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Il professor Attilio Maseri: un friulano di fama mondiale

Un Friulano di fama mondiale

La recente nomina del professor Attilio Maseri a Presidente dell’organo di indirizzo dell’azienda Ospedaliero Universitaria “Santa Maria della Misericordia” di Udine è solo l’ultimo - per ora - di una serie di incarichi che il cardiologo e scienziato friulano di fama internazionale ha saputo raggiungere nel corso di una carriera professionale ricca di successi.

Il professor Maseri ha diretto l’Hammersmith Hospital di Londra, l’Istituto di Cardiologia del Policlinico “Gemelli” di Roma, il Dipartimento Cardio toracico dell’ospedale San Raffaele di Milano. E’ stato cardiologo della famiglia reale inglese, di papa Giovanni Paolo II; è autore di numerose pubblicazioni fra cui il libro Ischemic Heart Disease ritenuto “il più completo mai pubblicato sull’argomento”. L’occasione dell’intervista ci è data dall’evento Olio e dintorni che a giorni si realizzerà in quel di Oleis.

Perché proprio a Vuelis, sotto l’abbazia di Rosazzo, è nato Attilio Maseri. A Vuelis, ci racconta cortesissimamente al telefono, usando il vocabolo friulano, ha fatto le prime quattro classi delle elementari; la quinta l’ha fatta a Manzano, poi ci sono stati gli anni del liceo a Cividale. A Oleis il parco di Palazzo Maseri con la caratteristica torretta belvedere e il portone in pietra ad arco romanico ospita le manifestazioni di un appuntamento a cui Maseri tiene in modo particolare (nella foto un momento del suo intervento alla presentazione dell’edizione 2010).

Cominciamo con le domande di rito di un foglio cibesco come qb quantobasta, chiedendo a che sapore lega la sua infanzia. “Forse al piacere delle primizie da raccogliere sugli alberi, la frutta che non era così diffusa e si mangiava quando c’era: arrampicarsi sugli alberi di ciliegie o di fichi era una gioia autentica”, ci risponde. E come comincia la sua giornata a tavola? Con un sorriso che intuiamo al di là della cornetta ci risponde “ricordandomi di non mangiare troppo”. “E’ la quantità del cibo che va controllata sempre con buon senso”, aggiunge. Del resto la prevenzione dell’obesità, uno dei fattori di rischio per il cuore, si fa appunto evitando di accumulare più calorie di quante se ne consumano. Maseri perciò pratica abitualmente sport, dal windsurf allo snowboard alla bicicletta. Ne abbiamo visto alcune foto in Tv quando qualche mese fa promuoveva una raccolta di fondi per la Fondazione “Per il tuo cuore” di cui dal 2008 è Presidente.

Ottimizzare la prevenzione

 “Per il tuo cuore” è promossa dall’ANMCO (Assoc. Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri) e comprende oltre 5000 medici di oltre 400 Cardiologie collegate in rete. Lo scopo, spiega il professor Maseri, è potenziare la ricerca. Dagli anni ’60-’70- ’80 sono stati fatti progressi immensi: oggi si sa che “per l’infarto è fondamentale la lotta contro il tempo, il soccorso rapido, entro un’ora (la diagnosi andrebbe fatta mentre c’è il dolore se i sintomi sono stati così gentili da manifestarsi…) In questo modo abbiamo raggiunto una percentuale di successi del 48%.

La nuova sfida è  rispettare la biodiversità degli individui, personalizzando le terapie e la prevenzione. Negli ultimi anni non si sono verificati significativi miglioramenti in quanto l’approccio e le cure sono standard. Si agisce nella media. La nostra sfida parte dalla consapevolezza che ogni cuore è diverso e in molti casi persone che hanno tutti i fattori di rischio vivono a lungo senza troppi problemi, mentre l’infarto può colpire all’improvviso persone che non manifestano, nella media, alcuno degli elementi premonitori. Le cause infatti non sono uguali, non possono essere medie.

“Circa il 20% di coloro che muoiono a causa di queste malattie non hanno mai avuto, sulla carta, fattori di rischio, mentre il 70%di chi ha almeno due fattori di rischio muore per cause non cardiache". E’ sempre viva dunque nel prof Attilio Maseri quella passione per la ricerca che l’ha contagiato fin da giovane. “Credete al dubbio” è una delle sue frasi preferite accanto a “Se vuoi conquistare qualcosa devi cambiare”.

Mettendo in discussione i paradigmi consolidati. In questo caso l’impegno per una cardiologia che si rinnova è quello di studiare proprio i soggetti che si discostano dalle media, per scoprire i meccanismi che rendono ognuno di noi più o meno disponibile alle cardiopatie e le nostre possibilità di reazione alle diverse terapie. La rete dell’AMNCO composta di 5000 cardiologi ospedalieri dislocati su tutto il territorio permetterà di raccogliere i dati  dei casi rari e di studiarli. Per saperne di più potete consultare il sito www.periltuocuore.it e decidere magari di donare per la ricerca il vostro 5x 1000.

Ci siamo nel frattempo dimenticati delle domande della nostra intervista e chiudiamo frettolosamente con “quali sono i suoi piatti preferiti?” Del Friuli certamente il muset cu le brovade, ci risponde il prof. E le mignestre di fasui, cu le crodie…”. Sempre in quantità ridotte, però! 

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