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Olio Capitale da record con 314 produttori presenti


Con 314 produttori Olio Capitale 2016 stabilisce il suo record. Il salone dell’olio extra vergine di oliva ha aperto i battenti oggi alla stazione marittima di Trieste per quattro giorni ricchi di appuntamenti. Il convegno “I 10 anni di Olio Capitale. Le nuove sfide dell’olivicoltura italiana” ha infatti dato il via questa mattina alla decima edizione del Salone degli oli extra vergini tipici e di qualità, organizzato da Aries - Camera di Commercio di Trieste alla stazione marittima di Trieste.

Mentre l’area espositiva si riempiva di pubblico nella sala Oceania il presidente della Camera di Commercio Antonio Paoletti ha rimarcato l’importanza di Olio Capitale per il settore olivicolo nazionale. <Nonostante i tagli subiti dal sistema camerale Olio Capitale consente al mondo olivicolo nazionale di affacciarsi su una vetrina internazionale. In questi giorni sono programmati 600 incontri tra produttori e  buyer stranieri - ha detto il presidente Paoletti -. Inoltre grazie alla scuola di cucina coordinata da Emanuele Scarello e dalla Fipe Trieste i visitatori avranno modo di scoprire piatti unici basati sull’olio extra vergine. Sarà quindi un’edizione importante che avrà sicuramente anche ottime ricadute commerciali>.

Concorde il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini. <Trieste è orgogliosa di ospitare Olio Capitale e di accettare la sfida di una sua ulteriore crescita. Il nostro Paese non può competere con altre nazioni sui costi di produzione o sulla tecnologia ma certamente lo può fare sulla creatività, dove nessun ci batte grazie a quel mix di cultura e sapienza artigiana che da sempre caratterizza l’Italia e che ci permette di primeggiare. Tutto questo in particolare per il settore del cibo e nello specifico dell’olio per il quale ben venga una vetrina internazionale che riesce a candidare Trieste a suon di fatti a luogo di riferimento di una parte d’Europa>.

Simile il parere del vice presidente delle Provincia di Trieste, Igor Dolenc, il quale ha detto che <Olio Capitale è una manifestazione importante e lo dimostra il valore della produzione italiana, nota per la varietà delle cultivar che offre. Prodotti al di fuori di ogni possibile concorrenza sul piano della qualità e della diversificazione>.

Olio Capitale si conferma quindi una vetrina importante, come ha ribadito l’assessore regionale all’Agricoltura Cristiano Shaurli. <Il risultato in termini di partecipazione e di riconoscibilità internazionale testimoni il successo di questo evento. Il 2014 è stato molto difficile per l’olivicoltura ed è importante che il Ministero dell’Agricoltura abbia messo in campo un piano olivicolo nazionale. Oggi l’obiettivo è raggiungere i 40 miliardi di export e far percepire la qualità non più come lusso ma come un valore aggiunto e lo dico con orgoglio perché quasi l’80% prodotti regionali sono tutelati da marchi Dop o Igp.  L’olivicoltura di questa regione è un caso di studio perché dopo la ghiacciata del 1985 venivano coltivati a olivo solo 40 ettari mentre oggi abbiamo superato i 500 con un aumento di 20-30 all’anno per cui è molto importante continuare a puntare sull’impegno e la qualità>.

Della stessa opinione la presidente della Regione Debora Serracchiani. <Olio Capitale è diventato un appuntamento che non si può perdere perché è riuscito davvero a fare un focus sulla qualità di un prodotto di nicchia come l’olio assolutamente importante - ha dichiarato -. Qui ci sono 18 delle 20 regioni italiane ed è ormai un prodotto che davvero tiene insieme il Paese e ci permette di rilanciare l’agroindustria ma soprattutto la produzione agricola di qualità. Sono convinta che Olio Capitale sia diventato un evento internazionale basta vedere la presenza straniera così importante e la voglia di essere visibili sulla stampa estera, che è molto presente>.

Molto soddisfatto dell’evento il presidente dell’Associazione nazionale città dell’Olio Enrico Lupi. <L’olio rappresenta la colonna portante della Dieta Mediterranea - ha commentato -. Per conquistare nuovi mercati produrre di più non basta bisogna dare valore alle nostre radici alle tante identità territoriali di cui le nostre cultivar e i nostri extravergine sono il risultato. Per questo la proposta di legge Lodolini non ci convince i Comuni anche i più piccoli sono una risorsa. Non si recuperano risorse annullando le identità seppur in una logica giusta di sinergia e economia di scala. Dobbiamo puntare invece a creare nuove alleanze prima di tutto quello con i consumatori partendo dall'educazione alimentare dei bambini. Leggi e norme e risorse sono fondamentali ma abbiamo anche bisogno di più cultura dell'olio. Infine voglio ringraziare l'onorevole Colomba Mongiello e il vice ministro Andrea Olivero per l'impegno che stanno mettendo nella battaglia per il riconoscimento giuridico delle Città di Identità. Per le Città dell'Olio si tratterebbe di un traguardo storico che premia il lavoro che abbiamo fatto in tutti questi anni nella promozione del prodotto e del territorio>.

