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Chef e Ristoranti. Piatti e Sala.

Bar centrale a Trieste nuova gestione

bar centrale triestebar centrale triesteHa avuto inizio appena una settimana fa, il 22 febbraio 2022, l'avventura di Federico Oselladore e Zarina Kharchenko, che hanno deciso coraggiosamente di dare una svolta alla loro vita e di mettersi in proprio. "Veniamo entrambi dalla stessa esperienza lavorativa", mi spiegano. "Ci siamo conosciuti oltretutto perché lavoravamo in due locali adiacenti, da lì è nato prima l'amore e poi il desiderio di metterci a fare qualcosa da soli.

È presto ovviamente per  parlare di risultati, ma abbiamo grandi sogni, vogliamo fare le cose fatte bene e vogliamo che questo locale torni a vivere e che torni a essere un punto di riferimento per la città".

Bar centrale uno scatto dei tanti brindisi in occasione dell'inaugurazione Bar centrale uno scatto dei tanti brindisi in occasione dell'inaugurazione

Andiamo a trovarli quindi e potremo gustare un buon caffè (Excelsior caffè), una pastina o un dolcetto (Eppinger) per recuperare gli zuccheri e tornare a lavorare più sereni, un the caldo selezionato per riprendere la carica giusta, ma anche fare una sosta per pranzo veloce, un toast, un paninetto ben farcito. E poi al pomeriggio ottimi aperitivi!

"Siamo carichi di entusiasmo, vogliamo con grinta recuperare il tempo perso dopo il Covid e vogliamo farlo adesso. Nel nostro staff c'è anche Michela che si occupa della caffetteria e dei nostri social. 

Bar centraleBar centrale

Abbiamo messo una grande cura nella selezione dei prodotti:  i the sono scelti da Tea Time, il caffè è una nuova miscela 80/20 dell'azienda triestina Excelsior Caffè, rotonda, molto cremosa e dolce, i dolci Eppinger non hanno bisogno di presentazioni. Vi aspettiamo!"

Bar centrale macaronBar centrale macaron

bar centrale tea timebar centrale tea time

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Ciocco raviolo di Carnevale

Ciocco Raviolo di Carnevale Scuola del Cioccolato PeruginaCiocco Raviolo di Carnevale Scuola del Cioccolato Perugina

Ricetta realizzata da Alberto Farinelli Maestro della Scuola del Cioccolato Perugina per Carnevale. Gli americani celebrano il Carnevale con la King Cake, sulle tavole dei francesi si trovano le bugnes, gli spagnoli festeggiano con i churros (clicca per la nostra ricetta), in Italia accanto a crostoli e frittelle ci sono varie declinazioni di ravioli dolci. E a questa tradizione Farinelli @perugina si ispira.

Ciocco raviolo

 

Ingredienti

 

Per la sfoglia

250 g farina
50 g Perugina® cacao amaro in polvere
50 g burro a temperatura ambiente
70 g zucchero
2 uova
35 g latte
8 g lievito per dolci (1/2 bustina)
un pizzico di sale
buccia di ½ limone
½ bacca di vaniglia

Per il ripieno 


100 g cioccolato Perugina® GranBlocco fondente extra 50%
300 g ricotta di pecora
80 g zucchero a velo
1 tuorlo
½ scorza d'arancia e 1/2 scorza di limone
½ baccello di vaniglia

zucchero a velo q. b.  (opzionale per decorazione finale)

Come procedere 


Per la sfoglia

  1. In una ciotola capiente setacciate la farina, il cacao amaro Perugina® e il lievito.
  2. Aggiungete zucchero, uova, burro, latte, un pizzico di sale, la vaniglia, la buccia del limone e cominciate ad impastare.
  3. Lavorate fino a ottenere un composto liscio e omogeneo, dategli una forma sferica e avvolgetelo con della pellicola.
  4. Fate riposare l’impasto a temperatura ambiente per circa 30 minuti.


