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Lefay resort: stile italiano dell'accoglienza

Lefay resort una delle piscineLefay resort una delle piscineLago di Garda e i suoi dintorni:  basta passeggiare in questo territorio straordinario per comprendere che valorizzare significa mettersi in ascolto della vocazione e della storia dei luoghi, senza aggiungere troppo né distruggere nulla. Oggi, come due secoli fa o in epoca romana, una vacanza sul Garda è rigenerante perché spiega senza tante parole come il pianeta sia in realtà un unico grande giardino in cui l’uomo vive meglio se fa la parte del giardiniere.

Se poi si passeggia nei percorsi situati nell’immenso parco (oltre 11 ettari) che circonda il Lefay Resort si stacca decisamente e completamente dalla frenetica vita quotidiana.

Una struttura immersa nel verde creata dalla famiglia Leali, che una trentina di anni fa aveva dato vita a AirDolomiti, la compagnia aerea regionale che aveva base operativa a Ronchi dei Legionari. Oltre a questo resort ne hanno uno sulle Dolomiti e uno in cotruzione in Toscana. Per arrivarci da Gargnano (in provincia di Brescia) ci si inerpica per una serie di tornanti, una volta giunti a destinazione il panorama mozzafiato ti incanta e ti avvolge.

Trascorrere qui qualche giorno in questo resort ti fa comprendere cosa sia lo stile italiano dell’accoglienza Una Spa di 4.600 metri quadrati, con una serie di piscine interne ed esterne superlative, in una sembra di nuotare nella continuità della superficie del lago. Saune, hamam e una serie di trattamenti di bellezza completano la straordinaria offerta per il benessere.

Uno dei punti di forza della struttura sono i ristoranti: uno sistemato all’ultimo piano (La Limonaia) dove viene proposta una cucina mediterranea e dove viene servita la colazione, l’altro (Gramen) dove l’elemento vegetale raccolto nel Giardino energetico affacciato sul lago è la componente principale del menu.

Come sostiene lo chef Matteo Maenza, che vanta una lunga esperienza al fianco di chef come Alain Ducasse, Anne-Sophie Pic, "al Gramen c’è una stretta connessione tra la cucina e la filosofia del benessere”.

ll resident chef Giammarco Ninivaggi e il suo team hanno preparato per noi di Qb, un menu degustazione attingendo piatti dalla proposta Agros, con pietanze unicamente vegetali, e altri dal Per Aquam, omaggio al clima mediterraneo del lago con l’incontro tra la terra e l’acqua.

Dopo alcune prelibatezze servite come antipasto, accompagnate da un  cocktail a base di cetriolo, basilico e acqua tonica, arriva il biancomangiare di mandorle, fave e crescione.

Una schiuma di melanzana alla parmigiana con ricotta vegetale, precede un piatto composto da ostriche, radici mela verde e finocchietto.

Molto particolare la rutabaga (un ortaggio non molto conosciuto che può essere descritto come un incrocio tra rape e ravanelli), servito con fagioli e peperoni cruschi.

A ogni portata il sommelier Gioele ci stupisce con abbinamenti molto azzeccati con vini della zona. 

Il piatto più intrigante, quanto meno per la complessità tecnica, è una trilogia di ricciola Hiramasa, con zucchine, taccole e tatsoi (cavolo cinese dal sapore che ricorda la senape).

dessertdessertPer il dessert un Rocher di cocco, agrumi e tagete, al tavolo viene preparato un thè bianco che si accompagna benissimo e conclude in bellezza l’esperienza. Una cucina quella del Gramen che sicuramente valorizza le materie prime più autentiche, non utilizzando latticini e derivati e nemmeno la carne.

Lefay resort: un’esperienza sensoriale e di benessere che difficilmente si può dimenticare. Nuovo lusso: spazio, natura, silenzio e servizio sottovoce (ma attento a ogni dettaglio). 

 

 
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