Assenzio, la madre di tutte le erbe
Assenzio, la “madre di tutte le erbe” Il nome Assenzio deriva
dal greco Absinnthion, che significa privo di dolcezza: la pianta non a caso è considerata tra le più amare al mondo. E’ una delle cosiddette erbe di San Giovanni, nella cui notte solstiziale si credeva producesse dalle radici una sorta di carbone capace di proteggere dai fulmini e dalla peste. Era considerata antidoto contro i malefici, se sistemata sull’uscio di casa. Nella tradizione cristiana l’Artemisia nel paradiso terrestre tentò di ostacolare il sentiero del serpente verso Eva, episodio che la ha resa elemento di protezione durante il cammino spirituale e fisico di ogni uomo. L’Artemisia cresce lungo i sentieri: si usava mettere dunque alcune delle foglie nelle scarpe prima di affrontare un lungo cammino, per combattere stanchezza e sventura. Deriva da ciò, pare, l’usanza di dipingere foglie di artemisia sugli sportelli delle carrozze, pratica proseguita sulle prime automobili sino agli anni ’30 del 1900. In Sicilia, ad Avola, le donne formavano delle croci con rametti di assenzio per il giorno dell’Ascensione come amuleti per la casa e nelle stalle per rendere mansueti gli animali. L’infuso è infatti utile a mitigare l’ira: e all’estate, periodo di raccolta dell’assenzio, corrisponde il “temperamento bilioso”, delle persone colleriche, secondo la teoria dei quattro umori. Il marchio “Sancte Johannis”, produttore dell’assenzio La Grande Etoile celebra nel nome i due Giovanni, il Battista e l’Evangelista: il primo per le erbe a lui dedicate, il secondo come patrono dell’alchimia. Trattasi di un liquore di prodotto esclusivamente con fiori e foglie di Artemisia Absinthium raccolta sulle Alpi francesi e lavorata artigianalmente.
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