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Chef e Ristoranti. Piatti e Sala.

La sesta edizione del Mediterranean Cooking Congress fa tappa in Sicilia

Mediterranean Cooking CongressMediterranean Cooking Congress

 

Giunto alla sua sesta edizione, Mediterranean Cooking Congress, l’evento che intende promuovere la tipicità delle materie prime del Mediterraneo, tour gastronomico, si svolgerà da Taormina all'Etna dal 28 al 30 ottobre 2019.  A coordinare questi straordinari appuntamenti di workshop e cooking show sarà lo chef Pietro D’Agostino, patron del ristorante stellato iLa Capinera, da sei anni delegato del Med Cooking in Sicilia e sempre in prima linea per la promozione del proprio territorio. 
Lunedi 28 ottobre alle 18.30 ad aprire l’evento sarà un aperitivo sensoriale a cura di Hilde Soliani, nota artista del gusto e dell’olfatto, con il DJ Enzo Persuader, a cui seguirà un party di benvenuto ambientato nella corte antica di Palazzo Duchi di Santo Stefano.
Il 29 ottobre alle 9.30, dopo la visita guidata al Teatro Greco di Taormina, convegno pubblico sul tema “Mare e Pesca, dalla Tutela alla Produttività” moderato da Guglielmo Troina, vice capo redattore della Rai a Catania, a cui parteciperanno i vertici delle autorità marittime, rinomati ristoratori, tra i quali Pinuccio La Rosa del ristorante bistellato “Locanda Don Serafino” di Ragusa e, per il mondo della comunicazione, tra gli altri, Francesco Aiello, responsabile per il Sud Italia della “Guida I Ristoranti e i Vini di Italia” de “L’Espresso”, Santa Di Salvo de “Il Mattino”
A seguire i cooking show per esaltare la cucina sostenibile di mare con gli chef dell’Associazione “Le Soste di Ulisse” e altri chef dell’alta della cucina, tra i quali Giuseppe Amato, capo pasticciere del ristorante tre stelle Michelin “La Pergola” di Heinz Beck, Domenico Iavarone del “Jose’ Restaurant” di Torre del Greco, Marco Rispo chef del ristorante stellato “Le Trabe” di Paestum, Mimmo De Gregorio di “Lo Stuzzichino di Sant’Agata” di Massalubrense, chiocciola d’oro Slow Food ed esponente di le “Premiate Trattorie Italiane” oltre che Ambasciatore del Gusto.

chef Pietro Dagostinochef Pietro Dagostino
Non mancherà, naturalmente, un momento dedicato ai rinomati pizzaioli, campani e siciliani, per la Pizza delle Due Sicilie, con il team della famiglia Acciaio della Gma Specialità e tra gli special guest Gabriele Sorice Acunzo della storica pizzeria napoletana Acunzo dal 1964, da Barcellona il Maestro Pizzaiolo Roberto Costagliola.  Per la cena ci si sposterà al “Kiste’ Easy Gourmet” il raffinato bistrot di Taormina, dove lo chef Pietro D’Agostino sarà ai fornelli insieme ad altri colleghi italiani e stranieri.

Etna ChicEtna Chic
Il 30 mattina, in collaborazione con la Chic, il tour riprenderà con il tradizionale appuntamento “Etna Chic Chef”, un appassionante percorso sulle vie del vino, con visita guidata e incontri b2b alla cantina Palmento Costanzo, per una giornata tra vigneti e bottaia, con gli chef dell'associazione, coordinati da Paolo Barrale, Presidente onorario.
Cena aperta al pubblico, solo su prenotazione, al ristorante “Dodici Fontane” del Resort Villa Neri con la partecipazione degli chef stellati Lino Scarallo di “Palazzo Petrucci” di Napoli e Vincenzo Guarino del ristorante “L’Aria” del Mandarin Oriental di Como.
Tra le tipicità in degustazione durante la tre giorni ci saranno Capperi di Salina, I Sapori di Corbara, Pasta Napoletana Leonessa, Latte di Mandorla di Mennella, Ardolino Riserva per carni pregiate di allevamenti del Mediterraneo ed Europee, fior di latte Nobile e i vini siciliani selezionati in esclusiva dalla Fondazione Italiana Sommelier, partner della kermesse. 

