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Conoscete il Rotundone? Che ne dite della fragranza di pepe nel vino?

Vi piace il sentore di pepe nel vino? Allora vi piace sicuramente lo Schioppettino di Prepotto!  Questa caratterizzazione aromatica del pregiato autoctono dei Colli Orientali è attribuita proprio al Rotundone.
La molecola che si chiama Rotundone è stata oggetto di una ricerca pubblicata nel 2007 guidata dallo studioso Mango Parker dell’Australian Wine Research Institute (AWRI) di Adelaide. Successivi approfondimenti sono stati effettuati dal team del professor Fulvio Mattivi dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige.

Conosci l'ostrica di Chioggia?

Ostrica di ClòOstrica di Clò

Conosci l'ostrica di Chioggia? Si chiama Clò ed è il risultato di anni di ricerca e sperimentazione. Proviene dalle acque di Chioggia questo frutto bivalve vivo legato al territorio.

Le fave in Friuli? In montagna? Certo che sì!

Sauris foto Elena ValentSauris foto Elena ValentRiprendiamo un articolo già pubblicato nel 2014 (!) sul nostro mensile qubì a firma dell'amico esperissimo di cose friulane Enos Costantini sulla presenza storica delle fave in Friuli. Lucia Protto dell’Etnomuseo di Sauris ci raccontava affascinanti episodi storici sulle fave, con risvolti che riguardano anche le parole e la loro storia. Assolutamente da leggere! Pubblichiamo qui alcuni stralci dell’interessante descrizione-resoconto di Elena Valent sulle ricerche effettuate in proposito dall’ERSA FVG nell’ambito di un progetto speciale con tre anni di prove in campo che hanno consentito di individuare le tecniche agronomiche migliori sviluppate in passato. 

piante di fave a Saurispiante di fave a Sauris

Conoscete il coniglietto mannaro?

logo qubi editore vconiglietto spicca il voloconiglietto spicca il volo

Conoscete il coniglietto mannaro? Un piccolo logo che racchiude e racconta il senso della attività editoriale di QUBI' editore. È il momento di riparlarne visto che a breve sarà pubblicato un nuovo libro dal fantasmagorico e semplice titolo We love sardoni. In sardoni we trust Non parliamo del coniglio mannaro affamato di verdure, che - nel film di animazione - Wallace e Gromit devono affrontare per salvare l'annuale Concorso della Verdura Gigante organizzato dalla esplosiva Lady Campanula Tottington.


Ci riferiamo al coniglietto che abbiamo scelto come simbolo della nostra casa editrice. Trattasi di uno dei tanti coniglietti assassini dei manoscritti medievali. Animali innocenti e indifesi che, a fondo testo, o nel margine delle pagine dei monaci amanuensi, si tramutano in killer spietati.

Olive ascolane: le conosci veramente?

olive all ascolana courtesy of Alimentipediaolive all ascolana courtesy of Alimentipedia

Olive ascolane: le conosci veramente? Almeno il 90% delle olive all'ascolana che si gustano nei bar, nei ristoranti, sulle mense apparecchiate dai vari catering non hanno mai veduto Ascoli, né il Piceno. Sono olive fritte ripiene. Gustose fin che si vuole, ma solo e soltanto generiche olive fritte ripiene. Sono copie dell'originale. L'«oliva tenera ascolana» è tutta un'altra cosa. È perentorio l'amico Moreno Pecchioli che dedica a questa squisitezza un lungo articolo su la Verità (nostra fonte per questo pezzullo). 

Conosci l'assaggio geosensoriale?

 

Master Vini NaturaliMaster Vini NaturaliLa seconda edizione del Master sui vini naturali e non convenzionali porta in Italia l’assaggio geosensoriale. Appuntamento nei giorni 11 e12 giugno 2022 a Modena. Vini naturali, biodinamici, ancestrali saranno al centro del Master “Vini Naturali e non Convenzionali” organizzato da ONAV. Il tema, di grande attualità e di grande interesse da parte del trade e del consumatore, tratterà la comprensione socio culturale del successo di tali tipologie, con incontro con i produttori che hanno scelto questa strada fino allo studio dell’approccio all’assaggio geosensoriale.

master modena master modena

Un metodo rivoluzionario che verrà spiegato direttamente dal suo riabilitatore, Jacques Rigaux, docente dell’Université de Bourgogne e autore del libro Il Vino Capovolto (Porthos edizioni).

