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Bulli 2014

Cala Montjoi in Costa Brava, Bulli, Ferran Adrià

Nel sito, racconta Paolo Marchi di Identità Golose, alla voce reservas non appare più lo schemino a forma di calendario che ogni anno veniva usato a mo’ di muro del pianto da chi avrebbe voluto prenotare un tavolo tutto per sé e vedeva le caselle tutte occupate.

Juli Soler e Ferran l’hanno sostituito con un saluto, un ringraziamento e una spiegazione succinta di quello che è stato e di quello che sarà da agosto in poi.

Mi impressiona una frase in particolare: “Il 30 luglio 2011 El Bulli avrà completato il suo viaggio, la sua esistenza come ristorante. Lo trasformeremo in un centro di creatività che verrà aperto nel 2014”.


Ammiro coloro che riescono a porsi nuovi traguardi, a restare protagonisti del loro destino, non si fanno sopraffare dalla noia e staccano la spina, per inserirla in un’altra presa per iniziare a girare un nuovo film, prima che sia la vita a farlo per loro. Vedo Adrià, che compirà cinquant’anni nel maggio dell’anno prossimo, dedicarsi esclusivamente al futuro, libero da qualsiasi obbligo di gestire un ristorante, per quanto il suo possa essere considerato un locale dove si va per ristorarsi. Puro pensiero, puro pensare.


Noi italiani avremmo molto da imparare da questa Spagna che conosce di sicuro una crisi economica più pesante della nostra, ma che continua a muoversi seguendo la bussola della logica per continuare a fare sistema tra mondo privato e realtà pubbliche.

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