Per il ripieno

  1. In una ciotola capiente setacciate lo zucchero a velo e poi la ricotta per eliminare eventuali grumi.
  2. Aggiungete la scorza del limone e dell’arancio precedentemente grattugiate, il tuorlo, i semini della bacca di vaniglia
  3. Unite infine il cioccolato fondente Perugina® GranBlocco Fondente Extra 50% sciolto e ben caldo.
  4. Amalgamate bene il tutto.

Preparazione dei ravioli al cioccolato

  1. Una volta trascorso questo tempo, dividete l’impasto in due parti uguali, questo passaggio vi faciliterà la sua stesura.
  2.  Prendete la prima porzione, infarinate il piano di lavoro e con il matterello stendetela sottile a circa 1/2 mm. 
  3. Con un coppapasta di circa 5 centimetri ricavate dei dischetti.
  4. Con una sàc a poche o con un cucchiaio distribuite una piccola quantità su ogni ritaglio, chiudete a metà.
  5. Pressate lungo i bordi con i rebbi di una forchetta. Spennellate il bordo di ogni raviolo con l’albume avanzato. 
  6. Ripetere l’operazione con la seconda porzione d’impasto.
  7. Disponete i ravioli sulla teglia del forno ricoperta da carta da forno e distanziateli affinché non si attacchino tra loro. 
  8. Cuocete in forno già caldo a 185 °C per 10 minuti. Prima di servirli, spolverate i ravioli di cioccolato con zucchero a velo.
  9. I ravioli dolci al cioccolato si conservano chiusi in un apposito contenitore ermetico in un luogo fresco e asciutto.

Consiglio 
La ricetta dei ravioli dolci si adatta anche per la frittura:

In una pentola scaldate l’olio fino a circa 170 °C-175°C, raggiunta la temperatura, friggete pochi ravioli alla volta, girandoli più volte fino a cottura. Scolateli e appoggiateli su carta assorbente da cucina a raffreddare. Prima di servirli spolverateli con zucchero a velo.

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Cupcake innamorato by Perugina

Cupcake Innamorato PeruginaCupcake Innamorato Perugina

Dalla Scuola del Cioccolato Perugina arriva la ricetta del soffice e morbido Cupcake Innamorato. (I cupcake arrivano dagli Stati Uniti come vera icona pop, basti pensare al Magnolia Bakery di New York divenuto famoso grazie alla serie tv Sex and the City). Perugina GranBlocco è un cioccolato dall’alta versatilità: eccellente da gustare da solo, perfetto per essere utilizzato nelle preparazioni in più modi: in scaglie o fuso, è facile da spezzare e rivela ottime capacità di sciogliersi e amalgamarsi con altri ingredienti. Profilo Instagram (@perugina)

 

CUPCAKE AL CIOCCOLATO

 

Ingredienti 


60 g burro
60 g zucchero
55 g uova (1 uovo)
100 g farina
4 g lievito in polvere
30 g Cacao amaro Perugina
50 ml latte
un pizzico di sale

 

Ingredienti per frosting al burro

150 g cioccolato Perugina GranBlocco Fondente Extra 50%
20 g Cacao amaro Perugina
135 g burro
150 g zucchero a velo


Come procedere 


1. Montare il burro e lo zucchero con le fruste elettriche.
2. Continuare a montare aggiungendo l’uovo e un pizzico di sale. 
3. Aggiungere poco per volta la farina, il lievito in polvere, il cacao amaro in polvere setacciati insieme, quindi il latte a temperatura ambiente.

4. Mescolare per amalgamare bene il tutto.
5. Versare il composto nei pirottini da muffin riempendoli per tre quarti.
6. Cuocere in forno a 180 °C per 15-20 minuti. Una volta pronti, togliete i cupcake al cioccolato dal forno e lasciare raffreddare.

Procedimento per il frosting (glassa) 

 

Fondere a bagnomaria 100 g di cioccolato Perugina GranBlocco Fondente Extra 50% e lasciare intiepidire.
Per un frosting dal sapore più intenso potete utilizzare il cioccolato fondente Perugina GranBlocco Fondente Extra 70%.

Con un frullatore montare il burro - tenuto a temperatura ambiente per almeno mezz’ora - con lo zucchero a velo fino a quando diventa soffice.

Aggiungee il cioccolato fondente tiepido e infine il Perugina® Cacao amaro in polvere dopo averlo setacciato.

