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Chef e Ristoranti. Piatti e Sala.

Formangiamo al ristorante Arquade

Le proposte di Alessandro Dal Degan in un menu creativo al sapore di formaggio, dall’antipasto al dolce. La bellezza di Villa del Quar, il pentastellato Relais & Chateaux di Pedemonte, e gli avvolgenti profumi di una sera di maggio faranno da cornice a una cena-evento che vedrà protagonisti i formaggi, sapientemente interpretati in un intrigante menu firmato Alessandro Dal Degan, chef dell’Arquade, il Ristorante della Villa. Giovane, ma in grande ascesa, già membro de Les Jeunes Restaurateurs d’Europe e tra i nomi eccellenti de le Guide de l’Espresso, Alessandro Dal Degan è il perfetto interprete di una cucina del territorio che ha come protagonista la natura e i suoi prodotti. La sua voglia di sperimentare e la sua brillante creatività danno vita a ricette elaborate con grande raffinatezza nel rispetto della tradizione.
Il menu di Formangiamo, l’evento proposto per il 28 maggio al ristorante Arquade è un esempio della sua modernità e della sua maturità professionale:
Battuta di manzo leggermente piccante, fonduta di Taleggio e acciuga, servito con accompagnamento di taleggio al naturale, Risotto mantecato al Castelmagno con pera e sugo di arrosto, servito con accompagnamento di Castelmagno al naturale, Punta di petto di vitello in crosta di Monte Veronese, prugnolo selvatico e tarassaco stufato, servito con accompagnamento di Monte Veronese al naturale, Semifreddo al Blue di Shropshire su biscotto all’olio extravergine e salsa di uva spina, accompagnato da Blue di Shropshire al naturale.

Il menu, con vini in abbinamento, è proposto a €40 a persona.
Info e prenotazioni: tel 045 6800581 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Dal Degan: Chef giovane dell'anno

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I nuovi biscotti di Gianluca Fusto

Quattro nuovi tipi di biscotti by Gianluca Fusto per la nuova linea de La Molina. Fin dai suoi esordi, parallelamente al cioccolato, La Molina ha prodotto biscotti. Biscotti taglio cantuccio, quelli che in Toscana tutti chiamano cantucci o cantuccini a seconda della dimensione, i biscotti che normalmente si acquistano per essere consumati a fine pasto con un buon Vin Santo o un vino liquoroso. L’ha fatto naturalmente alla sua maniera, interpretandoli. Sono nati così i biscotti al cacao e cioccolato e quelli alla mandorla, biscotti che partono da una tradizione, ma unici.  L’amicizia con Gianluca Fusto 8nella foto), uno dei più grandi chef pasticcieri al mondo, ha spinto l'azienda a una collaborazione per creare una linea di biscotti che portasse anche la sua firma. I quattro biscotti presentati in anteprima al Cibus di Parma, sono I MORI, I BIONDI, LE LINGUE, LE LINGUE SCURE.  I MORI, sono i biscotti al cioccolato rivisitati da Gianluca Fusto. I BIONDI sono i biscotti più classici del territorio, i cantucci alla mandorla che sono stati leggermente rivisti un una chiave più raffinata. LE LINGUE sono la proposta delle  lingue di gatto, mentre LE LINGUE SCURE sono la variante delle lingue di gatto al cioccolato.
Il packaging dei nuovi biscotti, progettato come tutti i prodotti La Molina da Riccardo Fattori, è una scatola molto particolare. Pensata come la scatola di cartone in cui le nonne di un tempo custodivano gelosamente i loro ricordi, le foto, i santini, le medagliette, a volte i gioielli che non indossavano quasi mai. Scatole spesso legate con una cordicella, perché il prezioso contenuto non ne fuoriuscisse. Scatole che, con il tempo, lega e sciogli, lega e sciogli, si deformavano e assumevano quella forma “stellata” che ha voluto dare alla scatola per i biscotti La Molina. La x che mostra il contenuto non è in realtà una x, ma il per della moltiplicazione, un segno che rappresenta non solo un codice identificativo presente anche in altre realizzazioni fatte per La Molina, ma un valore simbolico di moltiplicazione di gusti ed esperienze, nonché la citazione di una semplificazione, che la grammatica naturalmente non ammette, ma che è diventata comune, specialmente tra i più giovani, nell’abbreviazione di parole come xK (perché) o xò (perciò) nella comunicazione scritta nelle chat, negli sms etc.
Quindi, anche nella confezione, presente e passato si incontrano, cambiano, creano il nuovo, sempre nello spirito di “con gli occhi e con la bocca”, bello da vedere, buonissimo da mangiare.


