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Cos'è l'elzeviro e perchè parlo tanto di lui

elzeviro radio serva

Cos'è l'elzeviro e perchè parlo tanto di lui. Elzeviro è una parola antica che è entrata a fare parte del mio lessico quando mi sembrava fosse così bella da costituire un passaporto per entrare nel mondo degli adulti ricchi di cultura (per poi scoprire che gli adulti ricchi di cultura erano qualcosa di molto meno attrattivo di quanto idealizzavo). Nell'ultimo anno la uso sempre più spesso, quando cito o condivido la rubrica "Senza zuccheri aggiunti" che Nicola Santini pubblica su L'Identità. 

Per me sono questi i nuovi elzeviri. In tutta loro semplice e profonda bellezza espressiva. Ieri uno dei più perfetti sul pettegolezzo tipo radio serva. 

Vi spoilero subito che l'elzeviro nasce dal cognome della famiglia degli stampatori stampatori olandesi Elzevir che nel Seicento misero a punto un carattere elegante e molto leggibile che riprendeva un po’ lo stile dei vecchi caratteri tipografici italiani. La mano che creò questo carattere tipografico fu quella dell’incisore Christoffel van Dyck, e fu chiamato elzevir, in italiano elzevìro. 

Elzeviro indicava e indica l'articolo a carattere culturale, tradizionalmente posto in apertura della terza pagina dei quotidiani. L’elzeviro nei giornali italiani nell'Ottocento divenne un genere,  un articolo come un breve saggio, recensione, riflessione, approfondimento letterario o artistico.  Ora il nuovo elzevìro (accento sulla i) esce sull'Identità ed è Senza zuccheri aggiunti. 

 

 

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