Comfort Zone

La “ Comfort Zone ” viene definita dagli studiosi del comportamento umano come l’ ambito dei comportamenti usuali di ciascun individuo che generano senso di sicurezza e quasi assente presenza di rischio.

Talvolta le persone usano uscir fuori dalla propria comfort zone per esaudire un proprio desiderio , correndo qualche rischio.

Relativamente al mondo della cucina potremmo porre un parallelismo tra il purismo legato ad una ricetta e le modifiche che si possono apportare alla stessa.

Personalmente uscire dalla mia confort zone comporta sempre un grosso sforzo emotivo, poi modificare una ricetta ,in alcuni casi secolare, può comportare lunghe notti insonni.

Il rischio in questi casi è elevatissimo, tuttavia grossi miracoli e insperate sorprese si possono verificare .

Bisogna dire d’ altra parte che la stessa ricetta, con i medesimi ingredienti eseguita da mani diverse non è mai la stessa.

Quindi già su questo ci sarebbe da discutere.

Ancora , la stessa ricetta eseguita dalla stessa persona ma con stati d’animo differenti può mutare drasticamente.

Come si fa però , per esempio, ad aggiungere la panna alla carbonara e dire che va bene oppure come ultimamente mi è capitato , sostituire l’ olio extravergine con il burro nello spaghetto alle vongole.

Dio, se ci ripenso mi vengono i brividi.

A questo punto bisogna fare delle valutazioni oggettive o quanto meno provarci.

La cucina non può essere imbrigliata in regole ferree attenendosi a ricette medioevali e praticando quelle nella maniera ortodossa.

La cucina, linguaggio universale insieme alla musica e alla matematica, è espressione del proprio sentire , delle proprie esperienze , del proprio modo di vedere la vita.

Allora bisogna decidere, se rimanere nella propria comfort zone oppure aprire la porta a panna e burro.

C’è una ulteriore strada forse, rimanere nella propria comfort zone per le ricette talebane che non ammettono variazioni e aprire la strada a variazioni delle stesse con un solo accorgimento ;

non proporre uno spaghetto alle vongole condito con il burro rispondendo all’ obiezione del cliente ,

si mette sempre un po’ di burro.

Qui mi arrabbio.

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