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Non c'è Pasqua senza titole (a Trieste)

Il dolce tipico pasquale triestino è la pinza, ma altrettanto diffuse sono le titole, fatte con la medesima pasta lievitata. Le uova tinte di rosso ma talvolta anche in altri colori,  sono accreditate coe usanza che risale alla cultura serbo-ortodossa a ricordo dei  sassi del Calvario macchiati dal sangue vivo che scende dalla Croce. Io nella versione per il ricettario pasquale di qbquantobasta ho scelto alcune uova anche di colore bianco, colore della colomba della pace.

Torta di pere e noci ispirata a Gianni Cosetti

 

 

torta di pere e noci secondo la ricetta di Gianni Cosetti torta di pere e noci secondo la ricetta di Gianni Cosetti

Gianni Cosetti, per chi non lo avesse sentito nominare (può capitare a chi non è della nostra regione FVG) fu un talentuoso cuoco carnico del ristorante Roma di Tolmezzo. "La torta alle pere e noci di Gianni Cosetti è il simbolo della tradizione gastronomica povera, preparata con pochi e semplici ingredienti, che, messi insieme, esprimono al meglio la territorialità in un dolce speciale, ideale a colazione, come dessert o a merenda". Mi sono cimentata nella preparazione seguendo passo passo le indicazioni tratte dal suo ricettario: Vecchia e nuova cucina di Carnia. 

Buchteln dolci alla zucca e uva passa

I Buchteln sono focaccine dolci di pasta lievitata, cotte in una pirofila dopo averle disposte in modo che si attacchino l'una all'altra. Sono originarie della Boemia, ma hanno un posto di primo piano nella cucina austriaca, ungherese e anche triestina.

Christmas Cake ... per un Natale very British!

christmas fruit cakechristmas fruit cake

Christmas Cake... per un Natale very British! La Traditional Christmas Cake dovrebbe essere preparata almeno uno o addirittura due mesi prima di Natale. La particolarità sta proprio nella lunga attesa durante la quale l’unico compito sarebbe di “nutrire la torta” (to feed the cake) a intervalli regolari con il brandy o con il rum che aiuterebbero la torta a maturare e a conservarsi nel tempo.  

 

Timballo aragonese

TIMBALLO ARAGONESETIMBALLO ARAGONESEIl protagonista del pranzo nei giorni di festa ad Aragona, piccolo comune dell’entroterra agrigentino, è il TegameTaganu o Teganu in dialetto –, un timballo di rigatoni conditi con macinato misto di manzo e maiale, salsa di pomodoro, uova sbattute e tuma a fettine. Pur sembrando un piatto unico, è in realtà solo l'apice di tutto il pranzo delle feste. Di norma, per tradizione, a questa pasta al forno seguiva l'agnello, cotto in tegami di coccio al forno e insaporito con rosmarino, vino bianco e cipolle, e i dolci, come le cassatine di ricotta e le paste di mandorla.

La ricetta che vi propongo è stata pubblicata sul mensile qbquantobasta. 

Cheesecake al cocco e cioccolato

Estiva, golosa, fresca e preparata a fuochi spenti. Si tratta della mia cheesecake dal tocco caraibico con cioccolato fondente e cocco. Si prepara in 20 minuti, riposa una notte in frigo … e il gioco è fatto!

Cheesecake al cocco e cioccolato

Ingredienti

per uno stampo da 20 - 22 cm di diametro

Per la base

  • 120 g di biscotti tipo Digestive
  • 3 cucchiai di miele
  • 50 g di burro fuso

Per la farcitura

  • 5 fogli di gelatina
  • 50 ml di latte
  • 150 g di ricotta o philadephia
  • 140 g di yogurt bianco senza zucchero oppure greco
  • 60 g di zucchero a velo
  • 200 ml di panna
  • 50 g di cioccolato fondente
  • 3 cucchiai di cocco raspato

Per decorare questa cheesecake potete semplicemente spolverarla con cacao dolce o amaro e cocco raspato, oppure potete preparare le palline al cocco: lavorate 100 g di ricotta con 50 g di cocco raspato, 40 g di zucchero a velo. Lasciate riposare in frigorifero un'ora. Formate quindi le palline e passatele nel cacao amaro. Conservatele in frigorifero fino al momento di decorare la torta.

Procedimento

  1. Fate fondere il burro e fatelo raffreddare. Tritate finemente il un mixer i biscotti aggiungendo il burro e il miele. Rivestite con la carta forno uno stampo tondo a cerniera e adagiate i biscotti sul fondo livellato la superficie e pressandola bene. Riponete il frigorifero.
  2. Ammollate i fogli di gelatina in acqua fredda per 10 minuti e montate la panna.
  3. Lavorate la ricotta assieme allo yogurt e allo zucchero a velo. Unite quindi la panna.
  4. Strizzate la gelatina, mettetela in un pentolino e fatela fondere assieme al latte. Non fatela sobbollire troppo.
  5. Mescolando velocemente il tutto con una frusta, unitelo al composto appena preparato. Dividete il tutto in 2 parti uguali.

