Frutti antichi, perofico e petoràl
perofico di udine
Nella mia ricerca di vitigni antichi del Friuli Venezia Giulia, ho percorso in lungo e in largo le colline vitate del Friuli, dove ancora si trovavano i vigneti storici che si sono salvati dal disordinato rinnovo viticolo Friulano della fine del secolo scorso. In questo andirivieni ho spesso incontrato alberi da frutto (ciliegi, susini, peri e meli) nei vecchi ronchi arborati e talvolta nei boschi adiacenti che con i loro frutti avevano sostenuto le magre finanze delle famiglie contadine in passato non molto lontano. Mia mamma, da ragazza partiva da Rosazzo con la bicicletta carica di due grandi cesti di vimini pieni di ciliegie e le portava al mercato di Udine. A Cividale, c’era la Signora Maria che giornalmente acquistava i frutti di stagione per portarli il giorno dopo al mercato di Trieste.
Con lo stesso principio che ho utilizzato - e utilizzo - nel salvare vitigni e biotipi di vitigni in quanto soggetti di variabilità genetica indipendentemente del valore commerciale che noi diamo attualmente, ho iniziato a salvare i frutti antichi del nostro territorio. Ho iniziato con il cercare “ il Perofico di Udine” che mi ricordava la mia infanzia a Marcolino di Prepotto dove la mia famiglia aveva delle proprietà. Ricordavo quella vecchia pianta tutta contorta e stanca che cresceva tra i sassi di un muro a secco, con i frutti speciali che ogni anno aspettavo con ansia da bambino.
Nessuna delle persone da me interpellate lo ricordava, ma nel 2005 controllando un vigneto storico in Faedis trovai la pianta che da tanto cercavo. Come per i vecchi vitigni, anche per gli alberi da frutto si sono persi i nomi ”di territorio” gli anziani detentori del sapere non ci sono più.
Il nome rappresenta una forma, un sapore, un modo di utilizzo. Il nome di “pero petoral”, pera invernale che veniva venduta cotta per le strade, nel Cividalese è portato da tre piante diverse: il Petoral di Faedis, il Petoral di Cialla (classico) e il Petoral di Prepotto.
A Campeglio di Faedis, la “ Pera Anice” ricorda con il suo sapore ricorda l’anice. A luglio, al momento della sua raccolta, sotto la pianta si disponeva uno strato di paglia e all’alba con una pertica si facevano cadere le pere che venivano subito raccolte e portate al mercato a Cividale.
Dove salvare questo materiale? Decisi di utilizzare la mia esperienza di innestatore e di impostare un frutteto catalogo a casa mia, una pianta per ogni tipologia di frutto trovato. Frutteto che è in costante ampliamento. In questa strana avventura ho trovato una grande spalla in Alessandro Marcorin titolare dell’azienda agricola “ Lis Fadis” di Spessa di Cividale che sta mettendo a dimora da diversi anni frutti antichi italiani e che mi permette di depositare parte del materiale nella sua azienda. Sono oltre 170 ormai le piante di frutti antichi a Lis Fadis e, previo appuntamento, si effettuano anche visite guidate. Petoràl
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