Skip to main content

L'anima delle relazioni

Tempo fa ho conosciuto una persona molto interessante. Psicologo e psicoterapeuta ha studiato nelle Università di mezza Europa. Oggi dirige un centro di ascolto in Svizzera, si occupa di volontariato e ha messo a frutto la sua passione per il giornalismo e per il computer. Dov’è la novità? Questo brillante cinquantenne è un non vedente (lui si definisce cieco) dalla nascita.

Mi ha raccontato che per uscire dal suo status è stato fondamentale saper creare attorno a sé delle relazioni autentiche con le persone. Per noi, ad esempio, una rete di relazioni è fatta da chi può o potrà aiutarci nel nostro lavoro; per lui, invece, una rete di relazioni autentiche è riuscire a dimostrare agli altri quanto si può fare per loro nonostante le nostre limitazioni.

Quando si entra nel cuore e nell’anima di una persona ci si pone in un piano di relazione di “dare ed avere” e facendo formazione mi accorgo di quanto sia necessario ricreare fiducia continua in tutti: è come preparare una cena pensando ai nostri invitati, ai loro desideri, ai loro gusti, a tutti i dettagli che possano renderla perfetta per poi gustarla tutti insieme in armonia.

E’ quello che gli indiani definiscono un dono satvico: fare qualcosa per gli altri con cura, facendo attenzione ai destinatari e senza pretendere nulla in cambio.

Paolo G. Bianchi è antropologo e consulente in formazione esperienziale

  • Creato il .
  • Ultimo aggiornamento il .
Privacy Policy