Per la parte scura al cioccolato:

  1. fate fondere il cioccolato fondente a bagnomaria, aggiungetelo a una parte di composto
  2. mescolate con una spatola e versatelo sulla base di biscotto
  3. Riponete il freezer per 10 minuti.

Per la parte bianca al cocco:

  1. unite al composto il cocco raspato, mescolate e versate sulla parte solidificata al cioccolato.
  2. Riponete il tutto in frigorifero a rassodare per una notte.
  3. Decorate la superficie e servite.

Ciambella al limone e semi di papavero

La freschezza del limone incontra il gusto particolare dei semi di papavero. Questa meravigliosa ciambella richiama gli incontri tra amiche in giardino, all'ombra fresca di un antico albero, ottima da gustare fredda assieme a un delizioso tè freddo alla menta. Se vi piacciono gli agrumi, potete sostituire il limone con arancia, lime o bergamotto.

CIAMBELLA AL LIMONE E SEMI DI PAPAVERO

Ingredienti per uno stampo da 24 cm di diametro

  • 250 g di farina di farro bianca
  • 180 g di zucchero di canna
  • 150 g di yogurt bianco senza zucchero
  • 120 g di maizena
  • 120 g di olio di semi di girasole
  • 3 cucchiai di semi di papavero
  • 3 uova intere
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • scorza grattugiata di 1 limone biologico
  • succo di mezzo limone
  • un pizzico di sale

Per la glassa

  • 100 g di formaggio fresco tipo Philadelphia
  • 50 g di zucchero a velo
  • 1 cucchiaio di succo di limone

PROCEDIMENTO

  1. Scaldate il forno a 180° C in modalità statico.
  2. Imburrate e infarinate uno stampo da ciambella.
  3. Sgusciate la uova in una ciotola capiente e montatele con le fruste elettriche assieme allo zucchero.
  4. Unite quindi l'olio, lo yogurt, la scorza e il succo di limone. Mescolate bene.
  5. A parte miscelate le polveri: la farina, la maizena, il lievito, il sale e i semi di papavero. Unite il tutto al composto.
  6. Versate l'impasto nello stampo e cuocetelo in forno per 45 - 50 minuti. Fate la prova stecchino per controllare la cottura.
  7. Una volta pronta, sformate la ciambella e fatela raffreddare su una gratella.
  8. Montate a parte il formaggio cremoso assieme allo zucchero e al succo di limone.
  9. Versate la glassa sulla ciambella fredda e decorate con fiori freschi e semi di papavero aggiuntivi.

Focaccia alla ricotta e cicoria

Quando, alla fine delle feste, sentiamo l'esigenza di un'alimentazione più sana e detossinante, gli esperti ci consigliano di prediligere l'assunzione di più verdure e cereali non raffinati. Questa torta salata, facilissima da preparare, sana e gustosa è il giusto connubio tra gusto e cucina salutare. Viene preparata con la cicoria, amica del fegato e molto depurativa, ricotta, latticino magro e molto proteico e farine integrali, rustiche e saporite.

Focaccia senza lievito alla ricotta e cicoria 1Focaccia senza lievito alla ricotta e cicoria 1

FOCACCIA SENZA LIEVITO ALLA RICOTTA E CICORIA

Ingredienti per uno stampo da 28 - 30 cm

  • 100 g farina 0
  • 100 g farina di farro 
  • 50 g farina integrale
  • 150 g acqua
  • 2 cucchiai generosi di olio extravergine di oliva, più un po' oer 
  • 6 g sale
  • 100 g ricotta
  • 300 g cicoria
  • 1 piccolo porro
  • origano secco

FOCACCIA SENZA LIEVITO ALLA RICOTTA E CICORIAFOCACCIA SENZA LIEVITO ALLA RICOTTA E CICORIA

 

Procedimento

Preparazione Focaccia senza lievito alla ricotta e cicoria 1Preparazione Focaccia senza lievito alla ricotta e cicoria 1

In una ciotola capiente mescolate la farina bianca assieme alla farina di farro e alla farina integrale. Unite il sale e l'olio. Aggiungete gradualmente l'acqua e iniziate a impastare il tutto.

Preparazione Focaccia senza lievito alla ricotta e cicoria 2Preparazione Focaccia senza lievito alla ricotta e cicoria 2

Lavorate il tutto una decina di minuti. Formate quindi una palla d'impasto e lasciatela riposare coperta da un telo da cucina.

Nel frattempo lavate e mondate la cicoria. Sbollentatela e strizzatela. Tritatela finemnte. Affettate il porro e stufatelo in padella assime a 3 cucchiai di olio d'oliva. Unite quindi la cicoria, salate e pepate. Proseguite la cottura per una decina di minuti. Fate poi raffreddare.

