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Valentina Bortolin pastry chef

Valentina BortolinValentina Bortolin

Si chiama Valentina Bortolin, è di Pordenone, ma noi l’abbiamo conosciuta a Manzano, al Ristorante Elliot. Dopo anni di esperienza, in Lombardia, Tirolo e Corsica, ora è ritornata da alcuni mesi nella sua regione. Anni di esperienza, potreste chiedervi, ma se è così giovane? Sì Valentina ha 27 anni, a quell’età l’età si può dire, ma si vede dalla sua sicurezza e da quello che giunge a tavola al momento del dessert che di pratica e passione ce ne sono eccome (le due parole pratica e passione funzionano solo se in stretto binomio).

“Nasco come cuoca, ci racconta, cucina era il corso che frequentavo alla Scuola Alberghiera, poi per una serie di circostanze– ma il caso asseconda spesso la nostra vera natura aggiungiamo
noi– nel ristorante dove lavoravo mi hanno incaricato di realizzare i dolci. Ho scoperto la mia vera vocazione.” Il dolce è una portata di volta in volta essenziale e nel contempo trascurata. Essenziale perché è l’ultima di una sequenza di piatti e quindi quella che portiamo nel ricordo di un’esperienza gustativa; trascurata perché taluni lo considerano e lo servono solo come un contentino finale da accompagnare al caffè. “Qui da Elliot, aggiunge Valentina, sono particolarmente soddisfatta perché non solo mi lasciano esprimere la mia creatività, ma perché c’è un forte spirito di collaborazione e di squadra: così per certe ricette mi confronto con lo chef (Andrea Fantini Tre piatti da scarpetta. Da Elliott. Grazie Andrea Fantini) ma soprattutto chi serve a tavola sa valorizzare con i clienti le mie proposte. Dedico moltissimo tempo anche alla preparazione dei pani da servire a tavola, faccio lievitazioni lunghe e utilizzo lievito madre, sono convinta che il pane sia una cifra distintiva della qualità del ristorante”.

Noi che più volte l’abbiamo provato, possiamo confermare. Siamo di quelli, non proprio in linea con il galateo, che svuotano il cestino del pane quando ha un gusto irresistibile. Dei dolci di
Valentina ci sono piaciuti in particolare una meringa con crema di limone, sorbetto alla fragola e spuma di yogurt e il tiramisu caldo e freddo che ci ha servito a una delle cene qbiste di redazione. Abbiamo cercato di carpirne la ricetta, ma il segreto di fatto sta nell’impiattamento (serve un piatto fondo, il gelato va messo sotto, la spuma
di mascarpone sopra e poi sarà il cucchiaino a pescare le due temperature).

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