Mescolare delicatamente con una spatola, versare il composto ottenuto in una sàc a poche con bocchetta a stella e guarnite i cupcake.

Con il GranBlocco Perugina® Fondente avanzato creare delle scagliette con un coltello o un pelapatate e aggiungerle sulla superficie.

Come conservarli

I tortini raffreddati ma non decorati si conservano a temperatura ambiente, in contenitori ermetici, per 2-3 giorni.


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I krapfen Schmiedl di Lana

Schmiedl Krapfen con zuccheriniSchmiedl Krapfen con zuccherini

A Lana in Alto Adige esiste dal 1890 un panificio diventato un punto di riferimento per i locali e per i turisti per la bontà dei suoi prodotti da forno. Con il tempo, ha aperto nuove sedi e a oggi sono 6 i negozi (3 a Lana e 3 nei dintorni), che diffondono nel territorio il buon profumo di pane appena sfornato. L’ex panificio Schmidt, che attualmente ha cambiato nome in “SCHMIEDL”, è ora nelle mani della quinta generazione di panificatori, sempre della stessa famiglia: Johannes, Greta e Tobias. I tre fratelli hanno portato all’azienda un look fresco e molte nuove idee, tra cui l’utilizzo di lieviti naturali e l’attesa di lunghi tempi di fermentazione, per garantire ai vari tipi di pane un gusto unico ed elevata digeribilità.

Schmiedl FamilieSchmiedl Familie

Nel periodo di Carnevale, ma non solo, i giovani panettieri di Lana sono impegnati a sfornare i loro golosissimi Krapfen, ripieni di creme o di marmellate e guarniti con zucchero a velo o glassa.

Schmiedl KrapfenSchmiedl Krapfen

QUI per i lettori di qb la ricetta dei Krapfen più classici, quelli alla marmellata di albicocca.

Ingredienti

1 kg di farina
230 ml di latte
220 g di burro/burro chiarificato
200 g di tuorlo
100 g di zucchero
80 g di lievito
1 uovo
20 g di zucchero vanigliato
20 g di sale
15 g di malto (attivo)
9 g scorza di limone grattugiata

 

Preparazione

 

Mescolare latte, malto, lievito, tuorli, uovo con tuorlo e albume, zucchero, zucchero vanigliato e scorza di limone grattugiata con una frusta

Unire quindi la farina e amalgamare bene tutti gli ingredienti.

Dopo 3-4 minuti aggiungere il burro e successivamente il sale.
Impastare bene fino a ottenere un composto di consistenza elastica.
Pesare porzioni di 50-60 g, dare loro la forma rotonda e disporle su teli infarinati.
Lasciare lievitare a 28-30 °C con sufficiente umidità.
Poco prima che i Krapfen siano raddoppiati di volume, toglierli dalla zona di riscaldamento e metterli in un luogo ventilato per qualche minuto, in modo che si possa formare una leggera pellicola sulla loro superficie.
Friggere i Krapfen nel grasso bollente a 170-180 °C fino a doratura.

Una volta raffreddati, riempire i Krapfen con marmellata di albicocche e cospargerli di zucchero a velo.

A piacere la marmellata di albicocche può essere sostituita con marmellata di lamponi o di prugne, con crema al cioccolato, crema alla vaniglia, crema allo Zabov o al pistacchio.

 

Schmiedl KrapfenSchmiedl Krapfen

REGIONE LANA 

Lana, insieme ai paesi limitrofi di Cermes, Pavicolo, Postal, Monte San Vigilio, Foiana e Gargazzone, si trova in una zona soleggiata dell’Alto Adige in cui la flora mediterranea si unisce e si confonde con quella alpina, grazie al clima favorevole creato dalla barriera naturale del Gruppo di Tessa, che impedisce l'ingresso al gelo del nord.

