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A cena col Refosco di Faedis: dai Gimui

ph Christian Bardusph Christian BardusTradizione culinaria e territorio, come si conviene in Friuli. E, trovata la chiave giusta per lanciarli insieme, l’effetto è garantito. Ne è prova la cena organizzata all’Osterie dai Gimui, a Maniaglia di Gemona, in collaborazione con il consorzio del Refosco di Faedis. In un locale nato più di 100 anni fa e gestito oggi dalla famiglia Patat, il cuoco-capofamiglia Lucio ha proposto un menù tipico, che potesse ben legarsi con questo vino, caratterizzato da una forte acidità. La presidentessa del Consorzio, Flavia di Gaspero, ha spiegato: “E’ un incontro tra territori e prodotti locali. Abbiamo cercato di abbinare il nostro Refosco, a seconda dell’annata e dell’invecchiamento, ai piatti realizzati dallo chef, seguendo un percorso preciso di sapori e odori”.
La partenza è col botto. Per cominciare, Manuela, attenta padrona di casa, serve muset con crema di brovada su un letto di polentina gialla. Gusto forte e deciso. L’acidità della brovada (“E’ importante avere buone rape di campagna per un’acidatura naturale e leggera” svela Lucio) e la grassezza della carne sono stati dolcemente  stemperati e “puliti” da un Refosco giovane, del 2012.     
Arriva il primo: i fregolos con ragù di lepre. Manuela si prende i suoi meriti: “Questi gnocchetti li ho preparati con le mie mani, mentre mio marito si è occupato del sughetto”. Deliziosi, al punto che il bis forse non bastava. Un successo grazie anche al Refosco scelto per questa portata, più morbido del primo e dall’aroma molto speziato.
Azzeccato il passaggio al secondo, preannunciato da un contorno di verdure semplice ma saporito. Il radicchietto saltato in padella con il lardo (“lis fricis” è il termine giusto) era davvero ottimo. Ed ecco arrivare il guanciale di bue accompagnato da polenta e patate lesse. La carne, tenera e speziata, in particolare grazie al cumino, si scioglie in bocca e il suo sugo – una crema-  fa da condimento perfetto alle patate. Il Refosco consigliato, dall’affinamento più lungo (del 2009) che ne mette in risalto la mineralità, ben si sposa con l’aromaticità del piatto. ph Christian Bardusph Christian Bardus
La tavolata è soddisfatta. Anzi, molto soddisfatta. Ma come poteva mancare il formaggio, in un menù tutto friulano? Lo chef propone un latteria (di Campolessi), stagionato 13 mesi, offerto con miele di acacia e un vino dolce, il Verduzzo.
La signora Manuela racconta: “Questo locale ha una storia antichissima. Gestito negli anni ‘60 da mia suocera, dal 1996 l’abbiamo preso in gestione. Vogliamo portare avanti una tradizione, anche con i nostri figli che frequentano la scuola alberghiera”. Proprio dai figli, fratelli gemelli nati nel 1999, nasce il nome del ristorante: “Gimui”.
Tra una chiacchiera e l’altra arriva il momento del dolce. Il menù si chiude con una torta di mele fatta in casa accompagnata da uno spumante speciale: prodotto al 100% con una varietà autoctona di Verduzzo. Un vino dalla struttura importante e persistente, con una vena dolce e zuccherina.


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