Settacciate la ricotta schiacciandola con uno schiacciapatate. Unite alla ricotta le verdure e regolate di sale e pepe. Se volete, potete aggiungere qualche cucchiaiata di parmigiano o pecorino grattugiato. Mettete da parte.

Preparazione Focaccia senza lievito alla ricotta e cicoria 3Preparazione Focaccia senza lievito alla ricotta e cicoria 3

Dividete l'impasto preparato in 2 parti. Stendetele non troppo fini con un matterello su un piano leggermente infarinato. Disponete il primo disco d'impasto sul fondo della teglia e bucherrellatelo leggermente con una forchetta. Versate quindi il ripieno e copritelo con il secondo disco d'impasto. Chiudete i bordi, bucherellatelo e spennellatelo con poco olio. Spolveratelo quindi con origano secco.

Cuocete questa focaccia a forno già caldo a 220°C in modalità ventilato per 20 - 30 minuti, fino a quando la superficie risulterà dorata e croccante. Sfornate la focaccia e lasciatela riposare una decina di minuti prima di servirla tiepida.

FOCACCIA SENZA LIEVITO ALLA RICOTTA E CICORIAFOCACCIA SENZA LIEVITO ALLA RICOTTA E CICORIA

 

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Brioche natalizia alla frutta e spezie

Vi propongo la mia versione dello Stollen (più correttamente Christstollen),  tipico dolce natalizio tedesco. E' una pasta dolce lievitata, ricca di burro, frutta secca, soprattutto mandorle, uva passa, cedro e arancio canditi, spesso ricoperta di zucchero a velo. La prima notizia documentata di questo dolce sembra risalga al 1329 in quel di Naumburg, mentre  circa 150 anni dopo (1474) abbiamo la prima citazione del dolce nella città di Dresda: da allora la città della Sassonia e il dolce sono indissolubilmente legati, tanto che il Dresdner Stollen (Stollen di Dresda) è coperto da indicazione geografica protetta.

Nella ricetta originale, il dolce non viene consumato appena cotto, ma dopo circa tre settimane. In altre versioni vengono aggiunti, a seconda delle zone, marzapane, ricotta, vino rosso, mele, prugne o nocciole.

 

Ingredienti: per 1 treccia grande

 

350 g di farina forte (Manitoba)
¼ di cucchiaino di sale
50 g di zucchero
4 g di lievito di birra secco
150 ml di latte
100 g di burro, ammorbidito
1 uovo, sbattuto
40 g di mirtilli disidratati
50 g di uvetta
25 g di scorza d’arancia candita
25 g di pistacchi, tritati a mano
la scorza di un limone non trattato
i semi di una bacca di vaniglia
1 cucchiaino di cannella
qualche cucchiaio di panna per spennellare
zucchero a velo per servire

 

Preparazione


Versate la farina setacciata in una ciotola. Aggiungete lo zucchero, la cannella, i semi della vaniglia, la scorza di limone e il lievito secco. Mescolate il tutto.

Iniziate a impastare aggiungendo le uova e versando a filo il latte intiepidito. Aggiungete infine il burro morbido.

Lavorate il tutto sino a quando l’impasto avrà ottenuto una consistenza omogenea. Aggiungete la frutta secca, la scorza d’arancia candita tagliata a pezzetti, e i pistacchi.

Lavorate ancora, formate una palla e riponetela in una ciotola; copritela con un pezzo di pellicola alimentare e lasciate lievitare fino al raddoppio del volume.

Dividete il composto in 2 parti, arrotolatele quindi sulla spianatoia leggermente infarinata e arrotolatele poi tra di loro a mo’ di treccia.

Trasferite la brioche su una teglia rivestita con la carta forno, copritela e fatela lievitare per 1 ora. Spennellatela quindi con poca panna.

Riscaldate il forno a 190 °C. Infornate la brioche e cuocetela per 35 minuti fino a quando la superficie apparirà ben dorata.

Estraete la treccia dal forno e lasciatela raffreddare 5 minuti prima di sistemarla su una griglia da raffreddamento.

Una volta fredda, spolveratela con zucchero a velo e servite.

La ricetta è stata pubblicata sul mensile qbquantobasta. 

 

Linzer Torte

La Linzertorte (o torta di Linz) è caratterizzata da due deliziosi strati di frolla ricca e burrosa, preparata con la frutta secca profumata da spezie legnose. Al suo interno, un goloso strato di marmellata di lamponi che viene poi racchiuso da un croccante reticolo di frolla. Come ci suggerisce il suo nome, la Linzertorte nasce a Linz, in Austria. La ricetta venne poi importata in America dove fu apprezzatissimo. Rick Rodgers ci racconta nel suo libro Kaffeehaus(lo trovi qui su Amazon) che le prime ricette stampate cominciarono ad apparire nei primi anni 1700. Da qui nacquero numerose varianti di questa crostata, a partire dalla frolla, preparata con frutta secca tostata o meno, con mandorle, nocciole e noci in svariate proporzioni a seconda dei gusti, oppure con i ripieni e accompagnamenti più disparati: dalla marmellata di ribes, a quella di albicocche o agli americanissimi cranberries.

