L'arte dell'intaglio

C’è di che restare a bocca aperta. Soprattutto se siete di quelli che in barba a ogni invito al non sprecare quando sbucciano verdura e frutta buttano via metà roba, rischiando anche di tagliarsi.

(So di quel che scrivo!) Parliamo dell’arte dell’intaglio avendo visto all’opera Angelo Gorenszach, docente al Civiform. Quando è nata la passione?

Circa 20 anni fa grazie al cognato trentino che di professione fa il cuoco e che mi ha mostrato alcune semplici decorazioni (fiori intagliati a partire da rapanelli, zucchine, carote). In seguito ho coltivato la passione da autodidatta e consultando libri specifici. Poi ho deciso di partecipare a corsi e ho frequentato l’ETOILE di Sottomarina di Chioggia. Il corso di secondo livello l’ho fatto con il maestro Costantino Savio.

È rimasto un hobby o è riuscito a mettere a frutto queste competenze e abilità? Non è solo un hobby ma è una competenza che sono riuscito a mettere a frutto in vari ambiti, prima di tutto nella mia attività di docente presso il CIVIFORM, poi in vari allestimenti di buffet in occasione di diverse manifestazioni: fra le quali ricordo con particolare orgoglio i gioielli di prosciutto per “Aria di Festa” di qualche anno fa, che hanno avuto anche un seguito televisivo nelle trasmissioni “Unomattina” e “La domenica del villaggio” e il primo posto conseguito alla festa della Zucca in passate edizioni.

È una materia che viene insegnata a scuola, ci ha detto… Sì, viene insegnata nella formazione professionale nell’ambito dei corsi di Sala Bar per le guarnizioni dei cocktail e nei corsi di cucina per le guarnizioni dei piatti e le realizzazioni dei centri tavola o di grandi composizioni per buffet.

Quanta manualità serve? Dipende dal corso: a seconda che si tratti di un corso base o avanzato. Comunque si può iniziare questa attività anche senza particolare esperienza e/o manualità: l’importante è tanta pratica per un costante miglioramento.