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JRE tinge di rosa Taste of Milano 2014

Aurora MazzucchelliAurora Mazzucchelli

Jeunes Restaurateurs d’Europe tinge di rosa il Taste of Milano 2014. L'Associazione che riunisce un folto gruppo di giovani e talentuosi chef italiani porta l’alta cucina e un tocco di femminilità al Taste of Milano 2014. Sono infatti cinque le donne protagoniste delle attività, che si alternano tra il JRE Pop Up Restaurant, l’ Electrolux Chef’s Table e La Vip Lounge Electrolux. Il Pop Up Restaurant del Taste of Milano 2014 è un ristorante gestito interamente dalle due chef stellate Aurora Mazzucchelli (nella foto) del Ristorante Marconi di Sasso Marconi (Giovedì 8 e Venerdì 9 Maggio) e Iside de Cesare chef del Ristorante La Parolina di Revinano Acquapendente, nel viterbesese (Sabato 8 e Domenica 9 Maggio). Electrolux Chef’s Table: Marianna Vitale, Nadia Moscardi e Carla Aradelli sono le protagoniste dell’esclusivo Electrolux Chef’s Table. Il “tavolo dello Chef” ha solo dodici posti e offre la possibilità di scoprire tutti i segreti nascosti dietro la preparazione di portate indimenticabili attraverso momenti di interazione con le chef. La cena di Giovedi 8 e i due servizi di Venerdì 9 sono affidati a Marianna Vitale del Ristorante Sud di Quarto in provincia di Napoli. Sabato 10 è la giornata di Nadia Moscardi del Ristorante Elodia dell’Aquila, Domenica 11 invece il menu della Chef’s Table Electrolux è curato da Carla Aradelli, Ristorante Riva di Ponte dell’Olio, Piacenza. La Vip Lounge Electrolux è il luogo che ospita i divertenti incontri di showcooking, sei dei quali sono organizzati in collaborazione con la testata LA CUCINA ITALIANA. Le cinque donne Jre, insieme a Davide Negri, chef de La Cucina Italiana giocheranno con il pubblico del Taste of Milano reinterprentando alcune ricette della tradizione regionale in sei imperdibili appuntamenti:
Venerdì 9 Maggio
ore 14.00: Marianna Vitale, melanzane alla parmigiana
ore 19.45: Aurora Mazzucchelli, passatelli in brodo
Sabato 10 Maggio
ore 15.00: Nadia Moscardi, polpette cacio e ovo
ore 22.00: Iside de Cesare, fettuccine alla carbonara
Domenica 11 Maggio
ore 15.00: Carla Aradelli, tortelli di ricotta e spinaci, burro e salvia
ore 19.00: Iside de Cesare, costolette d’abbacchio