 

 

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Al BU:R di Milano: inverno in carta inverno che incanta

boer 2022 Piccione in Toscanaboer 2022 Piccione in ToscanaLa tradizione, nella sua attenta e rispettosa reinterpretazione, costituisce l’ingrediente principale della cucina di Eugenio Boer, chef e patron del ristorante BU:R di Milano dove la compagna Carlotta Perilli è maître di sala

Due i menu degustazione, “I Classici” e “L’Inverno”, oltre al “Per mano”, un percorso di gusto in cui lasciarsi guidare dallo chef, per conoscerlo attraverso i suoi piatti. E naturalmente il menù in carta, per chi desidera comporre un proprio viaggio personale.

Scopriamo tra le nuove proposte la Seppia in zimino: una specialità genovese. Zimino deriva dall’arabo samin che significa grasso, oleoso, cremoso: consistenza ricreata in questa preparazione con ceci e bietole in crema. Una parte di ceci viene cotta come da tradizione, l’altra meno cotta  va a formare il ragù insieme ai tentacoli sotto il velo di seppia, costituito invece dalla calotta (frullata cruda e passata al setaccio e poi cotta per 25 minuti a 65 °C al vapore sottovuoto). 

 Per l’Uovo d’inverno viene utilizzato l’uovo di Selva che incontra il Piemonte con il cardo gobbo, la robiola di Roccaverano e il tartufo nero. Il tuorlo è marinato in una soluzione di sale e zucchero, impanato in una mignonette di tartufo nero. L’albume viene lavorato come una meringa salata, la robiola aggiunta in pezzi a una crema di cardo gobbo alla base. A completamento, una cialda di cardo. 

Boer 2022 SudTirolBoer 2022 SudTirolCome omaggio al periodo trascorso alla Rosa Alpina nasce Südtirol, dove c'era sempre una tazza di tisana alla rosa canina pronta da bere durate il servizio. Boer ha utilizzato il Graukäse, formaggio grigio della Valle Aurina. Un formaggio magro perché prodotto con il latte vaccino scremato avanzato dalla produzione del burro con un processo di acidificazione naturale. I ravioli di pasta fresca con all’interno il graukäse vengono immersi in un consommè di rosa canina, con una spolverata di cumino che ricorda lo Schüttelbrot, pane di segale che si mangia come merenda abbinato al formaggio.

Nel Piccione in Toscana (foto di apertura) lo chef omaggia il territorio di Colle Val d’Elsa e lo chef Gaetano Trovato. Il petto, cotto in rosa, viene accompagnato da scalogno in agro con Vin Santo e cialda di Panforte. La coscia è riempita con cuore e fegato, bardata nel cavolo nero con l’aggiunta del panforte. Il macaron è il classico iconico della cucina di Boer con cuore e fegato di piccione e grue di fave di cacao.

Dall’idea del pesce bollito della mamma servito con la maionese, nasce il San Pietro in giardino. Il pesce è cotto in padella, la maionese, senza uova, viene ricreata con il fumetto ridotto del pesce e delle erbe (acetosa, prezzemolo, erba brusca e finocchietto). La giardiniera è casalinga con cavolfiore, cavolo romano, peperone, carote e sedano. Il tutto sbollentato, lasciato macerare in acqua e aceto di mele con aggiunta della melata di bosco.

Alla vista sembra un riso, invece è pasta. Il Finto riso utilizza la pasta di Pastificio dei Campi, i semi di Annurca ricordano la pastina. Trattata come un riso, tostata, sfumata, portata a cottura non con il brodo ma con una purea di peperoni alla brace, alla pasta viene aggiunta la bagna cauda fatta con aglio, acciughe e timo. 

Totale innovazione per un piatto molto classico: lo stracotto diventa il Finto stracotto. Per alleggerire la pietanza, la cottura è una non cottura. Il filetto di vacche brade podoliche di Altamura (Varvara) viene servito crudo, lo jus è sostituito con una fermentazione di melograno e il fondo viene fatto utilizzando gli scarti di carne. Servito su un letto di polenta bianca classica, una cialda di polenta e gel al melograno.

Come dessert il Dolce al Cioccolato, nocciole e topinambur. Gelato di nocciola, cremoso di gianduia, zuppetta di cioccolato, salsa di pralinato a caffè e buccia di Topinambur.

