Editorialini del numero di marzo di QUBÌ
cover qubi marzo 2025
L'arte di vivere la primavera. Se appare all’improvviso con i primi asparagi selvatici, primule a gruppi e violette solitarie, ormai abbiamo imparato a riconoscere la primavera nell’aria. Forse però non sempre conosciamo l’arte di viverla giorno per giorno senza essere ansiosamente in attesa dell’estate. Con il nostro qubì vogliamo ancorarvi al bello che ci circonda, ai sapori, alle scoperte, agli eventi che sono talmente tanti da tendere all’infinito.
Abbiamo scelto marzo per fare germogliare nuove idee, perché il nostro magazine sappia rinnovarsi sempre, restando sempre fedele a se stesso.
Cominciamo dal recupero, prima di tutto nella nostra memoria, dei profumi e dei sapori che ci hanno fatto crescere come siamo, ma senza nostalgie eccessive di come eravamo. Ci piacerebbe che foste in molti a partecipare. Fra l’altro abbiamo appreso che anche l’Unpli FVG sta attuando fra le Pro Loco regionali una ricerca in tal senso da consegnare alle giovani generazioni.
Nasce una collaborazione con la cucina del Sannio e del Sud in generale, ma aperta a tutte le regioni italiane alla scoperta delle reciproche somiglianze: lo spunto ci è venuto dalla scoperta che in Emilia c’è un pesto antico molto simile alla varhackara di Timau. E il litum friulano che cosa ha in comune – al di là del nome – con il preboggion ligure e l’erbazzone emiliano? Molto di più di quanto si potrebbe pensare.
Infine preannunciamo con gioia le prossime uscite su QUBI delle storie culinarie dei Dodici Ghiotti.
Buona lettura!
Fabiana Romanutti
TUTTI IN PIAZZA CON QUBÌ
Certe attese valgono il tempo speso a immaginarle. E la nuova piazza di Aurisina, tanto desiderata, tanto annunciata – e non a torto – come la piazza più bella del Carso, è finalmente realtà. Vedere un progetto nascere, crescere e concretizzarsi è sempre una soddisfazione, ma lo è ancora di più quando non si tratta solo di mattoni e arredo urbano, bensì di un luogo che torna a essere cuore pulsante della comunità. Una piazza è molto più di uno spazio: è il punto d’incontro dove tutto si mescola. Il forno con il suo pane fragrante, i bar che sanno di colazioni lente e aperitivi veloci, il pub che sfida gli orari impossibili del Carso con un’offerta continua, il supermercato che è anche scrigno di prodotti tipici, e poi le botteghe, l’agraria, i piccoli negozi che fanno da cornice al quotidiano. E poco più avanti, verso Aurisina Stazione, altre chicche da scoprire, in un territorio che ha sempre qualcosa da offrire a chi sa guardare oltre.
Questa piazza non è solo una piazza: è un pezzo di memoria che si fa presente, un luogo dove la comunità si ritrova e si riconosce. E intorno, quasi a proteggerla, le osmize, piccoli angoli di tradizione che aspettano solo di essere vissuti. Non per fare previsioni o minacce ma ci vedrete spesso, me e la Romanutti, a braccetto tra i banchi del mercato settimanale a caccia di ingredienti per i nostri piatti, o tra le cose di vecchie case nel mercatino mensile che si prepara già ad accogliere appassionati e visitatori.
Buona lettura!
Nicola Santini
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