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Istituto Sabbatini di Pozzuolo

“Una tradizione ultrasecolare di istruzione, che ha formato la struttura portante dell’agricoltura del Nord Est e non solo”. Così Mimmo Vita, il presidente dell’UNAGA, l’Unione nazionale delle Associazioni regionali della stampa agricola, agroalimentare, dell’ambiente e territorio, ha voluto sottolineare il ruolo dell’Istituto Sabbatini 1881 di Pozzuolo del Friuli (Udine).

Lo ha fatto in occasione della due giorni formativa tenutasi nel Friuli Centrale, organizzata dall’ARGA del Friuli Venezia Giulia presieduta da Carlo Morandini, che è anche vicepresidente UNAGA, e coordinata da Rossano Cattivello.

Il quale, oltre che giornalista è anche presidente della locale pro loco di Pozzuolo del Friuli.  L’evento si è tenuto nell’ambito dei festeggiamenti per i 130 anni della scuola convitto di Agraria. Ieri infatti si è svolta a Pozzuolo del Friuli la riunione dell’esecutivo nazionale dell’UNAGA. Che è valsa a pianificare l’organizzazione del prossimo Consiglio nazionale in programma nella Maremma Toscana. Non a caso l’UNAGA ha scelto di riunirsi nella storica istituzione scolastica, che sta puntando a svilupparsi e a consolidarsi ulteriormente con il riconoscimento di Istituto Tecnico Superiore.

Secondo Vita occorre rafforzare la consapevolezza del mondo rurale rispetto alla esigenza di una formazione adeguata all’evolversi costante della società, e in essa dell’agricoltura. Come ha detto Vita le scuole di agraria devono continuare a formare imprenditori agricoli e tecnici agrari di alta preparazione. Sull’esperienza dei quali si è fondata la moderna agricoltura. Parlando con i dirigenti e gli insegnanti dell’istituto di Pozzuolo del Friuli, che dispone oltre che del convitto anche dei laboratori e di una vasta area per le colture sperimentali in campo, è emerso infatti un dato significativo: sono sempre in minor numero i giovani che frequentano la scuola, la quale ha sfornato migliaia di specialisti, provenienti dal mondo rurale. Per gran parte essi provengono infatti da famiglie impegnate in ben altri settori.

Peter Larcher, Mimmo vita, il sindaco di Mortegliano, Carlo Morandini

Quindi, ha soggiunto Morandini –“questo dato può essere letto secondo due diversi aspetti: quello positivo, che indica come la società individui tuttora nella formazione agraria un percorso significativo per i futuri cittadini; quello negativo derivante dal fatto che non è sentita dal mondo rurale la necessità di formare i propri figli all’agricoltura moderna”. “Alla quale – ha concluso Vita – manca quasi totalmente la preparazione nei settori del marketing e dlla comunicazione, ambiti indispensabili per completare e rendere remunerativa la filiera agricola aziendale, sia su piccola che su larga scala”. Emergono infatti più facilmente dalla crisi economica in atto le aziende, o i raggruppamenti di esse, che hanno saputo creare la loro filiera: dalla campagna, alla raccolta, alla lavorazione, alla produzione, alla commercializzazione.

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