 Orari: da martedì a domenica 19:30 – 22:00, lunedì chiuso. BU:R Eugenio Boer. Via Mercalli angolo Via S.F. D’Assisi. Milano

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Festa degli innamorati del Maiale a Porpetto

nemoraz dal purcitnemoraz dal purcitDal 5 febbraio al 6 marzo 2022 si svolge la 54a edizione della “Fieste dai Nemorâz dal Purzìt" / “Festa degli Innamorati del Maiale”, al Ristorante Alla Tavernetta da Aligi, a Porpetto (Ud). Il tradizionale piatto da collezione è illustrato da Umberto Visentin, Maestro ceramista di Treviso. Il Ristorante rimarrà aperto tutti i giorni (tranne i mercoledì e la domenica sera), su prenotazione.

Cinquantaquattro anni fa due amici, Aligi Grop e Ezio Toneatto, intuirono che una battuta – “mi sono innamorato del maiale” – poteva diventare una buona idea da proporre nel giorno della Festa di San Valentino. E inventarono la Fieste dai Nemorâz dal Purzìt. Dal 1968 la festa continua ogni anno alla Tavernetta da Aligi, a Porpetto (UD). Del gruppo di amici e padrini della Fieste un ricordo particolare va a Isi Benini, grande giornalista, gourmet e wine-writer di raffinata competenza, fondatore de Il Vino, rivista per la diffusione della cultura enoica in Italia.

 Piatto Tavernetta da AligiPiatto Tavernetta da Aligi

Oggi il ristorante è condotto dai figli di Aligi. Ai fornelli c’è Ezio, lo staff di accoglienza è diretto da Clia e Mary. I salumi (salamp, musèt, luianie) sono prodotti in proprio con il rigore e i metodi degli antichi norcini friulani.

Il menù della Festa degli Innamorati del Maiale comprende tra l’altro: Ciccioli di maiale, Orecchie impanate e fritte; Prosciutto di San Daniele; Salame all’aceto con polenta; Riso e salsiccia; Orzo, fagioli e prosciutto; Piedini e ossa bolliti; Cotechino e sanguinelle con brovada e verze; Spiedini, pancetta e salsiccetta alla griglia; Cotto misto; Lingua con patè di cavoli; Fegato al vino; Costa in umido con patate; Stinco al forno; Gialletti di mais.

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Crostata di frolla gelée alla pesca crema chantilly frutti di bosco

Crostata ciambellaCrostata ciambella

Lo chef Franco Manfredi di The Sense Experience Resort, immerso nel verde e affacciato sul mare di Follonica, ci regala una dolce ricetta da replicare, volendo, per San Valentino o per altri dolci momenti.  

Crostata di frolla gelée alla pesca crema chantilly frutti di bosco

 

Ingredienti per 4 persone

Per la pasta frolla

250 g di farina

125 g di burro

120 g di zucchero

3 tuorli 

Per la crema pasticcera

4 tuorli

100 g di zucchero

30 g di farina

1/2 litro di latte

vaniglia o buccia di limone grattugiata

Potrebbe interessarti anche la ricetta dello chef Franco Manfredi per preparare un risotto Riserva San Massimo alle rape rosse 

Preparazione

 chef franco manfredichef franco manfredi

Pasta frolla

Impastare tutti gli ingredienti tranne la farina che andrà aggiunta alla fine, senza lavorare troppo l’'impasto.

Lasciare riposare per almeno due ore in frigorifero.

Stendere la pasta frolla sottile e tagliarla a forma tonda con un buco centrale, fare due cerchietti per porzione e cuocere a 165 °C  fino a  doratura.

Crema pasticciera

Lavorare in una casseruola i tuorli con lo zucchero, usando un cucchiaio di legno.

Aggiungere a poco a poco la farina, senza smettere di mescolare finché il composto risulta amalgamato.

Versare poco per volta, e sempre mescolando, il latte bollente con un po’ di vaniglia o un po’ di buccia di limone grattugiata.

Porre sul fuoco sempre mescolando, fare sobbollire per 3-4 minuti. Non superare gli 82 °C perché la crema continuerà a cuocere anche una volta tolta dal fuoco. In questo modo si ottiene una crema pasticciera liscia e senza sgradevoli sentori di uovo cotto.

