore per le storie, le persone, i prodotti che raccontiamo e siamo certi che anche voi leggendo sarete coinvolti dall’atmosfera positiva che vi vogliamo trasmettere. Come fa il grande chef Gennaro Esposito nella lunga intervista che ci ha rilasciato, come traspare dai piatti dello chef del ristorante “Re Santi Leoni”.

Una grande voglia di #ripartenza (naturalmente il mensile è andato in stampa prima dei prossimi lockdown). Ricetta di stagione come l’oca di San Martino, senza dimenticare che per San Martino riaprono anche le cantine del MTV FVG. Preziosi i suggerimenti per fare in casa i dolci di martorana siciliani. E ancora storie storie storie, quelle che piacciono a voi: quando sono nate le gallette di riso? E il burro di arachidi? E il codice a barre? Come sempre il messaggio finale è: leggete e diffondete qbquantobasta! 

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Il tempo del pensiero. E del riprendersi i propri tempi.

La vignetta di Valerio Marini La vignetta di Valerio Marini

Il tempo del pensiero. E del riprendersi i propri tempi. L’attesa del ritorno. E i rimpianti inaspettati. Sono stati alcuni dei titoli che avevo pensato per l’editoriale di questo numero di maggio. Subito eliminati, non appena mi sono tuffata negli articoli e nelle foto traboccanti di colore calore e passione di chi crea con me questo magazine di cui sono sempre più orgogliosa: le persone appassionate che scrivono per qb.
Ecco allora che cominciamo con le uova colorate di un imprenditore visionario in un’ideale continuazione degli articoli sulle uova pubblicati nel numero di aprile.
L’ampia sezione di ricette ha inizio con gli asparagi, vere bacchette magiche della primavera, a cui seguono tocchi di profumi estivi e mediterranei fra melanzane alla parmigiana, zuppe di cozze e suggerimenti per i pic nic in terrazzo o in giardino.
Un po’ di scuola di cucina con i roux, le crème caramel e brulèe, prima di arrivare alla storia forse più emozionante, quella di una famiglia e di un ristorante che da duecento anni conservano la tradizione sapendo crescere innovare distinguersi: un tassello della nostra vicinanza alla ristorazione italiana colpita dagli effetti del Covid-19.

Non abbiamo voluto, anche per mancanza di spazio, citare i tanti interventi degli enti, delle associazioni di categorie sulle proposte per la ripartenza di ristoranti, bar e mondo del vino, del turismo e degli eventi: li trovate nel nostro quotidiano on line  www.qbquantobasta.it consultabile gratuitamente 24 ore su 24.

Ed ecco le nostre ricette dalla quarantina (scritto proprio così, com’era originariamente il vocabolo prima di essere venetizzato in quarantena): molte prendono spunto dalla nostra community sui social, dal croque madame al croque monsieur, dal french toast al pain perdu alla schnitte.
Abbondanza di fragole in ricette sontuose. Torte che richiamano le merendine della nostra e vostra infanzia, raccontate in una veloce ma esaustiva panoramica. Al posto della guerra dei Roses abbiamo la guerra dei biscotti, siamo certi che vi appassionerà.
E ancora la presentazione delle Lady Chef di Udine, le indicazioni antispreco per quando si fa la spesa, storie di lievito di birra e pane, due argomenti che hanno monopolizzato i social in queste settimane.
Le nostre nuove rubriche (ben quattro fra cui #parolegolose e
#bicentenarioartusiano), le vostre foto e i vostri feed back, nonché "il pastry
chef Alessandro Giudici risponde ai vostri quesiti".
Un qb tutto da leggere! Con l’ottimismo di chi vuole e quindi sa ripartire. Insieme a voi. Vicini almeno un metro!

Splendida come sempre la vignetta dell'illustratore Valerio Marini che ringraziamo. 
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Il sommario del numero di aprile. Articoli e Autori.

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Il sommario di questo numero di aprile 2020, in una stagione che non potremo certamente dimenticare, segue un filo conduttore fatto di suggestioni, tra accenni di primavera e attese
della Pasqua. Si apre con Uova uova uova: soprattutto raccontate e da scoprire fra letture e immagini.
Per la festa della Resurrezione riscopriamo le ricette della tradizione con la cuddura di Paola Insanguine, che da questo numero incomincia la collaborazione con qbquantobasta, la pastiera e il tortano di Simonetta Savino, la colomba di Daniele Piccoli. Per il cioccolato, c’è un classico rivisitato come il cannolo siciliano.

Totalmente primaverile il verde della uova ripiene di Giulia Godeassi, che fra i suoi cupcakes alle carote sembra farci intravedere il goloso coniglietto. 

