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A “La Torre” di Spilimbergo il 7° Premio Mattia Trivelli

PITINA IGP: UN TRAGUARDO, UN PUNTO DI PARTENZA Il Presidente del Consiglio regionale Zanin: “Una sintesi perfetta di cultura del territorio, tradizione, sostenibilità”.  “E' cultura e ricchezza del territorio la Centrale Idroelettrica Antonio Pitter di Malnisio, così come la Pitina che festeggia oggi in questa affascinante manufatto di archeologia industriale un traguardo come la tutela europea come Indicazione Geografica Protetta, raggiunto con l'impegno e la determinazione dei produttori, del territorio, dell'amministrazione regionale” ha aggiunto il presidente del consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, intervenendo a Montereale Valcellina all'evento organizzato dall'Ecomuseo Lis Aganis per la consegna del Premio Trivelli 2018, Testimonial e conduttore dell'evento  il gastronomo Edoardo Raspelli, che, affiancato dalla giornalista Alessandra Natali di CafèTv24 ha coordinato il dibattito sulla Pitina ieri e oggi.
Ha aperto la serie degli interventi il consigliere regionale Giampaolo Bidoli, che come presidente dell'Ecomuseo e fino al maggio scorso sindaco di Tramonti di Sotto (uno dei comuni ricompresi nel territorio di produzione della Pitina) non ha nascosto la sua gioia per un risultato che potrà essere determinante per una strategia complessiva di valorizzazione delle Dolomiti friulane. In perfetta sintonia il presidente della neocostituita Associazione Produttori Pitina, Filippo Bier, che ha raccolto il testimone di Mattia Trivelli (mitica figura di macellaio di Tramonti di Sopra, senza il quale forse della Pitina si sarebbe perduta la memoria). “La Pitina prodotta nel rispetto delle tradizioni, oggi codificate in un disciplinare, non sarà mai un prodotto di massa; il nostro obiettivo non è di esportarla nei cinque continenti, ma di farla conoscere e apprezzare a chi verrà a scoprirla nel contesto della bellezza selvaggia del nostro territorio”. Una testimonianza della unicità della Pitina, sotto il profilo gastronomico, è stata portata da Terry Giacomello, “chef stellato a Km zero”: nativo di Montereale Valcellina, per quattro anni allievo di Ferran Adria, ha confermato che la Pitina riesce a stupire anche i gourmet del ristorante di Parma dove attualmente opera.


E' seguita la proiezione, commentata da Giorgio Viel direttore del Centro studi regionale dell'Accademia della Cucina Italiana, delle immagini dei 30 piatti di altrettanti ristoratori partecipanti al 7° Premio Mattia Trivelli. Un prologo applaudito al momento attesissimo della premiazione: tra i ristoratori, il primo premio assoluto è andato al piatto “Interpretazione Pitiniana” realizzato con il suo staff da Marco Talamini, chef e contitolare del ristorante La Torre di Spilimbergo.


La giuria ha inoltre premiato altri quattro piatti meritevoli: quelli del ristorante Edelweiss di Piancavallo, della Trattoria La Santissima di Polcenigo, del Ristorante Da Febo di Tramonti di Sotto e dellatrattoria Alla Casasola di Maniago.
Per la sezione produttori, la miglior Pitina IGP è risultata quella de “La Tana delle Pitine”, l'azienda di Tramonti di Sopra dei fratelli Manuel e Sandro Gambon che si era già aggiudicata l'edizione 2016.
Associazione Lis Aganis – Ecomuseo regionale delle DolomitiFriulane  – Pagina facebook: Lis Aganis-Ecomuseo regionale delle Dolomiti Friulane 

Nelle immagini: 

Filippo Bier consegna un omaggio floreale a Severina, figlia di Mattia Trivelli; con loro il presidente dell'Ecomuseo, Giampaolo Bidoli (a sinistra) e lo chef Terry Giacomello.
La premiazione del ristorante La Torre di Spilimbergo. Da sinistra Bidoli, Raspelli, gli chef Alberto Bincoletto e Marco Talamini, il presidente Zanin.
La ricetta vincitrice 

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