Profili degli Chef Jeunes Restaurateurs d’Europe
Pop Up Restaurant Aurora Mazzucchelli, Ristorante Marconi, Sasso Marconi, Bologna
Aurora Mazzucchelli, nata a Bologna nel 1973, figlia di cuoco e di mamma sfoglina, l’antica arte della produzione della pasta sfoglia tipica della tradizione emiliana. Nonostante le sue esperienze maturate nel mondo della cucina si definisce “autodidatta” per passione. Ha frequentato l’istituto alberghiero e nel 1983 entra subito nello staff del ristorante dei genitori. Nel 2000 insieme al fratello Massimo prende le redini del ristorante Marconi, iniziando così il suo percorso in cucina, unendo creatività, curiosità, grande personalità, ad una costante attenzione ai prodotti del territorio e della tradizione. Nel 2008 le viene assegnata la prima stella dalla Guida Michelin.
Iside de Cesare, Ristorante la Parolina, Trevignano Acqua Pendente, Viterbo
E’ nata a Roma. Abbraccia il mondo della cucina facendo esperienza da Agata e Romeo, la Pergola dell’Hilton e da Salvatore Tassa alle Colline Ciociare. Alla Frasca di Castrocaro Terme, approda come chef pasticcera e conosce Romano, reduce da esperienze nelle cucine di Gualtiero Marchesi a Erbusco, il Rigoletto a Reggiolo. Decidono di unirsi e aprono La Parolina, premiato con una stella assegnata dalla Guida Michelin.
Marianna Vitale del Ristorante Sud di Quarto, Napoli
Nata a Napoli nel 1980, laureata in Letteratura spagnola decide di seguire le orme del padre cuoco e approda alla prima esperienza ai fornelli solo nel 2008 quando Lino Scarallo la chiama a lavorare a Palazzo Petrucci. Da allora, in neanche un anno si sposa e apre con il marito il Ristorante Sud e in due anni arriva la prima stella Michelin. La sua cucina muove i passi dalla tradizione campana ma se ne allontana rivoluzionandone i canoni e mantenendo solo un legame simbolico con essa attraverso gli ingredienti attinti da tutto il patrimonio locale: dal mare, alla montagna, fino ai pendii vesuviani, nei piatti di Marianna si ritrovano tutte le sensazioni della regione Campania.
Nadia Moscardi del Ristorante Elodia, Frazione Camarda, L’Aquila. Cresciuta nella cucina del ristorante Elodia fondato dalla madre, Nadia diventa la chef insieme alla sorella Vilma con la quale condivide l’idea di modernità applicata alla tradizione attraverso la reinterpretazione di piatti. Le loro creazioni sorprendono con i profumi e i sapori del territorio esaltati e sostenuti dalla genuinità delle materie prime locali. Il suo obiettivo è divulgare la conoscenza del patrimonio della cucina abruzzese proponendo le ricette con cotture, interpretazioni e presentazioni dei piatti al passo con i tempi. Il ristorante è un piccolo gioiello (solo 20 coperti), immerso nel verde del Parco Nazionale del Gran Sasso.
Carla Aradelli, Ristorante Riva, località Riva, Ponte dell’Olio, Piacenza. Carla apre il suo locale ventisei anni fa a Riva di Ponte dell’Olio, sulle colline piacentine, la terra del Gutturnio e di ottimi salumi. Tutto inizia quando Carla e il marito rilevano un’antica trattoria di paese con bar e negozio di alimentari e da lì hanno lavorato per costruire il loro sogno. La filosofia della cucina di Carla si basa sulla concretezza e sulla semplicità tanto che a volte fatica a sposarsi con le nuove tecniche di cucina e la velocità che richiede il mercato attuale. Carla infatti ricerca nel gusto il suo punto di forza, per questo risulta spontanea, contaminata dalle stagioni e dai prodotti dell’orto ed è attenta al recupero per salvaguardare e valorizzare le tradizioni puntando al contempo alla leggerezza.

Jeunes Restaurateurs d’Europe - JRE Italia, nata nel 1992 accoglie oggi 81 chef che si riconoscono all’interno di un sistema di valori comuni, differenti ma complementari, la tradizione e l’innovazione si fondono sinergicamente con il talento e la passione. Creatività e innovazione, memoria e territorio: sono gli ingredienti principali comuni a tutti i Jeunes Restaurateurs.
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Alberto Tonizzo a Garda per Fish&Chef

Fino al 6 maggio un mare di proposte sulla sponda del lago di Garda con le cene firmate da Luigi Taglienti, Mauro Uliassi, Felice Lo Basso, Alberto Tonizzo, Anthony Genovese, Leandro Luppi, Giuseppe D’Aquino, Stefano Baiocco, Gionata Bignotti, Paolo Cappuccio e Andrea Costantini. Undici chef stellati all’opera in 6 diverse serate. Dall’1 al 6 maggio, sulla sponda veronese del lago di Garda, torna Fish & Chef. E grandi nomi della cucina italiana interpreteranno il pesce di lago, l’Extravergine d’Oliva del Garda Dop e gli altri prodotti del Garda.  Il 2 maggio, tappa a Garda. Qui, all’hotel Regina Adelaide 4*, sarà ospite lo chef Alberto Tonizzo, del ristorante Al Ferarut di Rivignano di Udine che farà brillare la sua stella Michelin. Costo della cena 60.00 euro. Questo il menu: Aperitivo e finger food, Trota marinata agli agrumi, fragranze primaverili, "Caviale di lago" e pesto alle erbe profumate, Zuppa delicata di coregone ed achillea, Pasta monograno Felicetti con salsa di vitello all'amarena, Formaggio dei monti Lessini e tarassaco tostato, Gemma e coda di scottona garronese, Cremose sensazioni al caffè... la sua essenza, Granita di ciliegie "sotto spirito", Mille e una mela, Caffè Terraviva, Degustazione di sigari italiani e distillati Roner