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Riscoprire l'oltatto

Illusione; gioco al cioccolato foto by Lido VannucchiIllusione; gioco al cioccolato foto by Lido Vannucchi

Non solo la vista si abbina al gusto in tavola, ma si fa strada con una certa prepotenza anche il tatto. Con il piacere un po' infantile di mangiare con le mani. Da anni questa strada è seguita per esempio da Massimiliano Alajmo, chef de Le Calandre, ristorante a cui è dedicato un ampio articolo sul nostro numero di qb del mese di aprile 2020, a firma di Marika Bertolini. Ci sono stati e ci sono alcuni piatti nel tre stelle di Sarmeola di Rubano che non prevedono l'uso delle posate.

foto di Lido Vannucchifoto di Lido Vannucchi

 

La battuta di carne servita sulla corteccia, i cannelloni croccanti di mozzarella e ricotta di bufala con salsa di pomodoro. Esperienza tattile particolamente intensa nella "tessitura" un dolce al cioccolato  che mira a riscoprire corrispondenze fra i tessuti e gli elementi del dessert. 

Le Calandre by Sergio CoimbraLe Calandre by Sergio Coimbra

 

Max Alajmo ha sviluppato in collaborazione con il profumiere friulano Lorenzo Dante Ferro, anche una serie di spray: al limone per la cotoletta alla milanese, la cannella per la cioccolata calda, lo zenzero per il gin tonic, l'anice stellato nel brodo di gallina. tutte da scoprire le salse (di mandorle, di merluzzo) dove non sono utilizzati latticini grassi e uova. 

I fratelli Max e Raf AlajmoI fratelli Max e Raf Alajmo

 

Voi usate le mani per mangiare? Per esempio con la pizza? Con le costicine di maiale? Con il panino, vabbè. Raccontanteci le vostre esperienze in proposito. Commentate qui sotto o scrivete a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

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Fil rouge o Fil Bleu

Madonna del PartoMadonna del Parto

Fil Rouge è letteralmente “filo rosso” con il significato di “filo conduttore” (alternativa: leitmotiv, sempre di origine straniera, in questo caso riferentesi a tematica musicale). Sembra che l’espressione fil rouge derivi dall’attività marinaresca: per districare le gomene di una nave si utilizzava infatti un filo rosso che rendeva più facile separare l'una dall'altra le corde aggrovigliate.
Ma esiste anche una leggenda popolare orientale, “il filo rosso del destino”, secondo la quale ogni persona porta fin dalla nascita al mignolo della mano sinistra un invisibile filo rosso indistruttibile che lo lega alla propria anima gemella. Non importa il tempo che dovrà passare o lo spazio che separa le due anime, perché il filo che le unisce non si spezzerà e nessuna circostanza potrà impedire alle due metà di incontrarsi.
Noi, in questo marzo che profuma di primavera e quindi di cose belle che nascono, preferiamo parlare del Fil Bleu che abbiamo lanciato nel numero di gennaio e che ci consente di collegarci - in un ideale cammino di scoperta - con il paese di Cuccagna di cui vi abbiamo raccontato in febbraio. Ecco allora che parliamo di guado, o gualdo, cioè di Isatis tinctoria, pianta della famiglia delle Brassicacee, parente di cavolo e verza.

I colori e la loro realizzazione erano un tempo appannaggio delle Corporazioni; chi ne rivelava i segreti era condannato all’esilio perpetuo, chi ne deteneva il monopolio era ricchissimo. Quando Carlo V catturò il re di Francia Francesco I fu proprio un commerciante di guado della Linguadoca a farsi garante per il riscatto!
La coltivazione della pianta tintoria si sviluppava tra le città di Tolosa, Carcassonne e Albi. Cocagne e coques erano i nomi dei pani di pasta tintoria pronti per la vendita. Ed ecco l’origine dell’espressione pays de cocagne – paese della cuccagna – per indicare un luogo di straordinaria abbondanza e prosperità. Un approfondimento questo che si è reso necessario per rispondere anche alla tante e-mail che abbiamo ricevuto riguardo l’editorialone di gennaio.

E per questo numero di marzo: buona lettura!
Scrivetemi a
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Il ritorno del blu

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PANTONE 19-4052 Classic Blue è il colore dell’anno 2020. Un blu su cui poter sempre contare, che parla di sicurezza di sé e di relazioni solide.