La degustazione geosensoriale veniva utilizzata dai gourmet già nel XII secolo e fino alla Rivoluzione Francese ma fu poi progressivamente abbandonata: si basa più sulla bocca che sul naso per risalire al luogo di provenienza del vino. La consistenza che ci si aspetta, la vivacità, la viscosità si riconoscono in bocca, non al naso, in base allo stimolo alla salivazione che determinano. Obiettivo è quindi rivalutare “il gusto del luogo”. Un approccio affascinante, che sarà spiegato durante le lezioni.

"I vini naturali rappresentano un’anarchia intesa nella migliore accezione, il rispetto dell’individualità delle scelte e delle decisioni del produttore. Sono una realtà importante che non può essere ignorata dal mondo della degustazione", sottolinea il direttore ONAV Francesco Iacono.

 

Conosci il Ruchè? Scoprilo quando è in festa!

"Il Ruchè è un vino eccellente, è un prodotto non solo di qualità ma che si lega fortemente a un territorio che gli dona l’unicità. La Regione crede in queste eccellenze e le sosterrà anche nel nuovo PSR". Con queste parole il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha aperto la 13° edizione della Festa del Ruchè di Castagnole Monferrato, che si svolge nei giorni 7 e 8 maggio 2022 nelle sale de la Mercantile di Castagnole Monferrato.inaugurazione ruchè 2022inaugurazione ruchè 2022

Un vino, il Ruchè, che, come ricordato dal presidente dell’Associazione Produttori del Ruchè Luca Ferraris, si dimostra in piena salute, la produzione in costante crescita ha sfiorato 1.010.000 bottiglie nel 2021. 

Nizza Monferrato: Appuntamento con Nizza è Barbera

NIZZA è BARBERANIZZA è BARBERA

Ma Nizza è Barbera? Certo che sì! IL 7 E 8 MAGGIO 2022 a Nizza Monferrato (Asti) torna il Barbera Forum con 64 produttori e 300 etichette in degustazione. Tour dei vigneti in bici, notte bianca e masterclass di sei macroaree del Nizza docg. Ospiti il formaggio Roccaverano dop e il Salame Cotto Monferrato.

La novità dell’edizione 2022: il Barbera Forum, al Foro Boario, apre sabato mattina e si entra esclusivamente per fasce orarie e su prenotazione

Giornate altoatesine del Pinot nero. Quali sono i migliori?

pinot nero 3 vincitoripinot nero 3 vincitoriSono stati proclamati i 10 migliori Pinot Nero annata 2019, dal Consorzio nazionale del Pinot nero. Tutto pronto per l’evento che si terrà dal 29 aprile al 2 maggio 2022 in Alto Adige. La classifica, frutto di un’attenza selezione che si è tenuta a metà marzo, premia Anrar della Cantina Andriano, Baltasius della Tenuta Schloss Englar e Sanct Valentin della Cantina San Michele Appiano come i tre migliori Pinot Neri italiani 2019. 

Manuale di cucina per indecisi. Vi presentiamo l'autrice

annalisa sandriannalisa sandri

Manca poco. Manca poco. Sta per uscire un nuovo libro di qubì editore, che pubblica anche il mensile cartaceo qbquantobasta. 

Il titolo del libro è Manca il sale? Manuale di cucina per indecisi e inaugura la nuova collana qubETTI 100e + grammi di cultura.

Conosci il Timorasso? Scoprilo con Derthona Due. Zero

 Vigna di Timorasso a Sarezzano ph PiemontecucinaVigna di Timorasso a Sarezzano ph Piemontecucina

Derthona Due.Zero. Il Timorasso, storico vitigno autoctono dei Colli Tortonesi, si presenta. Un grande banco di assaggio con l’anteprima delle annate 2020 di Timorasso, due Masterclass e un convegno dedicato alla sostenibilità. Appuntamento a Tortona l’1 e 2 aprile 2022 nella storica sede del Museo Orsi.  “Siamo entusiasti di poter tornare ad incontrare appassionati, operatori del settore ed esponenti della stampa, finalmente dal vivo – commenta Gian Paolo Repetto, presidente del Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi.