Versarla in una terrina e lasciarla raffreddare girandola di tanto in tanto, perché non si formi la pellicola sulla superficie della crema.

Come servire

Disporre il primo cerchio nel piatto, farcire con spuntoni di crema pasticcera, intervallati da frutta fresca intera e gelatine di frutta della stessa altezza, richiudere con il secondo cerchio. Guarnire con foglioline di menta piperita.

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Capodanno lunare con specialità coreane

TEOKGUK gnocchi di riso in brodo caldoTEOKGUK gnocchi di riso in brodo caldo

Gainn, il locale di via dei Mille a Roma, rende omaggio alla più importante festa nazionale coreana proponendo ai suoi clienti Jeon e Tteokguk, piatti tipici realizzati dallo chef Daniel Kim.

Il Capodanno lunare, comunemente conosciuto come Seollal o Sŏllal (설날), è la più importante tra le festività nazionali coreane ed è celebrato il primo giorno del primo mese del calendario lunare che quest'anno cade martedì 1 febbraio 2022. È previsto un periodo di festeggiamenti in famiglia di circa tre giorni. Nelle case si compiono diverse cerimonie rivolte agli antenati e ancora in molti indossano i coloratissimi hanbok, i vestiti tradizionali.
Celebre è il Sebae, il tradizionale rito che consiste in un inchino profondo compiuto dai bambini verso i genitori. I figli augurano ai propri genitori un felice anno nuovo con le parole “Saehae bok manhi badeuseyo” ossia “Possiate ricevere molte benedizioni nel nuovo anno”. I genitori, poi, premiano questo gesto dei figli donando loro il denaro del nuovo anno, banconote generalmente fatte con la cartapesta e raccontando loro perle di saggezza.
In questo giorno è tradizione mangiare un piatto tipico che si chiama Tteokguk o Ttŏkkuk (떡국) (zuppa con gnocchi di riso). I tteok (gnocchi di riso) vengono tagliati in forma rotonda per richiamare il sole e sono serviti nel brodo chiaro e bianco che indica un nuovo inizio, una ripartenza per il nuovo anno. Inoltre, questa zuppa si dice che porti fortuna, vista la forma degli gnocchi molto simili a quella delle monete.
Stefano Chung e Valentina Bae, proprietari del ristorante Gainn, unico ristorante coreano consigliato nella Guida Michelin 2022, da sempre mirano ad avvicinare la clientela alla vera e tradizionale cucina coreana. 
GainnRome JEON frittelle di pesce GainnRome JEON frittelle di pesce
Ci saranno in menu anche gli Jeon, le frittelle di pesce fatte con farina di frumento e uova. Nei 120 mq di questo locale, che dispone circa sessanta posti a sedere, è possibile degustare il Bibimbap, il riso con verdure miste, carne di manzo macinata servito con tuorlo crudo in un piatto di ghisa; il Bulgogi, gli straccetti di manzo e verdure miste marinati con salsa di soia e olio di sesamo saltati in padella e serviti in piastra; i Japchae, gli spaghetti di fecola di patate dolci con verdure miste scottate, funghi e carne di manzo conditi con salsa di soia e olio di sesamo e i Tteokbokki, gli gnocchi di riso con verdure miste e pasta di pesce in salsa piccante.

Tra i piatti da provare anche il pollo fritto disponibile con salsa agro piccante e salsa agrodolce con cipollotti freschi. Succulenti le zuppe come quella di Bulgogi, quella di costolette di manzo con foglie di rapa e peperoncini piccanti servita in terracotta e di tofu con verdure miste, carne di maiale e chili pepper. Il tutto da accompagnare al riso e ai banchan, una selezione di contorni che variano a seconda della stagionalità. 

Un piatto tradizionale che non può mai mancare sulla tavola coreana è il kimchi, fatto con verdure fermentate, spezie e peperoncino, divenuto celebre per le sue innumerevoli proprietà benefiche, tanto da entrare nel 2013 nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell'UNESCO.