È una sfida a pensare in profondità e allargare le nostre prospettive, un rifugio per lo spirito. Rievocando il cielo all’imbrunire, le qualità rassicuranti di questo colore mettono in evidenza il nostro desiderio di una base stabile da cui partire mentre ci apprestiamo a varcare la soglia di una nuova era. Imprimendosi nella nostra mente come un colore rilassante, infonde nell’animo umano un senso di pace e tranquillità. Consente di rifocalizzare i nostri pensieri facilitando la concentrazione e fornendo un’eccellente chiarezza. Sfumatura di blu che invita alla riflessione, Classic Blue favorisce la resilienza. Ci incoraggia a guardare al di là dell’ovvio per pensare in profondità e fuori dagli schemi, ampliare i nostri orizzonti e favorire il flusso della comunicazione.

pantone 19 4052 classic blueCon le parole di Leatrice Eiseman, executive director del Pantone Color Institute, che ci hanno fatto tornare alla mente anche la gonne a pieghe, rigorosamente blu, che indossavamo da bambine nei giorni di festa, apriamo questo primo numero del 2020 del nostro qbquantobasta, che ha il blu anche nel fondo di copertina. E facciamo a tutte le nostre lettrici e ai nostri lettori gli auguri più sinceri di un anno importante. Sempre insieme a noi che ci impegneremo a essere ancora più chiari, profondi, solidi, essenziali. Per ampliare insieme a voi i nostri orizzonti. 

Pantone, blu, sicurezza, relazioni, resilienza, pace, tranquillità, cielo, comunicazione

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Quale l’augurio più bello?

La vignetta di Valerio Marini La vignetta di Valerio Marini

Quale l’augurio più bello? Di ritrovarci ancora insieme nel prossimo anno. Un 2020 che avanza sommessamente a grandi passi e che, come ogni anno nuovo, promette di realizzare sogni e speranze.
Noi da parte nostra faremo del nostro meglio e tante sono le novità che ci aspettano, nuove rubriche, nuovi contenuti, nuovi format da condividere con voi lettrici e lettori. La casetta di Natale che proponiamo in copertina e che vi insegnamo a realizzare è un invito a chiudere con gioia il 2019, preparandoci ad assaporare il gusto buono del Natale. E proprio ai dolci, rovesciando il classico dulcis in fundo, abbiamo voluto dedicare le prime pagine di questo numero.
Anche la tavola può darci emozioni nuove: troverete sia piatti e prodotti tradizionali da riscoprire conoscendone anche la storia – dalla trippa alla semplice mortadella - sia suggerimenti golosi che vengono da altre regioni o addirittura da altri continenti – dagli arancini siciliani alla cake Christmas nipponica. Una tavola che va anche decorata per riscoprire il gusto della bellezza e in questo caso qb di dicembre vi offre utili e inconsueti suggerimenti.
Per tutto questo e per i tanti altri articoli di vini persone luoghi che troverete in questo numero desidero ringraziare chi scrive per noi con entusiasmo e passione, per chi ogni mese riesce a raccontarci nuove storie e vere emozioni.

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Il grembiule della nonna

Non è un editoriale ma vale come un editoriale. E' un pezzo che abbiamo pubblicato sul numero di novembre 2019 di qbquantobasta; ce l'ha inviato una lettrice che l'ha trovato nella grande rete del web. Il primo scopo del grembiule delle nonne era di proteggere i vestiti sotto, ma, inoltre... serviva da guanto per ritirare la padella bruciante dal forno. Era meraviglioso per asciugare le lacrime dei bambini e, in certe occasioni, per pulire le faccine sporche. Dal pollaio il grembiule serviva a trasportare le uova e, talvolta, i pulcini. Quando arrivava qualche
estraneo, il grembiule serviva a proteggere i bambini timidi. Quando faceva freddo, la nonna se ne imbacuccava le braccia. Questo buon vecchio grembiule faceva da soffietto, agitato
sopra il fuoco a legna. Era lui che trasportava le patate e la legna secca in cucina. Dall'orto serviva da paniere per molti ortaggi, dopo che i piselli erano stati raccolti era il turno dei cavoli. E a fine stagione, esso era utilizzato per raccogliere le mele cadute dall'albero. Quando dei visitatori arrivavano in modo improvviso era sorprendente vedere la rapidità con cui questo vecchio grembiule poteva dar giù la polvere. All'ora di servire i pasti la nonna andava sulla scala ad agitare il suo grembiule e gli uomini nei campi sapevano all'istante che dovevano andare a tavola. La nonna l'utilizzava anche per posare la torta di mele appena uscita dal forno sul davanzale a raffreddare... 