Quasi scomparso dalla mappa della viticoltura italiana, il Timorasso, vitigno autoctono a bacca bianca coltivato sin dal Medioevo nel comprensorio del tortonese, al crocevia di quattro regioni Lombardia, Piemonte, Liguria ed Emilia-Romagna, a fine anni ’80 viene riscoperto grazie all'impegno e alla tenacia di un gruppo di giovani vignaioli locali, a partire dai primi pionieri come Walter Massa, Andrea Mutti e Paolo Poggio, che ne riscoprono l’antica tradizione e intraprendono la strada del rilancio. Se nel 2009 la superficie vitata a Timorasso all’interno della denominazione era di soli 25 ettari, oggi questo prezioso vitigno ne occupa più di 200.

 “Nel 2020 è stata presentata la nuova futura sottozona Derthona, antico appellativo della città di Tortona – conclude Gian Paolo Repetto –. Un solo nome, per identificare tutti i vini prodotti con il Timorasso, con l’obiettivo di unire il territorio, il vino e il vitigno che è diventato il simbolo del Rinascimento dei Colli Tortonesi. Contemplerà tre tipologie e consentirà di valorizzare la grande capacità che si porta in dote il Timorasso, vale a dire quella di donare il meglio di sé con il trascorrere del tempo. Si tratta di un progetto molto importante per tutta la denominazione, in attesa di completare il suo iter per poter essere inserita definitivamente all’interno del disciplinare di produzione”.

Ingresso banco d’assaggio 2 aprile: 15,00 euro appassionati, 10 euro soci di associazioni di sommellerie

Convegno: accesso gratuito ma su prenotazione al seguente link: https://collitortonesi.com/registrazioni

Masterclass: 25,00 euro su prenotazione  

Chapati di primavera

Chapati di primavera con pecorinoChapati di primavera con pecorino

Il chapati è un tipo di pane basso tipico della cucina indiana. Costituisce un cibo di base per molte regioni dell'Asia meridionale e non solo. L'impasto viene schiacciato e poi cotto su una piastra asciutta e molto calda. Si può usare anche la farina di miglio o di mais al posto di quella di grano. Viene servito in genere con zuppa di lenticchie, con vedure speziate e curry, e viene usato per ripulire il piatto di ogni avanzo di cibo. Le dimensioni del chapati variano a seconda della regione,  un chapati indiano è di 15 cm di diametro, mentre quello pakistano è più piccolo, circa 5–10 cm di diametro.

Chapati di primavera

 

Ingredienti per 4 persone

400 g Farina 00; 200 g Acqua; 10 g Sale; 300 g Pomodori rossi maturi; 1 Melanzana media violetta; 200 g Pecorino Romano DOP; 6 foglie di Basilico; 60g Olio evo; Sale q.b.

Procedimento

In una planetaria unire farina, acqua e sale; impastare fino a ottenere una massa omogenea. Coprire con pellicola e lasciare riposare per 10 minuti.

In abbondante acqua salata, sbollentare per 30 secondi i pomodori. Raffreddare in acqua e ghiaccio, spellare togliere i semi e tagliare a pezzetti.

In un tegame cuocere i pomodori a fuoco basso per 20 minuti con un cucchiaio di olio.

Tagliare la melanzana a tocchetti, passarla nella farina e cuocerla in padella con olio evo a fuoco alto, metterla quindi su carta assorbente e salarla.

Per il chapati di circa 80-100 grammi: Formare un disco molto sottile prima con mani, poi stenderlo con un matterello.

Cuocere il chapati in padella antiaderente calda 30 secondi per lato a fuoco molto alto, appena tolto dal fuoco cospargerlo di Pecorino Romano DOP.

Finitura e presentazione: Posizionare il chapati ancora caldo su un tagliere e tagliarlo in spicchi un piatto da portata.

Condire ogni spicchio con la crema di pomodori, le melanzane, i fiocchi di Pecorino Romano DOP e il basilico

 Ricetta ideata da Michela Starita chef APCI (Associazione professionale chef italiani),

 

Conosci la crescionda? Cioccolato, amaretti e...