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La cipolla: non solo soffritto

Un piatto con la cipolla di TropeaUn piatto con la cipolla di Tropea

A chi degusta il piatto speciale Buon Ricordo con la cipolla sarà donato un piatto dipinto a mano dagli artigiani di Vietri. La Cipolla rossa di Tropea e quella bionda di Cureggio e Fontaneto, quella bianca di Barletta e quella dorata di Parma, quella ramata di Milano e quella rossa di Bassano… Ogni regione in Italia ha la sua cipolla tipica, diversa per sapore, colore, forma da tutte le altre. Le varietà più conosciute sono una ventina, ma ad esse ne vanno aggiunte molte altre, ineguagliabili anche se a volte con piccolissime produzioni. E proprio la cipolla sarà la regina e la protagonista assoluta di golosi e inusuali menù che i ristoranti dell’Unione Ristoranti Buon Ricordo proporranno per l’intero mese di novembre.

Cipolla bionda di Cureggio e FontanetoCipolla bionda di Cureggio e Fontaneto

Gli chef dell’associazione daranno vita a un’amichevole sfida per creare piatti che, dall’antipasto al dessert, possano declinare le molte virtù di questa verdura povera e diffusissima dal Nord al Sud dell’Italia, recuperando piatti della tradizione regionale o interpretandola in modo contemporaneo.

Prosegue il percorso iniziato l’anno scorso, quando la zucca era stata al centro di “Un prodotto, 100 chef, un Buon Ricordo”, a cui noi di qbquantobasta abbiamo riservato un inserto speciale (chi è interessato a ricevere le ricette può scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e riceverà gratuitamente il pdf). UN PRODOTTO100 CHEF UN BUON RICORDO

L’Unione Ristoranti Buon Ricordo dedica ogni anno a uno dei prodotti dell’agricoltura italiana in occasione della Settimana della Cucina Italiana nel mondo, tradizionale e attesissimo appuntamento che propone in novembre a livello internazionale sapori, valori e cultura dell’enogastronomia della penisola.

Ai commensali che degusteranno il “Menù della cipolla” sarà regalato, come tradizione del Buon Ricordo, un piatto dipinto a mano dagli artigiani delle Ceramiche Solimene di Vietri sul mare, su cui campeggia una bella cipolla tratteggiata con lo stile giocoso e naif che caratterizza, fin dal loro nascere nel 1964, i piatti del Buon Ricordo.

La cipolla nel nuovo piatto del Buon RicordoLa cipolla nel nuovo piatto del Buon Ricordo

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La cucina di montagna (in Giappone)

Il ristorante Yanagi Ya, che risale al XVIII secoloIl ristorante Yanagi Ya, che risale al XVIII secolo

Non vi sembri strano parlare di cucina di montagna in Giappone, nazione insulare circondata dall’oceano, dove le montagne occupano ben il 70% del territorio! Trattasi di terreni perlopiù impervi dove la coltivazione del riso è scarsa e complessa e dove le comunicazioni risultano ancora oggi difficili, così da rendere questi luoghi particolarmente isolati quindi, dal punto di vista
alimentare, sostanzialmente autosufficienti. Ciò ha fatto sì che questa cucina sia profondamente legata alla storia del Giappone, e in qualche modo si sia mantenuta “autentica”. Al primo posto stanno i prodotti della terra, sia vegetali che radici, trattati in vari modi; il pollame e i pesci di fiume e di lago occupano la seconda posizione; al terzo posto, come consumo, c’è la carne rossa, in particolare selvaggina. Vi racconterò in dettaglio un pranzo in uno dei dieci ristoranti più famosi del Giappone, nel numero di novembre 2019 del mensile qbquantobasta. Non perdete la vostra copia! 

L'irori, il focolare al centro del convivioL'irori, il focolare al centro del convivio
Una cucina fatta di cose molto semplici e si potrebbe dire, povera ma, proprio perché non elaborata, è una cucina che sa esprimere gusti e sapori straordinari.
I condimenti quelli classici giapponesi: salsa di soia e miso (il sale era molto costoso e raro). Venivano usate foglie di shiso e di myoga (zenzero giapponese) come insaporitori, oltre a una grande varietà di erbe di montagna, la cui miscela solitamente prende il nome di shichimi o miscela delle sette spezie, che perlopiù contiene: peperoncino, sansho (pepe giapponese), scorza di mandarino o arancio, sesamo nero, sesamo bianco, semi di canapa, zenzero e alga nori.

