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Mulino bianco compie 50 anni

mulino sveglia in piazza Gae Aulenti a Milanomulino sveglia in piazza Gae Aulenti a MilanoMulino bianco compie 50 anni. Un brand che ha contribuito a creare il rito della colazione all'italiana. Conosciuti e consumati almeno una volta dal 97% degli italiani. Quattro italiani su dieci secondo una recente ricerca di Astra ricerche li mangia 4 o più volte alla settimana. 

Cinque decenni che hanno segnato l’immaginario collettivo e portato sulle tavole degli italiani oltre 140 prodotti da forno. Nell'ottobre del 1975 fanno la loro comparsa le prime confezioni di biscotti (Tarallucci, Molinetti, Pale, Campagnole, Galletti e Macine) con il logo che oggi conosciamo. Da allora, mezzo secolo di prodotti, oggetti e personaggi che fanno parte della memoria di intere generazioni, dal Piccolo Mugnaio Bianco alla gallina Rosita, dalla tazza in coccio alla radio sveglia, fino alle “Sorpresine”.

il primo coccio 1978il primo coccio 1978Il 2025 si trasforma in un anno di celebrazioni per Mulino Bianco, con un calendario ricco di iniziative, con un pack delle principali referenze di prodotti che riporta una grafica dedicata ai 50 anni, il ritorno del celebre Piccolo Mugnaio Bianco, una special consumer promo che riedita tre premi storici.

E per tagliare il nastro, un’inaugurazione speciale: per cinque giorni, in Piazza Gae Aulenti a Milano, un’installazione che riproduce in formato maxi l’iconica Sveglia a forma di Mulino degli anni ‘80, un invito ad assaporare un risveglio ed una colazione all’insegna dei ricordi. 

Oggi Mulino bianco è il marchio scelto con più frequenza dagli Italiani (Brand Footprint Europe Report 2024 di Cps Gfk). 

“Dal sapore dei biscotti inzuppati nel latte al risveglio alle merende nel pomeriggio, sono diversi i momenti e le emozioni che gli italiani ricordano pensando al marchio. Mezzo secolo di storia ci ha resi il primo player nazionale nel settore dei prodotti da forno, come attestano i risultati più recenti di un’indagine Nielsen sui mercati bakery, muovendoci in un mercato che abbiamo contribuito a costruire e che, anno dopo anno, continuiamo ad innovare con prodotti capaci di intercettare le esigenze dei nostri consumatori, come la categoria dei pani, quella in cui stiamo particolarmente innovando con una maggiore offerta. Per questo speciale compleanno vogliamo risvegliare emozioni e ricordi legati al brand e, mentre siamo orgogliosi di omaggiare questo importante traguardo, guardiamo al futuro, continuando ad investire su nuovi prodotti e sulla qualità, sempre prestando attenzione alla sostenibilità” commenta Laura Signorelli, Marketing Director Equity Mulino Bianco.

sorpresine del mulino bianco 1984sorpresine del mulino bianco 1984

140 REFERENZE, 12 MILIONI DI PACK VENDUTI A SETTIMANA, 6 STABILIMENTI E 50 LINEE PRODUTTIVE

Mulino Bianco vanta un’ampia gamma di prodotti, dai biscotti alle merende, passando per pani e cracker, con oltre 140 prodotti (per un totale di 180 formati), la metà dei quali dedicati al momento della colazione. Ogni settimana vengono venduti in media 12 milioni circa di pack,  prodotti nei 6 stabilimenti produttivi presenti in tutta Italia (Novara, Ascoli, Cremona, Castiglione delle Stiviere, Melfi, Rubbiano), per 50 linee di produzione, su 1.180.000 metri quadri di superficie totale.

Nell’ultimo anno, solo per fare un esempio, sono stati sfornati nel totale dei 6 stabilimenti più di 1,1 miliardi di merende e torte, 9,2 miliardi di biscotti, 212 milioni di pani, 3,6 miliardi di fette biscottate. Negli ultimi 10 anni sono stati effettuati investimenti negli impianti bakery del Gruppo Barilla per un totale di 300 milioni di euro.  Nei 6 impianti produttivi sono impiegati in totale da Barilla oltre 3.700 dipendenti, con circa il 32% di dipendenti donne.

 Quali sono i prodotti che gli italiani associano al nome Mulino bianco? 

Biscotti (66,8%) e merendine (62,8%).  Abbracci, Crostatine e Macine sono i primi tre prodotti che vengono associati al brand seguiti da Flauti e Baiocchi .

La caratteristica più apprezzata?  Il gusto e la bontà al palato (37,6%), gli ingredienti di qualità (25,1%) e l’ampia varietà di scelta (24,8%).

Se, fino ai primi anni Settanta, la colazione dolce era considerata un pasto per i bambini, nel 1978, tre anni dopo la nascita di Mulino Bianco, si è assistito alla "popolarizzazione dei biscotti" passati a oggetto di consumo quotidiano anche per gli adulti.

All’inizio degli anni Ottanta quasi il 70% dei biscotti veniva consumato al mattino, consolidando il rito della colazione (Fonte: Archivio storico Barilla). Una vera rivoluzione che ha il suo simbolo nel “Coccio”, il tazzone per la zuppa di latte ispirato alla tradizione contadina, che nel '78 Mulino Bianco associa alla sua prima raccolta punti destinata a fare storia. Progettato sulla base di un esemplare del 1919, il Coccio ha un successo travolgente: oltre 20 milioni di italiani collezionano 600 milioni di "spighe" per ricevere il premio, che alla fine entra nelle case di ben 6 milioni di consumatori.

RACCOLTA PUNTI E SORPRESINE PER GLI ITALIANI SONO SINONIMO DI MULINO BIANCO

E se il Coccio è il primo premio messo in palio, nei ricordi degli Italiani svettano Fornetto scaldabrioche e Tovaglie, tra le raccolte punti più citate secondo la survey AstraRicerche (26,4% e 21,8% rispettivamente). 1 Italiano su 6 ricorda, invece, le raccolte punti dedicate al Coccio, alla Radio Sveglia a forma di Mulino, ai piatti, al portapane, alla zuccheriera e agli astucci e agli zaini del piccolo Mugnaio Bianco.

La raccolta punti a premi diventa un vero fenomeno di costume, segnando l’immaginario collettivo grazie a una comunicazione visionaria.

Nel 1983 nei pacchi delle merende vengono invece inserite le Sorpresine, diventate un’icona degli anni ’80 e ’90, ideate da Graziella Carbone, appassionata di creatività e tecnologia, che dal 1982 ne ha guidato e orientato la nascita e lo sviluppo. Tra gommine, origami, normografi, pastelli di cera, calendari, indovinelli, e così via, ne vengono ideate 650 differenti, ciascuna prodotta in almeno un milione di pezzi, per un totale di oltre 315 milioni di pezzi. Erano gli oggetti più collezionati e scambiati dai bambini di quell’epoca. Erano al centro dei giochi e dei momenti felici, la quasi totalità degli italiani le conosce (94,7%) e 1 1taliano su 2 ha ancora oggi una sorpresina a casa.

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