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Impazza la moda del carbone vegetale

Ma il nero a tavola vi piace? Con il carbone vegetale che fa tendenza, riscoperto e impiegato da panificatori, pizzaioli, ristoratori, sarà il caso che ci pensiate su! A noi di qb non piace affatto, anzi il nero nel piatto ci pare un po' inquietante. Vi riproponiamo qui in ogni caso un articolo già pubblicato sul qbquantobasta cartaceo a proposito della mozzarella nera. Lo ha scritto per noi Giustino Catalano di www.ditestaedigola.com  "Lo si produce per lo più dalla combustione di noci di cocco (ma anche altri legni). Che il carbone vegetale o "carbone attivo" sia una sostanza di origine vegetale non v’è dubbio e parimenti che abbia dei principi benefici è accertato tanto che viene adoperata da sempre nei pronto soccorso degli Ospedali per far immediatamente fronte agli avvelenamenti. Il suo principio attivo, in pratica, fa sì che le sostanze tossiche vengano assorbite e non entrino in circolo. Già alcuni anni fa il carbone vegetale, inodore e insapore, aveva avuto un discreto impiego nelle cucine italiane dove veniva adoperato per "panare" filetti di carne o pesce con lo scopo di creare un effetto sorpresa nel commensale che, pronto a protestare nel vedersi servire un piatto dall'aspetto carbonizzato, quando lo tagliava lo trovava invece cotto a puntino. Un gioco, una boutade
di cucina.

Il prodotto è ritornato in voga, prima con il pane che ha avuto un discreto successo, seguito a ruota da pasta e pizza. E ora la mozzarella nera di bufala (nata da un’idea dell’imprenditore caseario Umberto D’Angelo, che ne ha pure registrato il marchio). Nella foto una treccia di mozzarella nera. Lascio a ciascuno i suoi personalissimi e insindacabili gusti. Personalmente, una mozzarella nera non mi attrae nemmeno un poco, ma che voglia far passare il prodotto come un toccasana non mi va proprio.
Come tutte le cose in natura, anche il carbone vegetale ha le sue controindicazioni e non sono né poche né, tantomeno, da sottovalutare.

Un piccolo excursus sul principio della tossicità dei prodotti naturali. Il prezzemolo, che rientra tra le nostre consolidatissime abitudini alimentari, non ha controindicazioni apparenti
eppure, un kg di prezzemolo è in grado di uccidere un maschio sano del peso di 80 kg! Tale quantità, infatti, svolge un effetto simile a una fogliolina del suo "similare in natura": la cicuta. La temperatura corporea lentamente si abbassa a 28 gradi e subentra la morte.

Nel caso del carbone vegetale, essendo il suo principale compito quello di "assorbire", svolge pari funzione anche con i principi attivi di un qualunque medicinale assorbendoli come fa con le sostanze tossiche in caso di avvelenamento. In pratica non è a carattere selettivo e pertanto assorbe di tutto. Ovviamente
ne servono delle discrete quantità. Andrebbe però fatto presente ai clienti che il prodotto con carbone vegetale può essere controindicato in presenza di particolari terapie medicinali.
Ovviamente il carbone vegetale, nei giusti dosaggi consigliati dal medico (e non dal panettiere!), svolge effetti benefici in casi di meteorismo, aerofagia, gonfiore addominale,
dispepsia, gastrite, reflusso e acidità di stomaco, colite nervosa, intossicazione da farmaci e metalli pesanti.
Per il resto se la mozzarella nera vi piace…buon appetito!

L'articolo è stato pubblicato sul mensile qbquantobasta nel settembre 2015

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