Il tabù sul consumo di carne rossa era precedente al diffondersi del buddhismo (600 d.C.), in quanto legato alla contaminazione data dall’impurità del sangue, concetto molto forte nello shintoismo. Con il buddismo questa limitazione divenne ancora più severa, in particolare venivano poste restrizioni sull’uso di “animali a quattro zampe”, mentre veniva considerato con meno rigore il cibarsi di animali a due zampe, in particolare uccelli, o il consumare carne di balena o di tartaruga. Il consumo di carne rossa però, in particolare nella cucina di montagna,
è sempre stato presente, proprio perché bisognava utilizzare quello che si trovava, tant’è che il consumo di selvaggina era tollerato anche nel periodo Edo, mentre restava un tabù il cibarsi di animali domestici o allevati. Per non suscitare la riprovazione delle autorità venivano usati nomi alternativi; per la lepre si usava la parola “wa”, termine normalmente riservato agli uccelli, e il cinghiale diventava “balena di montagna”. Un altro espediente consisteva nel considerare la carne un medicinale, e quindi consumarla a scopo terapeutico.

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IL BYOB SBARCA a ROMA 

Byob al TBSPByob al TBSP

Conto meno salato, a fine cena, con l’arrivo dell’usanza statunitense del BYOB (Bring your own bottle), che consente di portarsi da casa la propria bottiglia di vino, da stappare al ristorante. A introdurre questa novità, nel panorama romano della ristorazione, è il nuovo ristorante TBSP (The Bbq & Smoke Project) del Gruppo Galli, inaugurato recentemente in via Gallia 83 a Roma e
specializzato in carne cotta con il sistema dell’American barbecue. Le bottiglie di vino che i clienti porteranno da fuori verranno servite con calici e decanter dal personale del ristorante, con il solo ‘diritto di tappo’. Ma non solo: i clienti che porteranno le proprie bottiglie di vino, al termine del pasto lasceranno il proprio nome e bottiglia per partecipare alla competizione che premierà i migliori vini e abbinamento, stilata dai sommelier del ristorante in base alle valutazioni annuali della rivista internazionale Wine Spectator. Un modo nuovo e divertente non solo per alleggerire il conto, ma anche per trovare l’occasione di stappare quel vino importante che giace da troppo tempo in attesa.
Nel ristorante TBSP potrete trovare - oltre alla celebre burger line, tra cui il gettonatissimo Smoked Cheese Burger - i migliori tagli di carne selezionata, il Pastrami di manzo, la New York Strip dry-aged, l’American BBQ Pulled Pork, la bistecca tomahawk.

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Sapori del Carso in trasferta prima della grande kermesse autunnale

Trattoria al GalloTrattoria al Gallo

 

Torna con l'autunno e con le foglie rosse del sommacco la grande kermesse culinaria-culturale Sapori del Carso Okusi Krasa 2019.  Ma prima i ristoranti e i produttori associati alla Slovensko deželno gospodarsko združenje – Unione regionale economica slovena (SDGZ-URES) hanno proseguito il loro tour enogastronomico fuori dai confini regionali, facendo tappa il 30 settembre u.s. all’Antica Trattoria del Gallo a Vigano Certosino - Gaggiano. Una serata carsica accompagnata da eccellenti vini del territorio. Il menu è stato preparato da: trattoria Al Refolo - Lokanda Devetak 1870 - Trattoria Guštin - El fornel Trieste – Ristorante Hotel Križman; tre i produttori di vino presenti: Az. Agr. Zidarich – Az. Agr. Budin, Az. Agr. Kante; presenti inoltre il Panificio Čok, il caseificio Az. Agr. Vidali, la salumeria Sfreddo con il cotto in crosta di pane, la gelateria Gelateria Soban, l'azienda agricola: Miele Settimi&Ziani. Un' autentica cena a più mani per far conoscere e diffondere la cultura della cucina di confine, tra Italia e Slovenia. Avguštin Devetak Avguštin Devetak

Premiate Trattorie italiane 


Nel 2018 SDGZ-URES ha avviato una bellissima collaborazione con il gruppo delle Premiate Trattorie Italiane:  trattorie che, con tutta la famiglia dirigono, e che rappresentano per loro qualcosa in più di un semplice luogo del mangiare bene. E’ infatti anche loro intenzione comunicare una zona, vendere un territorio e realizzare un progetto di salvaguardia delle loro antiche tradizioni e dei prodotti tipici. Il paesaggio che fa da sfondo è la cucina italiana, nella sua complessità, nelle sue sfaccettature e nel suo campanilismo. Un panorama variegato di cucine unite dalla voglia di perseguire un fine comune: salvare la tradizione, innovandola e proiettandola nel futuro. Un giro d’Italia di tavola in tavola, di cucina in cucina, di uso in costume. La varietà delle loro ricette rende bene l’idea del complesso panorama gastronomico italiano, ricco di cibi e di storia, unito dalla sola sintassi del pasto, la quale rende la nostra cucina unica al mondo: antipasto, primo, secondo e dessert. Così anche per il gruppo Sapori del Carso è importante far conoscere il proprio territorio anche al di fuori dei confini regionali generando un ritorno turistico di qualità. 

