La Tressa di Antonio Scarantino
La tressa, in dialetto fanese, è la tempesta d’estate che arriva all’improvviso, con il vento che soffia dal mare. “E' la condizione metereologica più temuta da chi vive come noi sul mare. Ed è questo vento a ispirare la nostra cucina: naturale, autentica, semplice, eppure travolgente. Nell'anno della pandemia, abbiamo voluto sfidare la crisi battezzando un nuovo progetto che nasce per caso: volevo ridare vita alla bella struttura semi abbandonata e quasi fatiscente, a poca distanza dal mio ristorante AlMare.Con la mia brigata ci siamo così lanciati in questa nuova avventura: una trattoria di mare dove proponiamo piatti semplici e gustosi, un posto per famiglie ed amici dove tornare e ritornare”. La Tressa è la nuova scommessa dello chef Antonio Scarantino.
Che cosa si mangia? Mazzancolle croccanti con fricandò; fusilli con tonno ma con aggiunta di Katsuobushi (tonno essiccato); ricciola in carpione, ginepro, mandorle e pinoli oppure alici con pane raffermo, pomodoro e basilico; crema di zucchine con ravioli di ricotta e crostacei,
totanelli alla parmigiana; tagliere di pesci affumicati con pane furbo (incrocio tra piadina e pane) e composta di cipolle; calamari alla brace, pomodoro e bufala e l’immancabile fritto.
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