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Cibo duemila Venti

Show multimediale che ha segnato un nuovo modo di parlare di cibo e di comunicare

Un temporary store alla Triennale per le imprese friulane del cibo

La proposta emersa all’innovativo convegno Ciboduemilaventi, ideato dalla Cciaa di Udine e andato in scena a Venzone

Un temporary store alla Triennale di Milano, in cui gli artigiani del gusto friulani possano vendere i loro prodotti e contemporaneamente comunicarli e promuoverli in modo innovativo, con convegni, mostre, pubblicazioni sulla realtà agroalimentare dell’eccellenza made in Fvg. È la provocazione - e l’offerta - arrivata direttamente dal presidente della Triennale, Davide Rampello, che ha chiuso il convegno-evento Ciboduemilaventi, il primo appuntamento con cui la Camera di Commercio esprime Friuli Future Forum, il nuovo percorso volto, per il 2011, a delineare gli scenari sul mondo del cibo in Friuli e quanto ruota attorno a esso, in prospettiva 2020 e oltre. Una conclusione che si è rilevata un’apertura, ma anche un primo convegno che si è concluso con risultati concreti, a partire da questa offerta, accolta con entusiasmo dal pubblico di imprenditori e rappresentanti istituzionali e in prima persona dall’ospite, il presidente Cciaa Giovanni Da Pozzo.

Una scommessa vinta. Questa conferenza-show rappresentava una sfida coraggiosa, come lo è il progetto FFF. Ma il coraggio è stato premiato dall’accoglienza ricevuta da questo appuntamento originalissimo, che oltre a segnare un nuovo modo di guardare alla realtà del food, ha segnato anche un nuovo modo di fare convegni e comunicare, apprezzatissimo dal pubblico e degli stessi relatori: oltre a Rampello,il sociologo e docente dell’Università di Venezia Ulderico Bernardi, il food designer catalano Martì Guixé, il docente di Teoria dell’organizzazione della Bocconi Giuseppe Soda e il presidente e ad di Illycaffè Andrea Illy, “accompagnati” dai due advisor del progetto, Euro Beinat e Walter Filiputti. La Sala Consiliare di Venzone è stata letteralmente rivoluzionata in un set futuristico, grazie a una scenografia e a una regia studiate grazie alla collaborazione con il Cec. Una scena fatta solo di contorni fluorescenti. Due megaschermi per far girare clip video cinematografici, tweet in diretta o i volti dei relatori, seduti in mezzo alla gente, fatta accomodare su oltre un centinaio di cubi, anch'essi distinti da contorni illuminati dalle luci di wood, così come, le camicie, le gonne e i menù-programmi bianchi dei presenti.

Ecco il posto giusto per parlare con Bernardi di identità e nuove ibridazioni dell’alimentazione date dalla multiculturalità, per passare la parola quindi a un vero esperto di "ibridazione", Guixé, punto di riferimento, ideatore di culto nel mondo del food design, con le sue idee “pazze” e di successo come il cibo sponsorizzato (la tortilla siglata da Ck), lo Spamt, il tradizionale "pane e pomodoro" che si mangia in un boccone e non sgocciola sulla tastiera del pc, o ancora... la nebbia di Gin Tonic, che «evita il fastidio di avere un bicchiere in mano durante un party». E il posto giusto anche per parlare di economia delle imprese del cibo, con Soda e i suoi suggerimenti per nuovi spazi di mercato, per passare dalla centralità prodotto a quella del processo, e con Andrea Illy, che attraverso il percorso dell’azienda di famiglia ha riassunto in uno slogan i suoi consigli per le Pmi: “Save”, come salvare in inglese, ma anche acronimo sostenibilità, autenticità, varietà ed esperienza. I quattro elementi che decretano il successo della sua azienda, diventati ispirazione e stimolo anche per i piccoli artigiani del gusto friulani.

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