 


 
 

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A cena con la natura all'Orsone

Vi abbiamo già segnalato alcuni giorni fa che a partire dal 22 aprile - il lancio in occasione dell'Earth Day - lo chef Eduardo Valle Lobo del Ristorante all'Orsone di Gagliano di Cividale propone anche un menu vegetariano con materi prime di qualità e legato anche al territorio regionale. Eccovi il mneu della serata del 22 aprile più in dettaglio. Tra i piatti: Primevere in Cividât (nella foto): un omaggio al Gargouillou di Michel Bras che raccoglie quanto la natura offre nei dintorni di Cividale abbinando circa 35 specie vegetali tra erbe spontanee, fiori, foglie, radici e vegetali. Un piatto in cui ogni boccone avrà un differente approccio gustativo. Spaghetti di grano saraceno, burro di miso e tempura: il piatto trae ispirazione dai soba noodles giapponesi e incontra la tradizione italiana. Gli spaghetti di grano saraceno vengono mantecati in padella con burro di miso e accompagnati da vegetali in tempura. Patate affumicate nella paglia, ortiche e tutti i sapori del bagel, un secondo piatto in cui le patate vengono trattate come un taglio di carne: affumicate in una pesante pentola di ghisa con la paglia. Il risultato è un piatto appagante completato, in onore dello spirito Newyorkese della cucina, da tutti i sapori del bagel: cipolla, semi di papavero, sesamo e aglio.
A CENA CON LA NATURA MARTEDì 22 APRILE
Benvenuto dall'orto e altri due benvenuti a sorpresa
Primevere in Cividât: erbe spontanee, ricotta delle Valli del Natisone e cereali
Sauvignon Vigne Orsone 2010
Asparagi bianchi e verdi
Friulano Vigne Orsone 2012
Cavatelli al verde: fave, piselli e aglio orsino
Vespa Bianco 2011
Spaghetti di grano saraceno, burro di miso e tempura
Rosato di Refosco 2012
Patate affumicate, ortiche e tutti i sapori del bagel
Vespa Rosso 2012
Vegan chocolate mousse con Moscato Galarej Fontanafredda, piccola pasticceria, caffè

Costo della cena vini inclusi: 99 euro
Proposte vegetariane all'Orsone di Bastianich
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0432 732053

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Proposte vegetariane all'Orsone di Bastianich

Martedì 22 aprile, nella giornata mondiale della Terra [Earth Day] nuove proposte vegetariane studiate dallo chef Eduardo Valle Lobo al Ristorante Orsone. Dopo mesi di ricerche è stato scelto l’Earth Day – la giornata mondiale dedicata alla tutela e salvaguardia della Terra – per  svelare il nuovo percorso di cucina interamente dedicato al mondo vegetale. Durante la serata si alterneranno piatti dalla forte impronta territoriale, come Asparagi bianchi e verdi o Primevere in Cividât, mentre altri rimanderanno a luoghi lontani, quali Spaghetti di grano saraceno, burro di miso e tempura, oppure patate affumicate, ortiche e tutti i sapori del bagel. Uno stile di cucina contemporaneo e internazionale dettato dalla materia prima più che dal km zero.
Dopo la presentazione, alcuni dei piatti entreranno a far parte della carta del Ristorante Orsone affiancandosi, in un percorso che rispecchierà la visione della cucina, all’attuale degustazione.
Lo chef Eduardo Valle Lobo racconta: Ho scelto di inserire un menù dedicato al mondo vegetale perché credo che troppo spesso nella alta cucina le verdure vengano sottovalutate.
Usando costosi tagli di carne o ingredienti pregiati come il foie-gras, a patto di rispettarli, credo sia più semplice realizzare un buon piatto ma quando si cerca di trasformare materie prime più comuni come carote o patate in qualcosa di straordinario la passione per la cucina diventa pura creatività. Le verdure implicano grande conoscenza e rispetto non solo per il loro gusto e le caratteristiche distintive ma anche per come trattamenti e metodi di cottura.  Anni fa lavorando in un importante ristorante giapponese di Londra ho avuto la possibilità di capire e imparare che anche solo il modo in cui vengono mondate e tagliate può influenzarne il sapore.
Anche in questi piatti vegetali cerco di evidenziare le qualità degli ingredienti, lavorandoli il meno possibile e unendoli in abbinamenti in cui si compensino o esaltino tra loro. Per esempio ultimamente ho associato a un vegetale Crucifera come il Romanesco, l’apporto nutriente delle patate e la vivace dolcezza acidula delle fragole. Il risultato è stato a mio avviso energico e allo stesso tempo equilibrato. La cucina è condivisione di esperienze e suggestioni, le mie sono state per lo più tra New York, Londra e Madrid; mi piace molto anche la cucina asiatica e la nostra Sous-Chef è di origini coreane, quindi uso con piacere anche ingredienti fermentati come il miso o l’aglio nero per dare profondità ai sapori. Orsone by Bastianich visto da noi
Eduardo Valle Lobo
Nato a Madrid nel 1973, Eduardo Valle Lobo ha da sempre desiderato una vita in cucina. Formatosi nella città natia inizia il suo percorso, caratterizzato da una mano leggera, fantasiosa, ricca di contaminazioni ma che non dimentica il territorio, facendo alcune esperienze tra Londra [Zuma] e Monaco di Baviera [Reindl’s] prima di decidere di guardare all’orizzonte verso gli Stati Uniti.
Approdato a New York  dopo alcuni anni passati tra i più grandi ristoranti francesi della scena Newyorkese [Daniel, Le Caravelle] incontra la Batali & Bastianich Hospitality Group arrivando a Del Posto nel 2009 come Sous-Chef. Dopo quattro anni, nel 2013, lascia la carica di Executive Sous-Chef per rientrare in Europa alla guida della cucina di Orsone: il primo progetto della famiglia Bastianich nel vecchio continente.

