mulino sveglia in piazza Gae Aulenti a MilanoMulino bianco compie 50 anni. Un brand che ha contribuito a creare il rito della colazione all'italiana. Conosciuti e consumati almeno una volta dal 97% degli italiani. Quattro italiani su dieci secondo una recente ricerca di Astra ricerche li mangia 4 o più volte alla settimana.
Carnevale a Trieste con i cibi di un tempo. Carneval: bali, fragioni, flori, mascare, caponi (capponi). Con il verso di un'antica filastrocca si preannunciava il Carnvale festoso e goloso.
olio officina contest le forme dell'olio I vincitori delle Forme dell’olio 2025. Oltre al salto di qualità in termini di prodotto, le aziende olearie tengono molto anche al design dei propri oli extra vergini di oliva. Si impone su tutti la Spagna, ma anche l’Italia ha deciso di investire e innovare coniugando funzionalità e bellezza.
Fabrizio Cicero Direttore regionale Despar Friuli Venezia Giulia Aspiag Service s.r.l.Despar Nord in prima linea contro lo spreco alimentare. Nel 2024 in Friuli Venezia Giulia recuperate oltre 260 tonnellate di cibo. Gli alimenti raccolti nei punti vendita della regione sono stati donati a più di quaranta associazioni sul territorio, consentendo la preparazione di quasi 600 mila pasti.
Minne di Sant'Agata courtesy Custonaciweb#parolegolose. Sant'Agata. Santa patrona di Catania. Si festeggia con un dolce dalla suggestiva storia. Dopo la Settimana Santa di Siviglia e il Corpus Domini di Cuzco, è considerata la terza festa popolar-religiosa più famosa al mondo.
Un dolce che simboleggia la festa.
Le cassatelle o Minne di Sant’Agatasono dolci di forma semisferica che rappresentano i seni della giovane strappati con delle tenaglie, secondo tradizione tramandata, per obbligarla ad abbandonare la sua fede e a cedere alle lusinghe di Quinziano, proconsole della città.
La vera storia del vin brulè, Glühwein in tedesco, vin Chaud in francese, mulled wine in inglese, ve la raccontiamo riprendendo l'interessante articolo di Martina Tommasi, storica e appassionata di cultura alimentare, pubblicato su qbquantobasta qualche tempo fa. Articolo dove sono preliminarmente sottolineate le valenze simboliche connesse alla scoperta che l'alcol si potesse bruciare.
Non era più il cibo cotto sul fuoco a essere mangiato, ma il fuoco stesso.
A Trieste un tempo - e ancora oggi in molte zone dell'Agordino nelle Dolomiti, da dove arriva questa cartolina vintage - il primo giorno dell'anno vigeva l'usanza della bona man, cioè di una mancia, gesto che portava fortuna anche a chi la donava, oltre a rendere felice chi la riceveva.
Il dolce dell'Immacolata della tradizione messinese. Vi invitiamo a scoprire la nipitiddata un dolce tradizionale messinese per l'8 dicembre ma resta in pasticceria per tutto il mese di dicembre.
la minestra maritata #parolegolose è una rubrica che racconta etimologie di vocaboli legati al mondo della cucina e della tavola, storia ed evoluzione di ricette storiche, piatti amati dagli scrittori e dagli artisti. Qui vi raccontiamo la Minestra maritata, l'antica Minestra di foglie, piatto della tradizionale ricetta napoletana delle Festività: una pietanza nutriente, ricca e robusta, nata dall’unione delle prelibate verdure dell’entroterra campano con i tagli meno pregiati delle carni di manzo, di maiale e di gallina.
Preparazione giunta a Napoli, secondo alcuni, con la dominazione spagnola e divenuta variante della olla podrida, lo stufato iberico a base di chorizo e legumi; di origini più antiche, secondo altri, anche per alcuni riferimenti a un piatto simile a base di piselli e di pezzi di carne cui accenna Apicio nel De re coquinaria. Nel ‘500 e ‘600 si chiamava “minestra di foglie alla napoletana”, divenuta poi "minestra maritata".
Ecco come ne Lo scalco alla moderna Antonio Latini, nel 1692, ne descrive la preparazione.
Portrait of Antonio Latini Wellcome Si piglia una gallina e si mette a bollire insieme con la vacca, quando questa sarà più che mezza cotta, accioché la gallina non si disfaccia; e vi si mettono dentro lingue salate di porco, ma bollite, carne salata che prima sia stata a mollo, una soppressata, un pezzo di filetto, un pezzo di ventresca di porco, ossa mastre, annoglio, un pezzo di lardo battuto con il suo sale, a proporzione; e quando saranno le sopradette robbe cotte, metterai il brodo che raccoglierai dentro un tegame, tagliando le sopradette robbe in fette e la gallina ancora o cappone; tenendo ogni cosa da parte, metterai nel brodo un terzo della sudetta robba tagliata, e poi v’aggiungerai torzi ripieni, cocuzze e cipolle parimenti ripiene di vitella battuta con rossi d’ova, un poco di mollica di pane ammollato nel brodo, passarina, pignoli, a suo tempo, acini d’agresta e il pastume che avrai fatto servirà per riempire tutte le sopradette robbe, con le solite spezierie ed erbette odorifere.
Vi potrai anche aggiungere la lattuga o la scarola ripiena; l’altra carne che sarà restata l’anderai accomodando con ordine dentro il tegame o in un altro vaso, framezzata con fettarelle di fianchetto ripieno, con zizza prima bollita, salsiccia spaccata per metà; levatele la sua pelle, fette sottili di cascio parmiggiano grattato, fonghi di Genova, prima dissalati e bolliti con ossa mastre, avvertendo che sia il brodo buono, che sarà una minestra di buon gusto…
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Scritto da Fabiana Romanutti il . Pubblicato in Cibo.
thanksgiving courtesy The Telegraph.co.ukTacchino: giovedì 28 novembre è il Thanksgiving day, una festa che per la sua importanza negli Usa equivale al Natale italiano.