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Carnevale a Trieste con i cibi di un tempo

carnevale del 1905 carnevale del 1905

Carnevale a Trieste con i cibi di un tempo. Carneval: bali, fragioni, flori, mascare, caponi (capponi)Con il verso di un'antica filastrocca si preannunciava il Carnvale festoso e goloso.

In un menu dell'Ottocento, segnalato da Riccardo Guerresch, si proponeva: risotto coi figadei (fegatini), ala di cappone arrosto, insalata, torta di crema, vino a stroscio (a fiumi), pan de Milan (pandolce in genere a treccia) con il maraschino, caffè nero con la brigna (distillato al ginepro) e per le signorine di buona famiglia l'immancabile cicolata (cioccolata). 

"Il carnevale di Servola era già famoso nell’Ottocento per sbaragliare i concorrenti con la quantità (e qualità) delle cibarie" racconta Zeno Saracino nella sua Storia del Carnevale:  Vin dolze e pan de Servola,/Farò mi pareciare/ De Zaule bone ostreghe / farò anche cusinare!
(...)
"Orgoglio dei servolani era inoltre il funerale del carnevale, festeggiato durante il Mercoledì delle Ceneri, quando il 'cadavere' della festa, un fantoccio ricoperto di stracci neri, veniva condotto attraverso l’intero quartiere e infine bruciato.
I preparativi prevedevano, oltre ai classici crapfen, i “saltimpanza” delle pancogole, cuoche note persino a Vienna per la propria abilità culinaria, abbinate alle ostriche e “granceole” fresche di pescato dal vallone di Zaule. E ovviamente, trasportate su per il colle di Servola, grandi botti di vino bianco".

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