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Il pranzo è servito

Il pranzo è servito! Tutti a tavola, ma in buon ordine

Avviarsi alla mensa imbandita è come entrare in una magica atmosfera

L’annuncio che “il pranzo è pronto” è il messaggio da tutti atteso, lo scopo per il quale la famiglia si riunisce attorno alla tavola e per il quale si invitano ospiti a condividere il pasto.

Un tempo, all’annuncio della domestica «La Signora è servita», la padrona di casa si alzava e, dal salottino dove gli ospiti erano intrattenuti, iniziava la processione verso la salle à manger, rispettando un preciso ordine gerarchico con gli uomini che porgevano il braccio alle signore. Nella buona società ognuno sapeva qual era il proprio posto nella fila.

Il galateo moderno, per tutte le occasioni formali (ove non sia da rispettare un protocollo istituzionale) stabilisce questa regola: per prime si avviano le signore, lasciando che sia la più ragguardevole a precedere, le più giovani seguono e la padrona di casa dopo tutte; poi si avviano gli uomini in ordine sparso, ultimo il padrone di casa.

Nelle nostre abituali dimore niente domestici che annunciano e niente corteo, però l’educazione sì. Saranno sempre le signore a precedere gli uomini e ad accomodarsi per prime. Ci si accosta alla tavola in buon ordine, senza dare l’assalto. Il tempo del pasto deve essere sentito da tutti come un attimo magico, letizia di tutti i cinque sensi. Per essere inappuntabile nelle buone maniere, anche se la compagnia fosse di parenti o amici intimi, la padrona di casa eviterà di richiamare l’attenzione con uno squillante “Tutti a tavola!” o battendo le mani, e l’ospite affamato eviterà di esclamare “Oh, bene!” scattando verso la mensa per primo.

Quando non esiste comodità di spazio per intrattenere gli ospiti, spesso essi vengono fatti accomodare direttamente a tavola. Io ritengo non sia proprio una buona cosa sedersi subito appena arrivati, tuttavia è comodo per la padrona di casa non avere gente in giro che chieda «cosa c’è di buono?» ficcando il naso nelle pentole con la scusa di “dare una mano”. La cuoca ha bisogno di tutta la sua concentrazione per predisporre al meglio il risultato della creatività culinaria, giacché a tavola il soddisfacimento dei bisogni del corpo parte dalla vista. La perfezione nei particolari e l’ordine in tavola accompagnano il godimento.

 

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