Ingredienti per uno stampo di 24 cm di diametro

  • 100 g di mandorle tostate con la pelle

  • 50 g di noci o nocciole

  • 200 g di farina tipo “2”

  • 150 g di zucchero di canna

  • 1 cucchiaino di lievito per dolci

  • 2 rossi d’uovo

  • scorza di un limone

  • 150 g di burro freddo

  • un pizzico di sale

  • un cucchiaino di cannella in polvere

  • latte q.b.

  • 200 g di marmellata di lamponi

  • una manciata di mandorle a lamella

Procedimento

Servendovi di un mixer capiente, tritate le mandorle tostate assieme alle nocciole (o alle noci) e allo zucchero di canna. Aggiungete la farina, la scorza di limone, la cannella, il lievito e un pizzico di sale. Frullate per amalgamare bene le polveri. Aggiungete ora il burro freddo a dadini e frullate a intermittenza fino a ottenere delle briciole d’impasto. Versate i tuorli e frullate per l’ultima volta fino a ottenere una palla l’impasto. Avvolgetela nella pellicola e riponetela in frigorifero a raffreddare per almeno 20 minuti.

Scaldate il forno a 180°C. Spolverate la spianatoia con un po’ di farina e stendete la frolla fino a raggiungere uno spessore di circa 0,5 – 0,8 cm. Rivestite uno stampo per crostata dal diametro di 24 cm ed eliminate la frolla in eccesso. Riempite ora il guscio di frolla con la composta di lamponi. Stendete la frolla avanzata con un matterello e tagliate delle strisce con una rotella. Formate un graticolo sulla crostata, spennellatelo con un po’ di latte e decorate la circonferenza con le mandorle a lamelle. Infornate la crostata a forno ventilato caldo e cuocetela per 30 – 40 minuti.

Fate raffreddare bene la Linzertorte prima di servirla. Cospargetela con lo zucchero a velo, tagliatela a fette e accompagnatela da un ricciolo di panna montata, come da tradizione austriaca.

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Quaglie arrosto e palline di patate

Le rimpatriate familiari, le tavole imbandite della domenica, la preparazione dei piatti con tanta cura “anche quando non si aveva niente”, sono i ricordi più vividi che la nonna Marisa porta con sé della sua giovinezza. Cresciuta in una numerosa famiglia contadina a Persereano, dopo la Seconda Guerra Mondiale, parte di questa dovette trasferirsi a Roma per lavoro. Solo in alcune occasioni come la Fieste dal Perdòn, la vendemmia o durante le feste di Natale, zii e cugini ritornavano in terra natìa. Era sempre una grande festa, un’accoglienza fatta in buon stile friulano.  Il lungo tavolo da pranzo apparecchiato con maestria con grandi tovaglie di cotone candide, immancabili fiaschetti di vino e cestini con pane caldo, accoglieva ben una ventina persone riunite nella sacralità del pranzo della domenica. Si incominciava il pasto con un buon brodo di gallina, preparato con tutte le verdurine dell’orto. Seguiva un secondo piatto rigorosamente a base di animali di bassa corte come polli, anatre, oche o piccole quaglie. Queste ultime erano sicuramente le più prelibate, accompagnate dalle balutìs, palline fritte di patata dal gusto inconfondibile apprezzate dalla zia Miriam, servite sia come contorno o come dolce, spolverate con zucchero alla vaniglia per accontentare i bimbi come dessert. Seguivano formaggi e salumi di produzione propria e per finire l’immancabile torta alla frutta.

quaglie e palline di patate 1quaglie e palline di patate 1

QUAGLIE ARROSTO

Ingredienti per 4 persone

  • 8 quaglie eviscerate e senza testa
  • 150 g di pancetta più 16 fette per bardare la carne
  • Un mazzetto aromatico (salvia, timo e rosmarino)
  • 40 g di burro
  • 1 cucchiaio d’olio
  • 1bicchiere di vino bianco
  • 8 scalogni
  • Qualche foglia di salvia
  • Sale e pepe

Procedimento

Tritate finemente la pancetta assieme alle erbe aromatiche. Riempite con il battuto appena ottenuto le quaglie. Bardatele con le fettine di pancetta che avete tenuto da parte e legatele con il filo da cucina. Fate fondere il burro assieme all’olio e a qualche foglia di salvia. Rosolate le quaglie nel tegame su tutti e due i lati, aggiungete gli scalogni sbucciati e tagliati in 4 parti, sfumate con il vino bianco, coprite la padella e abbassate il fuoco. Cuocete la quaglie a fuoco lento per un’ora aggiungendo qualche mestolo di brodo se necessario.

