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Annum novum faustum felicem. Happy and prosperous new year!

annum novum e foglie di ambraìlucerna in terracotta con vittoria alata e frase beneaugurante, British Museumlucerna in terracotta con vittoria alata e frase beneaugurante, British Museum

Auguri!  Buon anno! Tre foglie di alloro fatte di ambra, rinvenute nel corredo della giovane Antestia Marciana (II secolo d.C.) in Aquileia, riportano la scritta augurale A. N. F. F. Annum Novum Faustum Felicem  “buon anno nuovo prospero e fortunato".  Me lo ricorda oggi la Società Friulana di Archeologia e mi tornano in mente le traduzioni dal latino: già da subito ci avevano spiegato che felix-felicis non significava "felice" ma "fortunato". Ma noi, anche una volta finito il liceo, ci intestardivamo a cercare la felicità invece che la botta di fortuna. 

L’ambra dunque. Veniva donata come simbolo di buon auspicio in occasione dei capodanni. Per le donne era di buon augurio sognare monili in ambra, ma soprattutto possederli.

Lo stesso augurio Annum Novum Faustum Felicem era riportato spesso sulle lucerne  donate nelle festività romane dell'inizio di anno  come strenae (da cui le nostre strenne). La lucerna in terracotta della foto in alto, accompagnata dalla raffigurazione della Vittoria alata, si trova al British Museum. Il capodanno romano originariamente aveva inizio nel mese di marzo, dedicato appunto a Marte: “Signore delle armi, dal cui sangue mi ritengo nato e affinché sia creduto, darò molte prove, da te proclamiamo l’inizio per l’anno Romano: il primo mese sarà dal nome del padre" scriveva Ovidio ne I Fasti.

Un 2021 prospero e fortunato è quindi l’augurio che condivido con voi. 

 

 

Poi dal 450 a.C. circa il primo mese dall'anno fu gennaio, dedicato a Giano, il dio romane delle porte e dei passaggi. Il dio bifronte che rappresenta tutti gli inizi e possiede la capacità di vedere il passato e il futuro. Macrobio e Livio spiegano che Giano presiedeva all'inizio tutti i mesi dell'anno e perciò alle Calende veniva celebrato quale Junonius assieme a Giunone ed è per l'identico motivo che, secondo Ovidio, veniva offerto il dolce chiamato janual durante le Calende di gennaio. Giano bifronteGiano bifronte

In quanto custode degli accessi e delle soglie (qui limina servo dice il dio in Ovid. Fast., 173) Giano è considerato il principale guardiano delle porte dell'Urbe e come tale ha la funzione di protezione della città sacra. 

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