A come Altedo A come Albenga A come asparago
Continuiamo il nostro viaggio in Italia alla ricerca delle numerose varietà di asparagi disponibili. Nell'articolo precedente abbiamo parlato soprattutto dell'asparago bianco, che primeggia però anche in Germania, che ne è il primo produttore mondiale. La capitale italiana dell'asparago verde è senza dubbio Altedo (BO), mentre dobbiamo spingerci in Liguria, nella zona di Albenga, per la particolarissima varietà di asparago viola. L'asparago verde di Altedo IGP può esser coltivato esclusivamente in 30 comuni della città metropolitana di Bologna e in 26 della provincia di Ferrara; è conosciuto per la delicatezza del gusto e per l'assenza di fibre che lo rende particolarmente tenero. Il colore violetto dell'asparago di Albenga non dipende dalla tecnica di coltivazione, ma è legato al suo patrimonio genetico. Possiede 40 cromosomi anziché 20 come tutti gli altri asparagi e non può incrociarsi con altre varietà.
In California hanno tentato di brevettarlo e numerosi agronomi hanno provato a coltivarlo in Nuova Zelanda, in Australia, ma con scarsissimi risultati.
I terreni alluvionali della Piana di Albenga, invece, sono perfetti, leggiamo nelle note della Fondazione Slow Food che lo preserva, grazie al profondo strato sabbioso e limoso e al microclima. Le preparazioni più adatte a questo asparago morbido e burroso sono quelle che ne esaltano la delicatezza. Niente salse coprenti, niente cotture prolungate, niente refrigerazione o peggio surgelazione. Lessati poco e intinti in un extravergine di Taggiasca offrono profumi e sapori inimitabili.
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