I peperoncini sono del resto uno tra gli ingredienti più utilizzati nella cucina coreana. Chiamati "taeyang-cho", hanno una forma lunga e sottile e, dalla loro essicazione, si ricava una polvere molto fine, dal colore acceso e dalla piccantezza media con un sentore leggermente affumicato.
Le specialità di Gainn possono essere abbinate alle birre coreane, al Soju, un distillato fatto con riso, orzo o frumento e al Makgeolli, una bevanda antica realizzata con riso, acqua e lievito dal color latte e dalla consistenza densa, che può essere più o meno frizzante a seconda della fermentazione.


ORARI Aperto dal lunedì al sabato dalle 12.00 alle 15.00 e dalle 18.00 alle 22.00 Chiuso la domenica.
GAINNROME Via dei Mille, 18 Roma

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La Pergola: nuovo piatto del Buon Ricordo

 

ravioli al san Daniele in salsa di Montasioravioli al san Daniele in salsa di Montasio

Ringraziamo Lorenzo Garavini e Antonella Scarabel, amici dei piatti del Buon Ricordo oltre che amici qbisti, che ci hanno inviato questa presentazione del nuovo piatto del ristorante di San Daniele del Friuli. 
"Il maiale che nuota. Può sembrare strano, ma quando si assaggia questa nuova specialità de “la Pergola”, i Ravioli al San Daniele in Salsa Montasio, si capisce come due elementi così diversi, si possono fondere in un piatto in modo così armonico da far immaginare una scena da film di Walt Disney. In questo piatto del Buon Ricordo proposto da Silva Beinat si apprezzano le scelte delle materie prime, il prosciutto di San Daniele e il Montasio, ma anche  l’impegno della cucina nel valorizzare questi elementi riuscendo a creare qualcosa che ti lasci la voglia di ritornare ad assaggiarli.

Il menù degustazione del Buon Ricordo propone inoltre come antipasto il prosciutto crudo de “il Fogolar” stagionato 28 mesi e come secondo una perla fra le ottime proposte di carne de “la Pergola”: il petto d’anatra agli agrumi, con i sapori ben bilanciati e tali da renderla decisamente diversa dalla versione all’arancia".

 

IL PIATTO IN CERAMICA

 

I ristoranti associati (che oggi sono ben 108) devono tenere in menù un piatto che rappresenti in maniera significativa la propria terra. A fare da trait d’union fra di loro è un piatto dipinto a mano dagli artigiani della Ceramica Artistica Solimene di Vietri sul Mare su cui è effigiata la specialità del locale. Viene regalato a chi degusta il Menù del Buon Ricordo (di cui la specialità è sempre portata principale), che ciascun locale può variare anche varie volte all’anno, in modo da far provare ai propri ospiti varie prelibatezze della cucina della sua terra.

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Il vin brûlé diventa dessert al cucchiaio

gluhwein by Hannes Niederkoflergluhwein by Hannes NiederkoflerInaugurato nel 2014, con 7 tavoli e 25 coperti, Restaurant 1908 è ubicato a 1.200 metri di altitudine sulla terrazza naturale dell’altipiano del Renon nel piccolo paese di Soprabolzano in Alto Adige all’interno del Parkhotel Holzner, suggestiva struttura alberghiera in stile Liberty alpino. 
Il Vin Brûlé di Stephan Zippl è un sorbetto con marshmallows al vin brûlè, crema al kumquat e mousse al panpepato. Lo chef, recente la stella Michelin del Ristorante, gioca con le consistenze e con le temperature. «Le suggestioni e le sfumature del vino rosso, del Porto, del rum, delle spezie e della cannella sono esaltate dalla freschezza e dall’esotismo del mandarino cinese, in equlibrio con la dolcezza avvolgente della mousse che richiama nel gusto un classico della pasticceria italiana» spiega Zippl. 
#restaurant1908 #stephanzippl #parkhotelholzner

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Botequinho: cocktail bar cucina brasiliana musica dal vivo

interniinterniRoberto Okabe festeggia i dieci anni del Finger’s Garden con l'apertura di Botequinho, bar in stile paulista con cucina brasiliana e live music. Il Botequinho nasce da una rilettura del Finger’s Club, il lounge bar situato sotto il ristorante, dell'architetto brasiliano Isabella Pacifico Homem.

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