palline di patatepalline di patate

LIS BALÙTIS

Ingredienti per 4 persone

  • 500 g di patate vecchie o a pasta bianca (per gnocchi)
  • 1 uovo
  • 200 g di farina 00
  • 1 cucchiaino di lievito per torte salate (o per dolci ma non vanillinato)
  • La scorza di 1 limone
  • 50 g di burro
  • Un pizzico di noce moscata
  • Sale e pepe
  • 1 litro d’olio per friggere

Procedimanto

Pelate le patate, tagliatele a tocchetti e cuocetele a vapore. Una volta cotte, schiacciatele in una ciotola con lo schiaccia patate, unite il burro, mescolate il tutto e fate intiepidire. Unite l’uovo, la scorza di limone, un pizzico di noce moscata, sale e pepe. Impastate il tutto unendo poco alla volta la farina mescolata al lievito. Dovrete ottenere un impasto sodo simile a quello per gli gnocchi. Prelevate delle piccole porzioni di impasto grandi quanto una nocciolina e formate delle palline. Friggete le palline in olio bollente fino a quando saranno belle dorate. Raccoglietele con un mestolo forato e fatele sgocciolare sulla carta assorbente da cucina. Servitele calde come accompagnamento a secondi piatti o come aperitivo, oppure spolverate di zucchero semolato come dolce a fine pasto.

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Paste insolite per il Pasta Day

pennette di farina di piselli con ragu di tacchino pennette di farina di piselli con ragu di tacchino

Oggi 25 ottobre è il Pasta day, la Giornata Mondiale della Pasta. Pasta che sempre più spesso - per motivi salutistici o di moda, ma anche di arricchimento dei sapori a tavola-  è fatta con ingredienti diversi dal grano e con farine alternative. Sul numero di ottobre 2018 di qbquantobasta abbiamo messo in copertina  le pennette di farina di piselli con ragù di tacchino. E abbiamo proposto alcune ricette. La prima è una "carbonara" di spinaci con formaggio di fossa 

carbonara di spinaci con formaggio di fossacarbonara di spinaci con formaggio di fossa

La seconda ricetta (tutte sono state pubblicate sul numero di ottobre 2018 di qbquantobasta) propone Penne 100% riso integrale al ragù di lenticchie

penne 100% riso integrale al ragù di lenticchiepenne 100% riso integrale al ragù di lenticchie

 

pasta di ceci con pesto di noci e salvia pasta di ceci con pesto di noci e salvia

Grano duro, acqua pura, trafilatura esclusivamente al bronzo, lenta essiccazione. Sono gli elementi che caratterizzano da 25 anni la pasta di qualità Dalla Costa. Accanto ai formati tradizionali da semole di grano duro dal cuore del chicco di grano, ci sono quelle che aggiungono altri ingredienti, spezie e/o verdure disidratate che conferiscono sapore, profumo e colore alla pasta, sempre senza aggiunta di coloranti e additivi. Ci sono arrivate in redazione le campionature delle nuove linee gluten free e a base di farine di legumi e abbiamo subito voluto sperimentarle, abbinate a sughi e pesti insoliti.

Crostata alla ricotta e fichi, profumata al rosmarino

L’ultimo momento buono per gustare i fichi è alla fine dell’estate, proprio all’inizio di settembre, mese in cui si passa da una varietà ortofrutticola prettamente estiva a una più “di terra” e autunnale. Quest'anno la stagione  ci consente di gustarne anche di tardivi. I fichi hanno una storia millenaria a partire dalla lontana Mezzaluna Fertile; storicamente vengono citati in molti testi famosi: secondo l’Antico Testamento non fu la mela il frutto proibito, ma il fico. Nell’antica Grecia, Platone era un famoso mangiatore di fichi e Publio Ovidio Nasone documentò come in epoca romana venissero serviti come buon augurio. Fin dall’antichità si studiavano le molteplici qualità di questo frutto: dalla fortificazione del corpo per i ragazzi, alla fertilità delle giovani donne, dall’uso del suo lattice contenuto nei rami per cagliare il latte al decotto che si faceva con i suoi frutti contro bronchiti, raffreddori e … stitichezza. In tutte le ere, e anche nei giorni nostri, il fico viene apprezzato sia nei dolci ma anche nei piatti salati, basti pensare al buon San Daniele e fichi, a un filetto di maiale rosolato con un sughino agrodolce di fichi, o con i formaggi erborinati.

