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Radicchi stellari

"Radicchi stellari. Storie di chef e ricette d'autore" (Editoriale Programma) è il nuovo libro di Cristiana Sparvoli. Un libro decisamente di stagione!  Le illustrazioni (tempere, pastelli e  china) sono firmate dal babbo di Cristina, Mario Sparvoli, che 30 anni fa disegnò i manifesti del Festival del radicchio rosso di Treviso organizzato dalla Tarvisium Pro loco. Il Radicchio Rosso di Treviso precoce e tardivo, il Variegato di Castelfranco, il Rosso di Verona e Chioggia e quello rodigino di Lusia nel Veneto. In  Friuli Venezia Giulia in un paniere ricco di radicchi triestini e spontanei, regnano i sofisticati Canarino e Rosa di Gorizia. Le prelibate cicorie venete e friulane sono la materia prima di questo viaggio letterario tra le perle dell'orticoltura a Nordest, compiuto dalla giornalista trevigiana Cristiana Sparvoli, e interpretate da chef di gran talento. Nove "artisti" della ristorazione che raccontano anche un po' di sè: storia privata e professionale per coglierne la personalità in cucina, espressa poi materialmente in una preparazione a base di radicchio. Prodotto di una filiera tracciabile, dal seme alla tavola, ottenuto con rispetto delle buone pratiche certificate dai consorzi di tutela e promozione, che cuochi e cuoche interpretano secondo estro e tradizione del proprio territorio. Ecco perchè "Radicchi stellari": non solo per l'abilità di chi li trasforma in piatti speciali, ma anche per l'alto valore di questi ortaggi unici. Il tour in nove chef parte dalla campagna veronese (Davide Botta), prosegue in direzione di Schio nel vicentino (Corrado Fasolato), passa lungo la strada del radicchio che tocca Scorzè nell'entroterra veneziano (Raffale Ros), entra nella Marca Trevigiana (Nicola Dinato e Marco Bortolini), risale verso il Cansiglio e Puos d'Alpago (Renzo Dal Farra). Quindi varca i confini veneti e punta alla provincia di Gorizia per conoscere Alessandro Gavagna, Gabriella Cottali Devetak e Antonino Venica. Ad arricchire la pubblicazione gli scritti risalenti al 1924 di Aldo Van den Borre, discendente del vivaista belga Francesco che, alla fine del XIX, nella Marca Trevigiana aprì la strada alla "moderna" coltivazione del radicchio rosso (da cui poi sono derivate altre varietà), oggi un "must" veneto nel mercato italiano e internazionale.



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