<Ringrazio gli organizzatori ma anche i produttori e gli imprenditori che credono in questo settore - ha detto Claudio Cressati di Confagricoltura Friuli Venezia Giulia -. In regione abbiamo una forte differenziazione di varietà di olio e una buona preparazione degli operatori però abbiamo delle debolezza come l’eccessiva frammentazione dell’offerta e un atteggiamento poco aperto all’innovazione. La consapevolezza dei consumatori deve crescere ulteriormente altrimenti ci esponiamo al rischio della concorrenza da parte dei mercati esteri>.

L’importanza dell’operato delle amministrazioni locali è stato invece sottolineato da Franc Fabec, Presidente dell’Associazione degli agricoltori-Kmečka Zveza della provincia di Trieste. <Le amministrazioni locali hanno un ruolo fondamentale per portare avanti qualsiasi progetto e credo sia molto importante incrementare la produzione d’olio. Abbiamo un costone che dà sul mare, il quale fino a cento anni fa produceva olio e vino. Dobbiamo investire nella conoscenza del prodotto locale di eccellenza>.

Particolare attenzione quest’anno è stata poi dedicata alla presenza di food blogger, come testimonia la presenza della presidente dell’Associazione nazionale food blogger, Annamaria Pellegrino. <Il fenomeno del blog in Italia esiste da dieci anni ed oggi ci sono un’elevata partecipazione e grande preparazione. Il nostro statuto impone obblighi di formazione e abbiamo un codice etico perché è fondamentale rendere liberi ed edotti i consumatori. Credo sia finito il tempo di pubblicare solo ricette e credo sia importante parlare dei prodotti e dei loro territori. Lo storico Montanari ha detto che il cibo è cultura e noi dobbiamo lavorare proprio su questo.

Più tecnico l’intervento dell’onorevole Colomba Mongiello della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati. <Olio Capitale festeggia i dieci anni dalla nascita e abbiamo presentato qui il piano olivicolo nazionale che sta per partire - ha spiegato -. Questo sarà l’anno della rinascita dell’olivicoltura italiana. Produrremo di più e meglio puntando sull’internazionalizzazione grande al grande piano del Mise e soprattutto lanciamo l’iniziativa di riconoscimento delle città d’identità. Le città dell’olio svolgono un lavoro incredibile di tutela del paesaggio del territorio e della biodiversità e non hanno lo strumento giuridico adeguato. Abbiamo presentato questo disegno di legge firmato da decine di parlamentari speriamo di portarlo presto in porto>.

Importante infine il focus sui prossimi provvedimenti per l’olivicoltura del vice ministro dell’agricoltura, senatore Andrea Olivero. <Olio Capitale è sicuramente divenuto oggi un evento importantissimo per tutto il nostro Paese per la promozione di un prodotto d’eccellenza connesso a tutto il Mediterraneo e alla storia e alla cultura alimentare italiana. In particolare questa è una vetrina che si apre ai mercati centro europei ed è in questa direzione che noi siamo molto interessati a sviluppare quell’idea dell’olio italiano come prodotto di forte connessione con il territorio. Qui noi non valorizziamo solo l’eccellenza e la qualità del prodotto intrinseco ma anche dimostrano come questa sia connessa allo straordinario patrimonio olivicolo italiano e alla bellezza e alla cultura dell’olio che nei secoli si è costituita nel nostro Paese. Oltre all’impegno culturale c’è un impegno concreto del Governo  per cui il piano Olivicolo Nazionale è in dirittura d’arrivo contiamo subito dopo Pasqua di avere i decreti attuativi e quindi poter mettere in campo le risorse, i 32 milioni nazionali più quelli che le regioni potranno inserire per potenziare ulteriormente il settore>.

Il presidente camerale Paoletti ha sottolineato quindi che <per il futuro lavoreremo per favorire la nascita di nuove reti d’imprese e auspico che una parte dei 32 milioni di euro stanziati dal Governo possa essere impiegata anche per la promozione e la crescita di Olio Capitale>.

A chiudere il convegno la consegna dei premi ai vincitori del Concorso Olio Capitale 2015 e di un riconoscimento speciale a Boris Pangerc, che ha seguito il salone dal suo inizio.

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