Arrivano i sensorialisti

 

I dati del Centro Studi Assaggiatori parlano chiaro: l’industria alimentare richiede sempre di più il contributo dei sensorialisti. Addio quindi al vecchio assaggiatore solitario che roteando il bicchiere di vino sotto il naso emette sentenze difficilmente verificabili. “Le aziende alimentari non cercano certo fenomeni”, spiega Luigi Odello, presidente del Centro Studi Assaggiatori e docente di Analisi sensoriale presso varie università italiane, fa cui quella di Udine.

Cercano piuttosto personale preparato in grado di sviluppare nuovi prodotti o di controllare la qualità di quelli esistenti con un certo grado di certezza. Non servono un olfatto o un gusto fuori dal comune, continua Odello, ma bisogna essere adeguatamente addestrati e concentrati”. “Sfatiamo il mito dei super-nasi e degli sciamani dell’assaggio, conclude Odello: le industrie non cercano supermen né tantomeno stakanovisti del gusto, ma professionisti in continua formazione”.


 

 

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