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Gemelli fornelli, progetto pilota

Chef stellati nelle mense degli ospedali, Heinz Beck al Policliinico Gemelli. Progetto per i pazienti ricoverati ma anche sito "social". "La dieta non e' solo una questione di calorie e sostanze nutrienti: mangiare bene significa mangiare con gusto, anche se si hanno delle malattie oppure se si e' ricoverati in ospedale". E' questa la filosofia alla base di Gemelli@Fornelli, progetto pilota dell'Universita' Cattolica- Policlinico Gemelli di Roma in collaborazione con lo chef pluristellato Heinz Beck affinchè i pazienti ricoverati in ospedale non soffrano della cosiddetta malnutrizione ospedaliera (leggi: nutrirsi poco o niente perché  il cibo distribuito in corsia non piace). Il 20% dei pazienti del Gemelli avranno l'opportunità di sperimentare una nuova alimentazione con piatti realizzati grazie ai suggerimenti di Heinz Beck. Suggerimenti utili per tutti che  si possono trovare al sito www.gemellifornelli.it "Vogliamo dimostrare che si può mangiare bene e al tempo stesso in maniera salutare - ha detto Heinz Beck. L'obiettivo futuro è quello della prevenzione, che consentirà anche di ridurre i costi sanitari". Intervista a Heinz Beck    (fonte: ansa, terra e gusto).