Ingredienti per la frolla:

  • 200 g di farina di farro
  • 100 g di burro
  • 80 g di zucchero
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci
  • 1 uovo

Ingredienti per il ripieno:

  • 600 g di ricotta ben sgocciolata
  • 2 uova
  • 100 g di zucchero
  • 2 cucchiai di rosmarino tritato + qualche ago per la decorazione.
  • 2 cucchiai di vino dolce
  • Un pizzico di vaniglia
  • La scorza di un limone
  • 6 – 7 fichi freschi
  • Miele q.b.
  • 1 pizzico di sale

Preparazione

Preparate la frolla: radunate in un mixer o in un robot da cucina capiete dotato di lame la farina di farro, il lievito, lo zucchero, il sale e il burro freddo a dadini. Frullate il tutto. Aggiungete quindi l’uovo e frullate fino a quando non avrete ottenuto un impasto omogeneo. Così facendo in pochi secondi avrete ottenuto la froll senza scaldarla troppo con le mani. Formate una palla, avvolgetela nella pellicola e fatela riposare in frigorifero per almeno 30 minuti. A parte, sbattete le uova per il ripieno assieme allo zucchero. Unite il vino dolce, il rosmarino tritato, la vaniglia, la scorza di limone e la ricotta setacciata con uno schiacciapatate, in modo che non crei grumi. Mescolate bene il tutto e mettete la parte.

Scaldate il forno ventilato a 180° C. Infarinate il piano di lavoro e stendete la frolla. Rivestite uno stampo per crostata da 24 – 26 cm leggermente alto. Versate il ripieno, distribuendolo con una spatola. Ripiegate i bordi e infornate. Cuocete la crostata per 30 – 40 minuti, poi fatela raffreddare a temperatura ambiente. Riponetela in frigo per almeno 4 ore. Estraete la crostata dal forno e decoratela con fettine di fichi freschi, aghi di rosmarino e un filo di miele millefiori. Servitela subito. Si conserva in frigorifero per almeno 4 giorni.

La ricetta è stata pubblicata nel numero di settembre 2018 del mensile qbquantobasta. 

 

Pane all'aglio

Un pane croccante, profumato, pronto in pochi minuti e sempre apprezzato… Vi presento il pane all’aglio o garlic bread molto popolare nei paesi di lingua inglese ma anche nel Sud Africa, alle Mauritius e in Australia! L’ho infatti scoperto proprio lì, in Australia, dove ritengono che le sue origini siano italiane. Rimanda infatti alle bruschette, solo che loro, gli Aussie, al posto dell’olio d’oliva mettono il burro. Questa baguette aromatizzata e condita con burro all’aglio e prezzemolo viene comunemente servita tagliata a fette, come accompagnamento a carni alla griglia, i tipici Barby (BBQ australiani) ma diventa un passe-partout in tutte le stagioni anche al momento all’aperitivo, assieme ai salumi. Se amate i sapori forti e agliosi, dovete provarlo! Per farne scorta, farcitelo, avvolgetelo in un foglio d’alluminio e riponetelo in freezer. All’occorrenza infornatelo ancora congelato a forno caldo e fatelo cuocere per 10 – 12 minuti in più.

La ricetta è stata pubblicata sul mensile qbquantobasta di luglio 2018. Gli abbonati a qb digitale trovano qui la copia in PDF.

Ingredienti

  • 1 baguette
  • 40 g di burro
  • 2 spicchi d’aglio
  • un mazzetto di prezzemolo
  • un pizzico di sale

Procedimento

Scaldate il forno a 190°C, è indifferente se ventilato o statico. Ammorbidite a temperatura ambiente il burro. Tritate l’aglio, il prezzemolo e uniteli al burro morbido. Salate e mescolate il tutto. Affettate la baguette e spalmate un po’ di burro
all’aglio e prezzemolo su ogni fettina di pane. Ricomponete la baguette e avvolgetela in un foglio di alluminio. Riponetela in forno caldo e cuocetela per 10 – 12 minuti. Una volta pronta, aprite il foglio d’alluminio e servite.

Poke Bowl al salmone e Pinkimonio

POKE' BOWL WITH SALMON AND PINKIMONIOPOKE' BOWL WITH SALMON AND PINKIMONIO

Poke bowl, il cibo di tendenza. Deriva dalla tipica ciotola hawaiana a base di pesce crudo marinato, riso e verdure croccanti. Ha reminescenze asiatiche per la presenza di sapori forti come lo zenzero, la salsa di soia e la salsa wasabi ed è un ottimo pasto completo, veloce e facile da preparare, comprensivo dei carboidrati, verdure e proteine sane del pesce. Del Pinkimonio ne abbiamo già parlatoqui e altro non è che uno spizzico agrodolce rosa, o meglio ancora pinky, a base di ravanelli. Si tratta di una delle specialità agrodolci de La Giardiniera di Morgan, create dalla famiglia Pasqual.

