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Torna il mutuo soccorso in agricoltura?

Si studia il mutuo soccorso per le aziende agricole

Proposta congiunta nata da Fedagri-Confcooperative Fvg e allo studio dell’Assessorato regionale alle risorse rurali

Per consentire agli agricoltori del Friuli VG di affrontare e contrastare i danni al reddito provocati dalle calamità naturali e dalle ricorrenti crisi dei prezzi e dei mercati, si stanno studiando nuovi strumenti tra i quali non è esclusa la costituzione di una sorta di “Fondo di mutuo soccorso”, analogamente a quanto era accaduto nell'’800 sempre a fronte di una grave crisi dell'agricoltura», ha detto l’assessore regionale alle risorse rurali, Claudio Violino, intervenendo al convegno organizzato da Assicura (del gruppo Bcc del Friuli VG) incentrato sui nuovi strumenti assicurativi a sostegno del reddito agricolo in vista della riforma della politica agricola comunitaria (pac).

Ben vengano dunque, secondo Violino, le iniziative Ue, che attraverso la nuova pac intendono privilegiare azioni di sostegno nei confronti dell'accensione di polizze assicurative mirate per il mondo rurale. La nuova pac, infatti, non sarà orientata più esclusivamente ad assicurare forme di aiuto diretto agli imprenditori rurali, ma privilegerà la tutela del reddito agricolo attraverso nuovi strumenti assicurativi e fondi di mutualità.

A partire dal 2013, inoltre, il Fondo di solidarietà nazionale (che attualmente interviene, a posteriori, nel sostegno alle aziende che hanno subito danni da calamità naturali), resterà senza risorse.
Giorgio Giacomello, presidente di Fedagri-Confcooperative Fvg e Pier Luigi Romiti di Fedagri nazionale, avevano pecedentemente posto sul tavolo, come proposta operativa, la costituzione di fondi misti a cui, oltre alla Regione, parteciperebbero anche i singoli agricoltori, per fronteggiare le emergenze di qualsiasi tipo a cui possono essere soggette le aziende rurali.

Alla situazione europea, nel suo intervento, ha fatto riferimento Luigi Gazzola, responsabile di VH Italia (già presente con le proprie agenzie in 7 Paesi dell’Ue). Da qui a tre anni, ha sottolineato Gazzola, le aziende professionali dovranno attrezzarsi in proprio, dal punto di vista assicurativo, perché il costo delle polizze non sarà più a carico dell’ente pubblico, ma direttamente del produttore. In Europa, la transazione viene effettuata dalle organizzazioni di produttori che in Italia sono  poco sviluppate.

 

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