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Intervista a Heinz Beck

"Il senza con senso". Heinz Beck: l’autorevolezza del garbo Sentire dire da uno chef di nazionalità tedesca, in un italiano con inconfondibile accento tedesco “nei miei 10 ristoranti desidero valorizzare il made in Italy, non solo come prodotti ma anche come personale. Mi sento ambasciatore dell’Italia nel mondo perché non si può scegliere dove nascere, ma dove vivere si e io sono italiano” mi ha emozionato. È il grande Heinz Beck, insignito del premio Leone d’oro alla Carriera, a pronunciare queste parole sul palco della manifestazione Gusto in Scena® a Venezia. Da 20 anni dirige a Roma con “l’autorevolezza del garbo” il tristellato ristorante La Pergola e con grande serietà e umiltà ci racconta
il suo pensiero sulla cucina del “senza” (tema del convegno) Il suo è un togliere grassi, zucchero, cloruro di sodio senza mortificare i sensi.
“Il senza con senso”, spiega. Utilizzare grandi materie prime è basilare perché per poter togliere devo concentrare i sapori e se la base non è più che ottima non ho nulla da concentrare. Anche le tecnologie mi aiutano. Centrifughe
ad alta velocità, distillatori a rotazione, liofilizzatori, piastre a meno 60 gradi, queste sono le macchine che uso. Però non per mascherare. Mi faccio aiutare dalle tecniche e dai macchinari per aumentare l’apporto nutritivo dei piatti ed esaltarne l’essenza. I miei piatti devono essere equilibrati e dare emozioni”. Da oltre 20 anni diffonde questi suoi pensieri. “Dobbiamo migliorare il mondo e aiutare chi è meno fortunato”: lo afferma con semplicità ma con piglio sicuro. È un grande uomo di poche e chiare parole, con un carisma tangibile. Il premio Leone d’oro alla carriera che gli viene assegnato è meritatissimo! Arriva un’ora prima, e – concentratissimo – “ripassa” sul palco, senza lasciare nulla al caso. Si emoziona parlando dei “suoi” giovani. “Nei miei ristoranti ci sono delle regole
severissime sull’igiene, non sono duro ma severo. I giovani quando arrivano se superano i primi tre mesi rimangono per sempre”. Ci presenta un piatto che si chiama Giardino d’acqua e il nome è ispirato a un suo viaggio. Una purea
di zucchine cotta sottovuoto a 60° per 40 minuti e frullata a far da base a un carpaccio di scampi, solo battuti, senza alcuna aggiunta. Il tutto ricoperto da perle di tapioca con brodo di crostacei, “colorate” da essenze di basilico, cerfoglio, dragoncello. La guarnizione? Tartufi di mare, papaia, mango, erbe fresche e fiori. Un sogno fatto piatto. Heinz Beck, che tra l’altro è sommelier, sa che l’abbinamento con il vino è molto importante, infatti “può esaltare o distruggere un piatto”. Per questa sua creazione ha scelto di abbinare il Friulano Ottolustri di Roncosoreli. Vino non facile, né banale. Morbido e sapido. Espressione di un territorio, generato da viti di oltre 40 anni. Prodotto da uve raccolte tardivamente dopo essere state colpite dalla Botrytis cinerea. Un grande vino per un grande piatto. Nella foto Heinz Beck e Flavio Schiratti, proprietario di Roncsoreli

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Aqua Crua di Giuliano Baldessari

Si chiama Aqua Crua ed è aperto da pochissimo a Barbarano Vicentino. Sala e cucina si fondono in un unico locale, intimo e informale. Piatti leggeri e un menu che cambia ogni settimana per una cucina all'insegna della trasparenza.
È il nuovo ristorante di Giuliano Baldessari, cuoco trentino, per dieci anni sous chef a Le Calandre di Rubano e ora per la prima volta impegnato in un locale tutto suo. Un ristorante che Baldessari ama definire trasparente: la cucina direttamente in sala, senza vetri e senza barriere fra il cuoco e gli ospiti. Molto giovane anche la squadra con Simone Poser a fargli da secondo e Gloria Dianin in sala ad accogliere gli ospiti e a gestire gli abbinamenti e la
cantina. Corto il menu, con sette portate inserite nel percorso degustazione da cui è possibile estrarre anche i piatti singoli. Un menu mai statico, che cambia di settimana in settimana, se non di giorno in giorno, secondo quello che offrono il mercato e le stagioni. Esempio: il carpaccio, l’acqua cotta, il cappelletto di burrata, il risotto, la ricciola o il piccione, la millefoglie, ma anche il raviolo di polenta o la minestra di verdure.
Info: www.aquacrua.it tel. 0444 776096

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Non è un pesce d'aprile! La Taverna e i 35enni

Sei del 1979? Festeggia il tuo compleanno con amici e/o parenti alla Taverna di Colloredo! Sarai ospite di Piero e Matilde Zanini! La Taverna compie 35 anni: chi è nato nel 1979 è invitato a festeggiare a Colloredo di Montalbano con amici o parenti. Il festeggiato/ la festeggiata sarà ospite: pranzo o cena per lui/lei in omaggio! Decisamente un
regalo importante e di classe! Classe 1979, appunto! La Taverna di Colloredo M.A., 1 stella Michelin, che ha conservato saggiamente tutta la memoria storica della sua cucina, ha realizzato un delizioso libretto contenente le più significative ricette di ogni anno, in un percorso che - partendo dal sapore un po’ vintage degli anni ’80 - arriva alle
più recenti creazioni culinarie. Il libretto “35 anni, 35 ricette” sarà dato in omaggio a tutti i clienti che faranno visita al ristorante. Noi siamo riusciti a carpirle e a ottenere l’autorizzazione a pubblicarle TUTTE mese dopo mese. Fino al 20 ottobre quando si svolgerà la vera e propria festa di compleanno. Una cena-evento che coinvolgerà
anche alcuni chef degli anni passati. E il menu sarà realizzato con le cinque ricette più votate da voi lettori: potrete votare la vostra ricetta preferita anche via mail scrivendo a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Ogni mese su qb quantobasta e ogni settimana sul sito del quotidiano vi aggiorneremo sull’andamento delle votazioni! Votate la vostra ricetta preferita, quella legata a un ricordo, a un’emozione, a un momento felice della vostra vita!
Eccovi l'elenco delle 35 ricette da votare!