La ricetta che vi propongo è stata pubblicata sul mensile qbquantobasta, nel numero di maggio 2018. (Gli abbonati a qb digitale trovano qui la copia in PDF)

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

Per la Poke Bowl

  • 250 g di riso integrale
  • 300 g di filetto di salmone crudo (abbattuto) o affumicato, in un solo trancio

Pinkimonio de La Giardiniera di Morgan

  • 2 carote
  • mezzo cavolo viola
  • 200 g di piselli o edamame (fagioli verdi di soia)
  • 1 cucchiaio di salsa di soia
  • 1 cucchiaio di olio di sesamo o di girasole
  • 1 cucchiaino di zenzero grattugiato fresco
  • Erba cipollina q.b
  • Sale q.b.
  • Semi di sesamo q.b
  • Salsa Wasabi

Per la Spicy Mayo

  • 100 g di maionese allo yogurt
  • una punta di cucchiaino di pasta di peperoncino
  • 1 cucchiaino di salsa di soia
  • un pizzico di zucchero

PROCEDIMENTO

Riducete il salmone a cubotti. In una ciotola mescolate l’olio di sesamo assieme alla salsa di soia, allo zenzero e a 2 cucchiai del liquido agrodolce del Pinkimonio. Otterrete così una marinata per il salmone. Lasciatelo quindi riposare per 30 minuti.

Nel frattempo, portate a ebollizione abbondante acqua leggermente salata e lessate il riso integrale (indicativamente per 40 – 45 minuti). Poi scolatelo e tenetelo al caldo. Nel frattempo, sbollentate i piselli o gli edamame per pochi minuti in acqua bollente. Affettate finemente le carote e il cavolo cappuccio viola.

Impiattate il tutto in ciotoline, suddividendo il riso caldo alla base. Decorate la superficie disponendo le carote, il cavolo viola, i ravanelli rosa del Pinkimonio, i piselli sbollentati e il salmone marinato. A parte mescolate la maionese alla pasta di peperoncino, allo zucchero e alla salsa di soia. Servite la pokebowl con questa salsa, un ricciolo di wasabi e una spolverata di semi di sesamo.

Rana pescatrice arrosto con asparagi

arrosto di rana pescatrice con asparagiarrosto di rana pescatrice con asparagi

Di asparagi ne esistono diverse specie: da quelli selvatici dal sapore più forte, a quelli verdi, appena sbucati dalla terra, dai bianchi, dolci e succosi, ai violetti, leggermente amari e croccanti. Le loro modalità di cottura sono molteplici e il loro pregio è che "dell'asparago non si butta via niente" (proprio come per il maiale!). Gambi ben pelati e bucce ben lavate possono diventare gli ingredienti principali di deliziosi sformati, frittate, flan e zuppe!

Come fare i bretzeln

brezel fritto brezel fritto

La vera storia dei bretzel, i discendenti dei pretiola dei monaci,  la conoscete. Ora è il momento di spiegarvi come farli.

Per  8 brezeln vi servono

275 g di acqua tiepida

1 cucchiaino e mezzo di lievito secco per pane

1 cucchiaino di malto di orzo (o di miele)

250 g di farina tipo "2”

100 g di farina “00”

20 g di burro

1 cucchiaino di sale fino.

Per la bollitura

  • 1 litro di acqua
  • 2 cucchiaini di malto d’orzo
  • 4 cucchiai di bicarbonato di sodio.

Per decorare:

  • 1 albume
  • sale grosso.

fate cosÌ

  • Mescolate l’acqua tiepida assieme al lievito e al malto di orzo (o al miele) e lasciate riposare per 5 minuti.
  • Aggiungetela alle due farine e incominciate a impastare.
  • Unite poco burro alla volta, burro precedentemente ammorbidito a temperatura ambiente, e il sale fino.
  • Formate una palla e lasciate lievitare il tutto per un’ora e mezza al coperto e lontano da correnti d’aria.
  • Dividete l’impasto in 8 parti e formate 8 palline. Seguite le immagini step by step.

  • Formate un salsicciotto lungo circa 30 cm. Formate una “U” e annodate 2 volte le estremità. Richiudete le estremità verso il basso.
  • Una volta annodati i Brezeln, lasciateli riposare per 30 minuti, coperti.
  • Nel frattempo fate bollire l’acqua con il malto e il bicarbonato di sodio.
  • Scaldate il forno a 200°C. Fate bollire i Brezeln uno per volta, al massimo per 30 secondi.
  • La caratteristica peculiare è proprio questo metodo di panificazione, detto Laugengebäck, che consiste nell'immergere l'impasto per qualche secondo in una soluzione di acqua bollente e bicarbonato di sodio per ottenere quel tipico aspetto lucente; la causticità si perde attraverso la cottura in forno.
  • Adagiateli su una teglia ricoperta di carta forno. Spennellateli con l’albume e spolverizzateli con sale grosso.
  • Cuoceteli infine in forno per 15-20 minuti: dovranno diventare "marroncini". 

 

 

Bretzel i pretiola dei monaci

All’Oktoberfest di Monaco vengono accompagnati da Weißwurst, senape dolce e birra.  A Salisburgo li trovate in versione dolce o salata. Sono i Brezeln, Bretzel, chiamati anche Laugenbrezel, Pretzel, Pretzl, Brezn, Covrig, diffusi in Germania, Austria, Svizzera, Alto Adige e anche in qualche panificio triestino.