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Chi è il pizzaiolo campione del mondo?

Nell'edizione 2018 di Napoli Pizza Village arrivò primo nella categoria pizza di stagione, nel 2016 sfiorò la vittoria arrivando secondo nella categoria Pizza senza Glutine e nel 2015 vinse la categoria Pizza a metro con una pizza battezzata “Terra Mia”, un omaggio a Pino Daniele per celebrare gli ingredienti campani. E all’olio e al pomodoro ha intitolato la sua pizzeria di Melito in provincia di Napoli. Ciro Magnetti, napoletano, è stato incoronato campione Mondiale dei Pizzaioli, vincendo il 18° Trofeo Caputo-pizza napoletana Stg, nella finale del Napoli Pizza Village.

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Pranzo di Ferragosto al Dolada

“L'odore mi fa ricordare... un pranzo in famiglia con una teglia di arrosto e delle patate dolci durante un pazzo agosto in una città del Midwest. Gli odori esplodono morbidamente nella nostra memoria come mine terrestri cariche nascoste nella massa cespugliosa degli anni.” Diane Ackerman. Al Dolada di Alpago propongono un menu completo per le famiglie che si riuniscono per un pranzo conviviale. 

Menu
▪ Maccheroncini freddi con zucchine, basilico e dentice marinato
▪ Torta di ortaggi della nostra fattoria e gamberi soffiati
▪ Riso mantecato ai funghi dell’Alpago e fiori selvatici
▪ Insalata tiepida di maialino laccato al miele e mandorle croccanti
▪ Anguria e vodka glacé
▪ Tarte Tatin di pesche tabacchiere e gelato al latte

€ 85,00 info e prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 0437 479141

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CENAINVILLA a Palmi con i ristoratori del Buon Ricordo

Cenainvilla Varia Palmi piatto Buon RicordoCenainvilla Varia Palmi piatto Buon Ricordo

Giovedì 22 agosto 2019 nella Villa Comunale di Palmi (Reggio Calabria) con lo straordinario panorama con affaccio sulla Costa Viola, si svolgerà CENAINVILLA, atteso appuntamento gourmet che arricchirà il cartellone dei festeggiamenti della XXX edizione della Varia di Palmi, fra i più  tradizionali eventi di Calabria. L’appuntamento è per le 21.30.  Protagonisti saranno 6 ristoratori del Buon Ricordo, invitati dallo Chef Vincenzo Barbieri dell’omonimo ristorante di Altomonte: Trattoria Guaiane di Noventa di Piave (Venezia), Osteria di Fornio di Fidenza (Parma), Ristorante Antico Borgo di Morano calabro (Cosenza), Ristorante Sabbia d’Oro di Belvedere Marittimo (Cosenza), Ristorante da Filippino di Lipari: una grande squadra, rappresentativa dell’associazione, costituita da professionisti della ristorazione e appassionati cultori del territorio. Alla cena a base di pesce si accompagneranno i vini dalla Cantina Tramontana,

Per l’occasione sarà realizzato un piatto in ricordo della serata, dipinto a mano come sempre dai ceramisti di Solimene, artigiani in Vietri.

Solo 300 i posti disponibili per vivere questa grande esperienza con il gusto. Prenotazione online sul sito web

 

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In viaggio con il Buon Ricordo alla scoperta della cucina regionale italiana

Dalla Cima ripiena alla genovese alle Linguine con colatura di alici vanto della Costiera Amalfitana, dai Cjarsòn (grossi ravioli giocati sull’accostamento fra dolce e salato) della montagna friulana alla pugliesissima Frisella: la cucina regionale italiana è fra le più varie e pregiate del mondo. I ristoranti del Buon Ricordo ne sono stati fin dagli anni Sessanta custodi attenti e ora ne sono fedeli interpreti contemporanei. 