1979 Cjalzòns d'Inverno
1980 Minestra di verza e patate
1981 Timballo Tiramisù
1982 Z uppa di fagioli e brovada
1983 Asparagi verdi di Fossalon e prosciutto del Carso
1984 Gnocchi di susine con gelato alla cannella
1985 Petto d'oca profumato all'arancio e zenzero
1986 Z uppa gratinata di funghi
1987 Guanciale di Pezzata rossa cotto a bassa temperatura
1988 Petto e coscia di quaglia con salsa allo sclopit
1989 Frico cun cartufules
1990 Agnolotti d'Autunno con verza
1991 Petto di polletto con salsa di fiori di acacia e carciofi
1992 Costa e verza in padella
1993 Lombo di lepre ai frutti secchi
1994 Cialda croccante con crema chantilly e fragole
1995 Sope di erbis e uardi
1996 Code di gamberi all'olio extravergine di oliva
1997 La quaglia incontra il foie gras
1998 Terrina di fegato d'oca
1999 Risotto con radicchio tardivo
2000 Cocotte
2001 Piccione farcito con le sue interiora in salsa Asperum
2002 Suprema di faraona con punte d'asparagi e ricotta
2003 Più pasta che fagioli
2004 Fegato grasso d'anatra in foglia di patata
2005 Insalata di puntarelle con fritto di branzino
2006 Fagottino di polenta in cartoccio
2007 Ravioli di patate su fonduta di porro e tartufo bianco
2008 Doppia sfoglia di cioccolato
2009 Cappesante scottate in crosta d'erbe
2010 Coda di rospo con crema di mandorle
2011 Rotolo ghiacciato di prugne con lamponi
2012 Lasagnetta gratinata con radicchio di Gorizia
2013 Risotto alle erbe di primavera con asparagi bianchi

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Heinz Beck, leone d'oro alla carriera

Heinz Beck riceve il leone d'oro alla carriera, foto Alice OstanHeinz Beck riceve il leone d'oro alla carriera, foto Alice OstanGUSTO IN SCENA®:  AEPE ASSEGNA IL LEONE D’ORO ALLA CARRIERA A HEINZ BECK.  La sesta edizione dell’evento e' stato il palcoscenico dell’ambito riconoscimento consegnato allo chef tre Stelle Michelin
Aepe, l'Associazione Esercenti Pubblici Esercizi di Venezia, ha scelto il palco del congresso di alta cucina di Gusto in Scena®, per assegnare il suo prestigioso riconoscimento a Heinz Beck del ristorante La Pergola dell'Hotel Cavalieri Hilton. Il Leone d'Oro alla Carriera, e' stato conferito dal giornalista Marcello Coronini, ideatore e curatore di Gusto in Scena,  allo chef  tre Stelle Michelin che ha preso parte all'evento per realizzare piatti perfettamente ripetibili studiati in funzione de “La Cucina del Senza … grassi, senza… sale e dessert senza… zucchero”.  Il premio, che è stato consegnato dal vicepresidente dell'Aepe Antonio Rosa Salva  è un omaggio alla valorizzazione delle tradizioni e dei sapori di una terra ricca di storia, assegnato a un professionista che ha reso grande l’enogastronomia italiana con una particolare attenzione alla salute e all'innovazione.  Sin dal 1946, Aepe rappresenta nel territorio di Venezia chi opera in: ristoranti, trattorie, pizzerie, tavole calde, bar, caffè, pasticcerie, gelaterie, birrerie, paninoteche, enoteche, pub, locali da ballo, ristorazione collettiva, catering, autogrill, casinò, banqueting, stabilimenti balneari e tutto ciò che gira attorno al mondo della somministrazione alimenti e bevande. L’associazione quest’anno ha deciso di sposare l’evento ideato e curato da Marcello Coronini, confermando così l’importanza che questa manifestazione rappresenta per la città di Venezia che per tre giorni diverrà capitale internazionale dell’enogastronomia.

 

 

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