Crescionda di SpoletoCrescionda di Spoleto

Conosci la crescionda? Mentre preparo un articolo per il numero di marzo di qb (spoiler: riguarda la gastronomia longobarda) mi imbatto in un dolce che non solo non ho mai assaggiato (urge provvedere) ma del quale non avevo neppure mai sentito il nome (gravissimo per chi si occupa di cibo e vorrebbe conoscerne tutto il conoscibile). La crescionda dunque. Un  dolce di Carnevale, uno dei tanti che punteggiano le nostre regioni. Arriva dalla zona compresa tra Spoleto, Castel Ritaldi, Campello e la media Valnerina.

Come fare il teokguk coreano?

TEOKGUK gnocchi di riso in brodo caldoTEOKGUK gnocchi di riso in brodo caldoIl Gainn Rome, unico ristorante coreano in Italia menzionato dalla Guida Michelin, ci regala la ricetta di questo piatto tipoco, che viene preparato anche per la ricorrenza del capodanno lunare. Per saperne di più sulle tradizoni culturali e culinarie del capodanno coreano leggi il nostro articolo.

Teokguk, gnocchi di riso in brodo caldo 

 

Ingredienti (2-3 persone)

450 g di gnocchi di riso
7 tazze di acqua
200 g di manzo 
3 - 4 spicchi d'aglio
3 cipolle verdi
2 cucchiaini di olio vegetale
2 uova
1 cucchiaio di salsa di soia
1 cucchiaino di olio di sesamo tostato
½ cucchiaino di pepe nero macinato
1 foglio di carta di alghe essiccate (gim aka nori)
1 peperone rosso (facoltativo) tritato
sale q. b

 

PROCEDIMENTO


Tagliare la carne di manzo in fettine sottili e tritare gli spicchi d’aglio.
Portare l'acqua a ebollizione in una pentola capiente a fuoco alto; aggiungere la carne di manzo e l'aglio e cuocere per 5 minuti.
Abbassare il fuoco, coprire e cuocere per 20-25 minuti finché la carne sarà tenera e avrà infuso l'acqua con il sapore.
Arrostire entrambi i lati di una sfoglia di alga fino a quando diventa verde brillante e molto croccante.

Metterla in un sacchetto di plastica, schiacciarla a mano e lasciarla da parte.
Separare i tuorli dagli albumi delle uova, mettendo tuorli e albumi in ciotole separate.

Aggiungere un pizzico di sale a ciascun a ciotola e mescolare con una forchetta. Eliminare la calaza filante dai tuorli.
Aggiungere l'olio da cucina in una padella antiaderente riscaldata.

Agitare l'olio in modo che copra la padella, quindi rimuovere l'eccesso con un canovaccio, lasciando un sottile strato di olio sulla padella.
Spegnere il fuoco. Versare il composto dei tuorli nella padella e inclinarla in modo che si diffonda in modo uniforme e sottile.

Far cuocere sulla padella calda per circa 1 minuto.

Rovesciare e far riposare sulla padella per un altro minuto, affettare la frittata a listarelle sottili e metterla da parte.
Aggiungere gli gnocchi di riso alla zuppa bollente insieme alla salsa di soia e al pizzico di sale. Mescolare con un mestolo.

Coprire e lasciare cuocere per 7-8 minuti fino a quando tutti gli gnocchi di riso saranno saliti a galla e e si saranno ammorbiditi.

Versare gli albumi a poco a poco nella zuppa e cuocere per 30 secondi.
Aggiungere l'olio di sesamo, il pepe nero macinato e la cipolla verde tritata finemente. Mescolare.

Togliere dal fuoco e versare la zuppa in ciotole individuali.
Guarnire con strisce di uova, alghe tritate e peperoncino se lo si desidera.
Servire subito, con kimchi e altri contorni.
N.b. Se si aspetta troppo a lungo, gli gnocchi di riso diventeranno molli.

CONTATTI: GAINN ROME  Via dei Mille, 18 Roma

Conosci Briosa la mortadella con meno grassi e meno sale?

