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Trota e troticoltura in Friuli VG

Venerdi 1 aprile al Portonat di San Daniele si svolge la Sfida delle acque, pesce di acqua dolce vs pesce di acqua salata. Protagonisti i prodotti di Almar Friultrota e Valle Marini. Qui un primo interessante approfondimento di Aurelio Zentilin sul pesce d'acqua dolce per eccellenza: la trota.  "La struttura geografica del FVG appare come un ampio anfiteatro dove avviene il magico gioco delle acque. Dalle montagne, dopo un breve percorso, arriva al mare acqua purissima apportatrice di preziosi elementi minerali. A questa si aggiunge l’acqua di risorgiva che, salendo dalla terra, attribuisce una connotazione particolare al paesaggio della Bassa pianura friulana dove si concentra la maggior parte della troticoltura friulana.
Giunte in laguna le acque, in virtù delle maree (fenomeno quasi unico, insieme al Golfo di Gabès in Tunisia, in tutto il Mediterraneo) si mescolano e si ricambiano con quelle marine creando un habitat favorevolissimo alle giovani generazioni di pesci, molluschi e crostacei che ogni primavera entrano in laguna per accrescersi.
L’allevamento della trota in FVG risale all’immediato dopoguerra quando alcuni imprenditori lungimiranti (alcuni dei quali attivi ancor oggi) hanno costruito le prime vasche di coltura. La troticoltura infatti nasce proprio nel Nord Est e si sviluppa seguendo due grandi filoni di produzione, concentrati rispettivamente in Trentino e in FVG.
La ricchezza in varietà di trote costituisce un’identità territoriale molto spiccata che ha portato, in regione, ad un significativo sviluppo dell’allevamento in prossimità di sorgenti e risorgive.
L’abbondanza d’acqua ha sempre assicurato agli allevatori friulani il lusso di poter allevare i pesci in basse densità alimentandoli in modo controllato e certificato.
Merita citare la Trota affumicata di San Daniele perché è inserita nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali del Friuli Venezia Giulia. Si ottiene a partire da trote nutrite in modo equilibrato in vasche non affollate, alimentate dalle fresche e ossigenate acque di fiume o di risorgiva di cui è ricchissima la regione. La trasformazione delle carni, dalle riconosciute proprietà nutritive, prevede prima la salatura a secco e quindi l’affumicatura su legni non resinosi con l’aggiunta di bacche aromatiche". (continua)

Domani qui sul quotidiano on line pubblicheremo la seconda parte dell'articolo. Qui il link alla descrizione della serata La sfida delle acque: dolce o salata?

Maggiori informazioni sulla trota affumicata

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