Olio... amore, passione e rabbia
Dopo aver così tanto faticato a raccogliere le olive, mi sono soffermata a vedere i trend di mercato per quanto riguarda l’olio.. sono dati tecnici a cui proprio non potevo sottrarmi: perché’ dopo il lavoro anche una bella risata e una pausa di
riflessione non poteva mancare, naturalmente il tutto accompagnato da pane bruscato e olio nuovo..I prezzi medi dell’extravergine beneficiano di incrementi di 1 centesimo nel confronto con la settimana precedente, attestandosi a 2,93 euro al chilo. Accipicchia.. non arriviamo neanche ai tre euro ..quindi ? Non arriviamo neanche alla quotazione dell’anno precedente dove l’olio extravergine di Oliva sfiorava i 2,95 euro al chilo. Non mi fermo qui, perché’ decido di controllare anche l’andamento europeo, la Spagna, con i suoi 2,50 euro al chilo , Grecia 2,68 euro ci tallona..E’ si questa notizia oggi mi rattrista, speravo vivamente che ci fosse la possibilità di un incremento notevole, ma anche quest’anno l’olio, il nostro amato e caro olio è POVERO! Al supermercato quando vado mi piace sempre andare a vedere negli scaffali per controllare, cercare e capire cosa il mercato propone..e ogni volta rimango sempre delusa perché quello che vedo proprio non mi piace. Bellissime bottiglie, contenitori accattivanti, piccole latte , insomma riesco ad intravedere che ora si guarda più al contenitore che al contenuto. La delusione diventa rabbia quando mi accorgo che tutto e riposto alla rinfusa, non si guarda la provenienza, il costo, il tipo, tantomeno l’ ordine alfabetico o la marca. A quel punto mi torna in mente di aver letto del ”diritto di scaffale” e questo diritto costa milioni di euro alle grandi aziende che pagano per avere un posto in bella vista, e questo naturalmente produce un aumento notevole del costo di una bottiglia oltre al normale ricarico.
Il prezzo medio di una bottiglia nella GDO varia tra i 3 e i 4 euro, il costo naturalmente comprende la potatura, i due trattamenti annuali, la raccolta, i costi di lavorazione, la bottiglia, l’etichetta e la pubblicità..quindi uno o due ero maxi in più a quanto costa al produttore…c'è qualcosa che non quadra, ma la verità e davanti ai miei occhi basta prendere una bottiglia in mano e leggere l’etichetta: olio prodotto con miscelazione di oli comunitari. Quindi potremmo dire che di Italiano quest’olio ha solo chi lo ha imbottigliato... e che quindi l’olio è un MADE IN SPAIN o O MADE IN GRECE , da precisare che le percentuali non vengono mai scritte, giustamente a che servono? Servono a me e servono ai consumatori che dovrebbero capire anche dall’etichetta che quell’olio non è che un assemblaggio di oli provenienti dai paesi che hanno un olio meno pregiato del nostro. Ecco perchè noi siamo i più grandi esportatori e importatori di questo. Mi ravvedo, in un angolo nascosto dietro una colonna , c'è un piccolo spazio dedicato a chi l’olio lo produce con sacrificio e forse ogni anno visto i costi e i ricavi ci rimette. Si perchè si trova anche l’olio buono con prezzi notevolmente e giustamente più alti, eppure il cliente che acquista neanche se ne accorge. Devo stare calma , anche se non riesco a trattenere la rabbia. Io so bene quanta fatica, quanto sudore e quanto lavoro c'è dietro ad una bottiglia di olio.
Quanti sacrifici si fanno per mandare avanti un azienda che lo produce, soprattutto quanti sogni infranti, distrutti davanti ad uno scaffale. Vorrei urlarlo a tutti quelli che inconsapevoli e distrattamente prendono la bottiglia d’olio che costa così poco, vorrei farli parlare anche solo 5 minuti, con chi invece con il freddo e il caldo a Novembre si mette con i teli e raccoglie e sa quanto per un lungo anno ha patito e lottato per avere un prodotto buono. Vorrei dire a quel consumatore che quella bottiglia che costa più o meno come 4 caffè; di olio italiano ha ben poco..come poca la qualità.
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