Nella CONTEA di TOLKIEN, con un bicchiere di Champagne in mano


I colori sono accesi, ascolto il suono del ruscello. Mi sento nella contea di Tolkien, nonostante io abbia un bicchiere di Champagne in mano. Il benvenuto di Ana e Valter è estremamente caloroso, familiare. Sono sorpresa, un po’ spaesata… certo, anche le bollicine fanno il loro! Mi siedo a tavola: pane di lievito madre, burro aromatizzato, cialde di Parmigiano. E quando mi viene chiesto di possibili allergie o intolleranze, ho già la bocca piena. Creatività e coraggio: la cucina di Ana Roš è sorprendente. Ha un carattere forte, come gli accostamenti che azzarda con grande tecnica e che, immancabilmente, riesce a portare in perfetto equilibrio. Le piroette tra i tavoli di Valter Kramar attirano la mia attenzione. È carismatico, entra ed esce dalla cantina per creare gli abbinamenti perfetti. Vi farà conoscere le più curiose etichette slovene, il Sauvignon di suo fratello per esempio, e vi ritroverete a bere alcune bottiglie fino all’ultima goccia, come ho fatto io con la Malvasia Riserva di Fon del 2009, un vino piuttosto unisex secondo l’arguto cameriere!

Terra ed acqua si contaminano con costanza lungo il cammino. La delicata spuma di patate acquisisce personalità grazie al limone candito, dolce e amaro. Le cozze sono polpose e saporite, l’olio al basilico rinfresca. Lo scampo è marinato nel pepe della Tasmania, l’intensa spuma al bergamotto è alleggerita dalla freschezza del sedano e delle barbabietola, l’acidità è impeccabile. Deliziosa la crosta di sangue di maiale. Crunch! Salgo su un’altalena: mi spingono in alto i ricci di mare, discendo con il cuore di cervo ed è già ora di risalire con la salsa di ostriche.
Faccio subito un altro giro! La trota marmorata, leggermente affumicata, viene marinata nell’alloro e servita con una saporitissima crema di formaggio di pecora e con triple castagne. Divertente il gioco di contrasto tra il dolce brodo, la croccante chips e la crema di castagne fermentate. Fiabesco il giardino, composto di tutti i resti dell’orto (foto centrale): uovo sodo, polpa e chips di granchio e un gustosissimo brodo di coda di bue, che mi riporta col pensiero ai pranzi a casa della nonna...

Un’esplosione di gusto: il calamaro farcito con le animelle di agnello, l’irruente spuma di formaggio locale Tolmino fermentato, l’aglio nero e le noci. È tutto studiato nei minimi dettagli. A calmare le papille interviene la variazione di pasta (foto a sx). Profuma d’autunno, è ripiena di fegato grasso d’anatra, mele leggermente affumicate con il pepe lungo, salsa ai semi di Tonka e noccioline dolci, cipolla di Tropea. Inatteso il duetto trota-patè di mortadella, accompagnato da colatura di alici, asparagi di mare e pane croccante con tinta di seppia. Manca solo il capriolo, fondente, si scioglie in bocca come fosse burro. Meravigliosamente abbinato alla mela cotogna con un assaggio di radicchio, patata americana e trombette da morto. Da vera sportiva, prima del dessert, faccio una passeggiata nei nostri boschi: meringa soffice al pino mugo, crema al limone, sorbetto ai frutti rossi e marshmallow di acqua di rose e barbabietola (foto a dx). Immancabilmente goloso il saluto della piccola pasticceria ed è morbido anche il conto: 80 euro per nove portate. In più un servizio sciolto e brioso, poliglotta e con un sottile senso dell’umorismo. Info: Hiša Franko - Staro selo 1 - Kobarid, Slovenia 

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