La Briosa La BriosaVeroni Salumi lancia la Briosa la mortadella preparata con prosciutto e guanciale. Da sempre conosciuta per la produzione di mortadella di alta qualità, l’azienda emiliana amplia l’offerta con una variante che contiene il -40% di grassi e il -30% di sale e calorie.   Il salumificio si è da sempre contraddistinto per la produzione di mortadelle di alta qualità, una passione trasmessa da generazioni all’interno della famiglia Veroni. 

“Ci siamo concentrati sul salume che più ci rappresenta per proporre al mercato una variante innovativa, frutto del connubio tra la nostra esperienza quasi centenaria e la costante attività di ricerca e sviluppo”, spiega Emanuela Bigi, marketing manager di Veroni. “Il risultato è una mortadella che incontra le esigenze alimentari del consumatore di oggi, sempre più consapevole di quello che porta in tavola”.

La parte magra della nuova mortadella Veroni è realizzata con carne di prosciutto, mentre per i lardelli è utilizzato il guanciale. Ingredienti a filiera tracciata. Insaporita da una miscela di spezie selezionate, la Briosa garantisce un alto contenuto di proteine a fronte di un minore apporto di calorie, grassi e sale. Il nome scelto da Veroni gioca con l’aspetto emozionale della mortadella, un salume associato all’allegria.

Sin dalla sua fondazione nel 1925, il salumificio emiliano ha fatto della mortadella il suo punto di forza. Già negli anni Trenta è stato il primo a produrre in Italia le mortadelle di grandi dimensioni e nel 1996 ha ottenuto il Guinness dei primati. La lenta cottura nei tradizionali forni di mattoni ne assicura il gusto delicato e la morbidezza tipica della mortadella.

 

Conoscete il principe rosso?

radicchio di chioggiaradicchio di chioggia

Il principe rosso è il nome con cui viene identificato il radicchio di Chioggia, che gode del riconoscimento IGP dal 2008. Ne esistono due diverse tipologie: “precoce”, con raccolta dal 1° aprile al 15 luglio, e “tardivo”, con raccolta dal 1° settembre al 31 marzo.

Animali da bassa corte: quali sono?

 ©Photo R.M.N.  R.G. Ojéda

Animali da bassa corte. Definizioni antiche di quando c’erano ancora le corti… Parole che insieme a rigaglie, fittavolo, mezzadro parlano di relazioni sociali ben diverse da oggi. Gli animali di bassa corte sono (erano) quelli che vivono nell’aia della casa colonica: in primis galli e galline, ma anche tacchini, papere, conigli, colombi.

Angelo Maria Crivelli Animaux de basse courAngelo Maria Crivelli Animaux de basse cour

Mel Medioevo, o meglio a partire dal Medioevo, oltre ai cavalli, preziosissimi per la vita di corte e quindi a essa riservati, spettava esclusivamente ai nobili la selvaggina stanziale di maggior pregio, lepri, fagiani, starne. Il dizionario Treccani ci ricorda che l’espressione è nata come calco del francese basse-cour, che indicava il cortile di servizio dei castelli in contrapposizione con la cour d’honneur, il cortile di rappresentanza.

Rigaglie è un vocabolo che per assonanza e non solo ci porta a regalìe, cioè a tutte le cose che spettavano al re. Successivamente le regalìe (polli, ecc.) per contratto erano destinate ai proprietari dei terreni, che, con gesto magnanimo, distribuivano le interiora (rigaglie) tra la servitù o le davano al mezzadro. Anche il fegato era una rigaglia e forse questo spiega l’abbondanza di paté di fegato di tutti i tipi di animali che si trovava nelle nostre campagne.

volaille de Bressevolaille de Bresse

Approfitto di questo spazio dedicato anche ai polli per celebrare il mitico Volaille de Bresse AOP(genere Gallus, di razza Gauloise o Bresse, varietà Blanche), distribuito in Italia da Longino con anello dell’allevatore e sigillo.

Piumaggio bianco, cresta rossa, zampe blu: la grandeur francese si rivela anche nei dettagli.

 

Qual è il canto natalizio più famoso al mondo?

Stille nachtStille nacht

Il canto di Natale più famoso al mondo fu composto oltre due secoli fa e viene ancora oggi cantato in oltre trecento lingue nel mondo. Per noi in Italia è Astro del ciel, nell'originale è Stille Nacht! Heilige Nacht!.

Chi ha inventato questo canto?

