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2020. Per il Capol l'olio sarà poco ma buono.

Olivo cultivar Itrana in località  SonninoOlivo cultivar Itrana in località SonninoAnnata difficile per l’olivicoltura della provincia di Latina, la campagna olearia che sta iniziando presenta un netto calo -60% con una previsione di poco più di 90.000 quintali di olive per una produzione di 13.000 quintali di olio e circa 8.000 quintali di olive da tavola. Gli oliveti pontini rappresentati per lo più dalla cultivar itrana si trovano prevalentemente nella fascia di territorio pedemontano e collinare che si estende alle spalle dell’agro pontino, dal comune di Rocca Massima a quello di Minturno, con la caratteristica di svilupparsi parallelamente al mare, da Nord a Sud della provincia, mediante i sistemi contigui dei monti Lepini, Ausoni ed Aurunci. Il sistema orografico-geografico, con una giacitura ed esposizione predominante a ovest–sud/ovest, seguendo il percorso della via Appia, costituisce una terrazza inclinata verso il mare lunga 100 Km. I numeri del comparto olivicolo pontino sono rilevanti: 11.728 produttori distribuiti su 10.314 ettari che coltivano circa 2.500.000 di piante.

Masseria Raino di Sara Ialongo - ItriMasseria Raino di Sara Ialongo - Itri

“Problemi atmosferici provocati dai cambiamenti climatici degli ultimi anni hanno provocato danni alle produzioni – spiega l’agronomo Alberto Bono. Le condizioni di clima asciutto e soleggiato dei mesi da febbraio ad aprile, nonché una generalizzata e abbondante fioritura facevano presagire una buona annata. Purtroppo però le allegagioni non sono state buone, a causa delle piogge, umidità e forti scirocchi nel mese di maggio, che hanno creato un ambiente sfavorevole per lo sviluppo di numerosi fitofagi, in particolare l’occhio di pavone che ha provocato il disseccamento delle mignole e la cercosporiosi che ha danneggiato le foglie che ingialliscono, compromettendo la produzione. Sicuramente l’aspetto fitosanitario sulle produzioni è dipeso anche dalle difficoltà che hanno dovuto affrontare gli olivicoltori (per lo più part-time), in quanto per l’emergenza Covid 19 nei primi mesi dell’epidemia non potevano raggiungere gli oliveti. A fine giugno il caldo ha provocato una cascola con fioritura tardiva. Il forte caldo estivo, al di sopra delle medie stagionali, anche se ha ridotto notevolmente l’attacco della mosca olearia, ha causato un raggrinzimento delle olive con la conseguente cascola specie nelle aree più siccitose della provincia. La nostra varietà itrana sta risentendo notevolmente l’aumento delle temperature in quanto è una pianta che per produrre vuole essere stimolata con temperature fredde prima della ripresa vegetativa”.


L’olio pontino, anche se poco, sarà quest’anno di ottimo livello - secondo Luigi Centauri presidente del Capol,  ma bisogna fare attenzione agli attacchi della mosca olearia di questi giorni.

 Oliveti pontini Oliveti pontini

L’associazione sarà impegnata a monitorare i campioni di olio dei produttori per analizzare nel corso della campagna olearia nelle varie epoche di raccolta con l’obiettivo di definire il livello di qualità del prodotto nei diversi periodi dell’anno. Ciò consentirà di valutare dal punto di vista organolettico gli oli nel corso dell’anno 2021 nella sala panel della Camera di Commercio di Latina e nella nuova sala panel presso il Centro servizi del Consorzio per lo Sviluppo Industriale Roma – Latina.

"Purtroppo, aggiunge Centauri, le mancate produzioni di questi ultimi anni,  stanno provocando in alcune zone delle nostre colline la presenza di oliveti abbandonati e trascurati. Il recupero di queste zone deve diventare una delle priorità, sia per la valorizzazione idrogeologica e paesaggistica del territorio, sia per la richiesta in continuo aumento da parte dei consumatori di olio extra vergine d’oliva di qualità”.

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