Si racconta che questo pane, dalla tipica forma di anello con due estremità annodate, sia il cibo da merenda più antico del mondo. La sua origine si colloca nei monasteri del sud della Francia e del nord Italia, intorno al VII secolo d.C. I monaci producevano con i resti dell’impasto del pane delle striscioline che poi chiudevano con una forma che ricordava le braccia incrociate a mo’ di preghiera. I tre buchi che si formavano rappresentavano la Trinità.

Si dice fossero augurio di fortuna, prosperità e completezza spirituale. I monaci donavano i Brezel come premio ai fanciulli che imparavano bene a memoria versi e preghiere della Bibbia. Furono chiamati per tal motivo pretiola, ovvero ricompensa, e poi italianizzati come brachiola. In seguito i pretiola attraversarono le Alpi e in Germania divennero i Bretzel.

Sono rappresentati già in un libro di preghiere del 1190 e dal 1450 divennero in Germania il tipico pane pasquale.

I bretzel viaggiarono verso il nuovo mondo sulla Mayflower, la nave dei Padri pellegrini. A Lititz, in Pennsylvania, nel 1861, venne fondata la prima attività commerciale per la loro produzione. 
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Casatiello dolce come un panettone

Panettone tutto l'anno. Oops, ma questo è un casatiello! Il casatiello è tipicamente una torta salata pasquale, a base di formaggio, salame e uova. Il suo nome si presume derivi dall'inflessione napoletana di formaggio (cacio, da cui cas' e infine casatiello), ingrediente principale che compone l'impasto di tale prodotto. La diffusione del casatiello è attestata almeno a partire dal Seicento: “E, venuto lo juorno destenato, oh bene mio: che mazzecatorio e che bazzara che se facette! Da dove vennero tante pastiere e casatielle? Dove li sottestate e le porpette? Dove li maccarune e graviuole?” si legge infatti ne Lagatta Cenerentola di Giambattista Basile. Noi su qbquantobasta per il menu pasquale della tradizione italiana vi proponiamo la versione dolce, diffusa nella zona di Caserta.

Ingredienti

 

500 – 600 g di farina forte tipo Manitoba

2 uova

180 ml di latte

50 g di strutto ammorbidito

100 g di zucchero

scorza di 1 limone e di 1 arancia

i semi di una bacca di vaniglia

1 cubetto di lievito di birra

2 cucchiai di liquore tipo “Strega”

1 cucchiaino di sale.

Per la glassa

250 g di zucchero a velo

1 albume

codette e ovetti per decorare.

 

 

Procedimento

 

Stemperate il lievito nel latte tiepido assieme a un pizzico di zucchero. Mescolate bene e lasciate riposare per almeno 30 minuti.

Sbattete le uova assieme allo zucchero e unitele al lievitino appena preparato assieme alla scorza di arancia e limone, ai semi di vaniglia e al liquore.

Unite poca per volta la farina e il sale. Lavorate l’impasto e aggiungete lo strutto a fiocchi. Impastate il tutto per almeno 20 minuti sulla spianatoia.

Formate quindi una palla d’impasto e fatela lievitare in una ciotola capiente per 2 ore, coperta da un panno.

Riprendete in mano l’impasto e lavoratelo di nuovo per 5 minuti sulla spianatoia piegandolo in 3 parti in modo da dargli forza.

Formate una palla e riponetela in uno stampo tondo e alto (come quello del panettone) dal diametro di 22 – 24 cm. Copritela con la pellicola e lasciatela lievitare per 12 – 20 ore fino a quando avrà raggiunto circa i due terzi d’altezza dello stampo.

Scaldate il forno a 190 °C e infornate il casatiello a forno caldo.

Cuocetelo per 50 – 60 minuti facendo la prova stecchino per controllare la cottura. Se si dovesse scurire troppo, copritelo con un foglio di carta argentata.

Una volta cotto, fatelo raffreddare a temperatura ambiente.

Preparate quindi la glassa sbattendo leggermente l’albume con una forchetta e unendo lo zucchero a velo e qualche goccia di succo di limone.

Coprite il dolce con la glassa e decoratelo con le codette colorate e gli ovetti di cioccolato. Lasciate indurire la glassa e poi servitelo a fette.

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Torta pasqualina

Torta pasqualina. Piatto di origine antica, inserito nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT), la torta Pasqualina genovese è un vero e proprio concentrato di simbolismi. Leggenda vuole che si debbano usare 33 fogli di pasta, come 33 sono gli anni della vita terrena di Cristo. Le uova intere (sode) rappresentano la rinascita della vita e il ritorno della primavera. Ingrediente tipico è la prescinsêua, simile a una cagliata acida, molto leggera (e difficile da reperire al di fuori della regione di origine).

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