Il sacerdote salisburghese Joseph Mohr e il maestro di scuola dell’Alta Austria Franz Xaver Gruber eseguirono per la prima volta il canto nella chiesa di St.Nikola a Oberndorf, vicino a Salisburgo.

Joseph Mohr è l'autore del testo poetico, mentre la melodia è stata composta da Franz Xaver Gruber. Pochi anni più tardi alcune famiglie di cantori della Zillertal portarono il canto natalizio dall’Austria in Europa e poi nel mondo.  

Conoscete il Friulano occidentale?

 

opera anastaticaopera anastaticaGli studi linguistici del maestro Riccardo Castellani, figura di spicco per la cultura casarsese e di tutto il Friuli del Novecento, saranno al centro di una serata di approfondimento mercoledì 15 dicembre 2021 alle 20.30, nella sala consiliare del palazzo municipale Burovich de Zmajevich, con la presentazione della nuova edizione anastatica della sua opera "Il Friulano occidentale-Lineamenti storico-linguistici delle componenti dialettali di Riccardo Castellani" (già pubblicato nel 1980 dalla casa editrice Del Bianco).

Riccardo CastellaniRiccardo Castellani

Un'importante iniziativa di recupero culturale promossa dal Comune di Casarsa della Delizia e pubblicata dalla Società Filologica Friulana. Interverranno Federico Vicario, presidente della Società Filologica Friulana e direttore della collana “Biblioteca di studi linguistici e filologici” e Franco Colussi, vicepresidente per il Friuli Occidentale della Società Filologica Friulana. Suggestioni musicali su composizioni del maestro Castellani, che si dedicava anche alla musica, a cura di Nicola Milan. Ingresso gratuito previa esibizione di Green Pass. Posti limitati, prenotazione consigliata contattando la biblioteca civica (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., 0434-873981).

Chi sono i vincitori di Spirito di Vino 2021?

Edda Felluga Daniela Bernardi Valerio MariniEdda Felluga Daniela Bernardi Valerio Marini

Il concorso internazionale Spirito di Vino, dedicato a illustrazioni satiriche sul tema del vino e giunto alla ventiduesima edizione ha i suoi vincitori, proclamati il giorno 11 dicembre 2021 a Cividale del Friuli. 

I Vincitori

Vincitori dell’edizione 2021, premiati con una selezione delle migliori etichette delle cantine associate, sono stati per la sezione under 35 l’italiano Stefano Dorigo con “RED Pass” (primo classificato), Malika Romanova con “Ispirazione diVina” (seconda classificata) e la russa Anya Kuzai con “Divine Moment” (terza classificata).

La sezione over 35 ha visto trionfare lo spagnolo Manuel Arriaga con “Grande riserva” (primo classificato), seguito dall’italiano Franco Iacumin con “Abbiamo sete” (secondo classificato) e dal polacco Sławomir Makal con “A glass of wine and something else”.

Fino al 9 gennaio 2022 (sabato, domenica e festivi – escluso il 25/12 e la mattina del 01/01 – dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 17.30) è possibile visitare con ingresso gratuito la mostra della 22° edizione di Spirito di Vinocon le vignette e le illustrazioni satiriche nella chiesa di Santa Maria dei Battuti di Cividale.

LA GIURIA

 

Le vignette in gara sono state valutate da una giuria d’eccezione. Con il presidente in carica Alfio Krancic e il presidente onorario Giorgio Forattini ehanno valutato le opere Emilio Giannelli (vignettista), Valerio Marini (vignettista), Gianluigi Colin (art and cover editor La Lettura Corriere della Sera), Franz Botré ed Enzo Rizzo (direttore e vicedirettore della rivista Spirito DiVino), Carlo Cambi (giornalista enogastronomico), Paolo Marchi (giornalista, Identità Golose), Aldo Colonetti (filosofo), Fede & Tinto (conduttori Decanter – RadioRai), Francesco Salvi (attore), Elda Felluga (Presidente del Movimento Turismo del Vino FVG).

Si ringraziano gli sponsor e i partner tecnici del concorso: PromoTurimoFVG, Comune di Cividale del Friuli, CiviBank Spa, Ceccarelli Group, Juliagraf, Dolomia e e qbquantobasta.

 

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