Scriveteci se vi è piaciuto e soprattutto aggiungete per noi altri ricordi delle vostre nonne e del loro gtembiule Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Editoriale novembre 2019

Incipit libro quarto Chambéry Bibl. mun. ms. 0004 02Incipit libro quarto Chambéry Bibl. mun. ms. 0004 02

 

L'editoriale del numero di novembre del mensile qbquantobasta non è un vero editoriale, anche se, spiegando il senso del logo della nostra casa editrice qubista, si capiscono molte cose dei nostri punti di vista, anche la scelta del Leprotto codardo e dei coniglietti assassini.  Leggete qui Conoscete il coniglietto mannaro?

Vi allego però almeno il sommario di un numero davvero speciale, come sempre del resto, un numero di cui andare orgogliosi! Sommario del numero di novembre di qbquantobastaSommario del numero di novembre di qbquantobasta

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Editoriale aprile 2019

 

Grande successo e molti apprezzamenti da parte dei lettori per l’inserto speciale del numero di marzo “Stella Boschi Laguna”. Il che ci spinge ad approfondire ulteriormente nelle nostre pagine in continua evoluzione le tematiche relative alle bellezze naturalistiche artistiche e architettoniche della nostra regione e non solo, all’insegna di quelli che sono i nostri claim fin dagli inizi: “turisti per un giorno” e “turisti tutti i giorni”. Ecco perché nell’editoriale ho voluto mettere l’immagine di una pianta dai fiori rosa: l’Armeria helodes, noto come Spillone delle Risorgive o Spillone palustre. Il suo periodo di fioritura è compreso tra i mesi di maggio e giugno, quindi avete tutto il tempo di cercarlo e ammirarlo. Trattasi di una specie endemica della zona centrale della bassa pianura friulana a sud della linea delle Risorgive, che cresce in ambienti umidi. E’ una specie molto rara inserita nella Lista Rossa delle specie in pericolo in Italia. Ed è il fiore che la Società Botanica Italiana ha scelto come simbolo floristico per rappresentare la nostra regione (accanto alla Primula di Palinuro per la Campania, al Pino loricato per la Basilicata, alla Sassifraga argentata per il Piemonte, per citarne solo alcune) al fine di promuovere e tutelare la biodiversità vegetale.

Armeria helodes  ph G. ComissoArmeria helodes ph G. Comisso
Naturalmente il numero di aprile è ricco di ricette di stagione dalla pinza in triestina, fotografata anche in copertina da Marina Raccar, all’uovo di Pasqua da provare a fare da soli in casa, alla Pasimata dolce tipico pasquale della Garfagnana.  Continuiamo a invitarvi a leggere sempre le etichette dei prodotti al momento dell’acquisto: con la sua consueta acribia e con dati alla mano Enos Costantini ci racconta degli asparagi del Perù: attualissimo invito “sovranista” a scegliere gli asparagi locali. E a proposito di asparagi segnatevi le date di Asparagus, il progetto di promozione del territorio, dei suoi vini e dei suoi cibi che il Ducato dei Vini Friulani continua a sostenere nello spirito dei fondatori del Sodalizio. 
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Gli auguri del direttore

 

Che anno è stato il 2018? Come sarà il 2019? Ogni 31 dicembre, di fronte a questa domanda sempre uguale, in cui cambiano solo i numeri dei millesimi, ci viene in mente il Leopardi e il suo Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere: - Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi? - Almanacchi per l’anno nuovo? - Sì signore. - Credete che sarà felice quest’anno nuovo? - Oh illustrissimo sì, certo. - Come quest’anno passato? - Più più assai. - Come quello di là? - Più più, illustrissimo…

Comincia un nuovo anno. Buoni propositi. Decisioni importanti. Nuove idee. Ma anche continuità con quello che ci ha fatto crescere come rivista e diventare un punto di riferimento nel settore: attenzione al territorio per valorizzarlo e farlo conoscere. Risposte chiare alle richieste dei nostri lettori, all’insegna dell’indipendenza di giudizio, ospitando opinioni anche contrapposte. Insomma un vero giornale di gusto e buon gusto, attento alle novità e legato alle tradizioni, semplice nel linguaggio ma ricco di approfondimenti. Colorato e allegro il più possibile.
Quella vita ch’è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura, scrive Leopardi pensando alle illusioni umane. Ma anche noi, come il passeggere del dialogo, alla fine scegliamo l’almanacco più bello, perché un anno nuovo è un regalo che ci attende, con le sue sfide e le sue sorprese. E noi siamo curiosi di conoscerle. Per questo, per augurare a tutti noi un buon 2019, abbiamo scelto per questo numero di qbquantobasta una copertina che ci inviti a guardare la vita in rosa. Sempre con un tocco di scintillante rubino.

 

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