Il menu Buon Ricordo dell'estate 2019

Per l'estate 2019 ciascun ristorante dell’associazione ha elaborato un Menu del Buon Ricordo che porta come specifica “per Collezionisti di emozioni”. 

Dalle città d’arte al mare e alla montagna, nei ristoranti del Buon Ricordo si assaporano tante fantastiche specialità

L’Unione Ristoranti del Buon Ricordo è stata la prima associazione italiana di imprenditori della ristorazione e ancor oggi è la più numerosa e nota tra i consumatori. Raggruppa un centinaio d’insegne (di cui 9 all’estero fra Europa e Giappone) e da 55 anni salvaguarda e valorizza le tante tradizioni e culture gastronomiche italiane. In regalo a chi degusta la ricetta del Buon Ricordo il piatto dipinto a mano raffigurante la specialità del locale.

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All’Ombra del Borgo 2019 bilancio positivo

Bilancio molto positivo per “All’Ombra del Borgo 2019”, la prima edizione dell’evento dedicato al vino nel Bellunese andato in scena a Mel, nel nuovo comune di Borgo Valbelluna. In degustazione c’erano i vini di oltre 40 produttori, che hanno proposto alcune eccellenze locali da varietà autoctone e da vitigni resistenti di piccole realtà emergenti gestite da giovani vignaioli bellunesi, e nazionali da viticoltura eroica, di montagna, di mare e di collina, ma anche masterclass che hanno registrato il tutto esaurito. Presente anche Cristian Maitan, Miglior Sommelier del Veneto 2018.

Nei dibattiti si è parlato molto dei vitigni resistenti che interpretano al meglio proprio la filosofia della sostenibilità, alla base del rilancio della viticoltura bellunese. Enzo Guarnieri, presidente Consorzio Coste del Feltrino che rappresenta 12 aziende del territorio, ha spiegato che «su 30 ettari, una decina sono dedicati alle varietà autoctone come la Bianchetta, la Pavana, la Turca e la Gata». 

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In the Kitchen tour di confine

Si è svolto a Tarvisio il 22 luglio 2019  IN THE KITCHEN TOUR DI CONFINE,  l’evento BtoB ideato e organizzato da CHIC – Charming Italian Chef con l’obiettivo di far incontrare, in una jam session culinaria, gli Chef del territorio con aziende nazionali del settore e con le eccellenze dell’enogastronomia locale. Sede dell'evento il Ristorante Ilija nella splendida piana di Priesnig, in un contesto naturale di autentica bellezza. Insieme a Ilija Pejic  presenti i soci CHIC: Ivan Bombieri del ristorante la Taverna di Colloredo di Monte Albano, Marco Da Rin Bettina del ristorante Mondschein di Sappada, Chris Oberhammer del ristorante Tilia di Dobbiaco, Pier Giorgio Parini Chef Consultant di Rimini, Antonio Strammiello dell’Hotel Schloss Sonnenburg di Castelbadia.

Con loro, altri professionisti della ristorazione friulana, austrica e slovena: Anna Barbina di AB Osteria Contemporanea di Udine, Francesco Baraldo dell’Altro Gusto di Tarvisio, Matteo Contiero della Trattoria Al Paradiso di Udine, Ilaria Della Mea del ristorante Miramonti di Tarvisio, Annatilde Ferrauti del ristorante Al Buon Arrivo di Tarvisio, Giuseppe Fornaca del ristorante San Michele di Fagagna, Michele Giordani del Ristorante Da Michele di Udine, Markus Kirisits di Transgourmet – Austria, Susi Moretti del Ristorante Da Balan di San Giorgio Di Nogaro, Massimiliano Sabinot del ristorante Vitello D’oro di Udine, Pasquale Sorrentino del ristorante Joia di Trieste, Andrea Spina del ristorante Al Gallo di Pordenone, Marco Talamini del ristorante La Torre del Castello di Spilimbergo, Jure Tomic del Ristorante Osterija Debeluh di Brežice (SLO), il ristorante Da Nando a Mortegliano.

Tra i produttori del territorio: Aceto Sirk, Azienda Agricola Brandolin, Azienda Agricola Luigi Faleschini, Azienda Agricola Saliet, Azienda Da Pieve, Azienda In Cortile, Azienda Che Lumaca, Friultrota, Azienda Gallinella Saggia, L’Antica Ricetta, Macino, Pomis, Soplaya, Transgourmet e Zafferano di San Quirino e del Friuli.

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