Quindicesima edizione dei Concerti Aperitivo organizzata dalla Nuova Banda Comunale S. Cecilia di Precenicco, come apertura dei Concerti primaverili per il 35° anniversario della fondazione. Domenica 13 marzo alle 11 al centro civico di Precenicco, la fisarmonica di Paolo Forte e il santur di Fuad Ahmadvand – due strumenti completamente diversi uniti in una rara simbiosi – daranno suono a musiche di tradizione e ispirazione orientale, come le danze dai balkani alla Turchia, dalla Grecia all'Armenia, Iran. Ingresso libero con aperitivo per tutti alla fine del concerto.
Paolo Forte, nato nel 1988, studia fisarmonica dall’età di 8 anni. Diplomato brillantemente in conservatorio prosegue ora con lo studio della musica etnica, folk e altri generi. Artista eclettico, polistrumentista e compositore, è componente e fondatore di diversi gruppi rievocanti le musiche tradizionali del Friuli, oltre che le musiche popolari in genere. Artista eclettico, polistrumentista e compositore Fuad Ahmadvand, virtuoso di musica classica persiana, è musicista e suonatore di antichi strumenti persiani. All'età di undici anni intraprende lo studio del santur e di seguito si accosta al tabu, strumento della musica mistica e al daf, strumento a percussione. Vive e studia a Venezia dal 2009 e insegna musica persiana.
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Scritto da Fabiana Romanutti il . Pubblicato in Vini.
Michelangelo è il nuovo Metodo Classico della cantina I Magredi. Nasce da uve di Pinot bianco e Chardonnay in percentuali che variano in base alla qualità delle uve. La prima fermentazione dello Chardonnay e di una parte di Pinot bianco avviene in acciaio, la rimanente quota di Pinot bianco fermenta in legno. Entrambe le tipologie si affinano per alcuni mesi sui propri lieviti; alla fine dell'inverno si procede all'assemblaggio. A seguire l'avvio della seconda, fondamentale, fermentazione: quella in bottiglia.
La successiva sosta del vino a contatto coi lieviti prevede una durata minima di 36 mesi. La sboccatura e una piccola aggiunta di liquer d'expedition chiudono il ciclo di produzione. Dopo una sosta di alcuni mesi in cantina, Michelangelo metodo classico è pronto per essere degustato.
Il Michelangelo Brut è ottenuto col Metodo Classico, ossia con la presa di spuma in bottiglia. Le uve utilizzate sono il Pinot bianco e lo Chardonnay in percentuali che variano in base alla qualità delle uve. La prima fermentazione dello Chardonnay e di una parte di Pinot bianco avviene in acciaio mentre la rimanente quota di Pinot bianco fermenta in legno. Entrambe le tipologie si affinano per alcuni mesi sui propri lieviti mentre è alla fine dell’inverno che si procede all’assemblaggio. A seguire l’avvio della seconda, fondamentale, fermentazione: quella in bottiglia. La successiva sosta del vino a contatto coi lieviti prevede una durata minima di 36 mesi. La sboccatura e una piccola aggiunta di liquer d’expedition chiudono il ciclo di produzione e le bottiglie, dopo una sosta di alcuni mesi in cantina, sono pronte per essere degustate. Grado alcoolico 12,50%.
L’aspetto visivo si caratterizza per un colore giallo paglierino di media intensità e un perlage persistente. All’olfatto risultano ben pronunciate le note del lievito con ricordi di crosta di pane e delicate sensazioni di frutta secca e frutta esotica. Al gusto è fresco, equilibrato, armonico e ben strutturato. Ha una capacità di invecchiamento di 5-6 anni.
ABBINAMENTI: Vino da aperitivo, antipasti di pesce, primi piatti delicati e poco aromatici. Eccellente lontano dai pasti. Non utilizzarlo mai a fine pasto, con o senza dolci.
CONSIGLI PER LA CONSERVAZIONE E IL SERVIZIO Conservate sempre le bottiglie coricate, in luogo fresco e al buio mettendole in frigo solo per il tempo necessario a portarle a temperatura. Per servirlo nel modo più corretto inclinate la bottiglia di 45° e togliete il tappo lentamente, facendo saltare dolcemente il gas senza fare il “botto”. Versate nel calice tenendo in mano lo stesso e inclinandolo verso la bottiglia.
ACCOSTAMENTI GASTRONOMICI Il Michelangelo Brut è il classico vino da aperitivo, da antipasti di pesce, da primi piatti delicati e poco aromatici. Eccellente lontano dai pasti.
Temperatura di servizio 7°-9°.
Cantina I Magredi Via del Sole, 15 33090 Domanins (PN) Tel. +39 0427.94720 www.imagredi.com Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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La FIVI, Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, torna a Vinitaly con una presenza più che raddoppiata. Quest'anno i vignaioli indipendenti saranno 116 in un'area espositiva dedicata di 640 metri quadri. Lo scorso anno erano 53 produttori in 288 metri. Come nella passata edizione, lo spazio FIVI si trova all'interno del Padiglione 8, che quest'anno ospita anche le aree VinitalyBio e ViViT.
“Nuovi vignaioli - dichiara Leonildo Pieropan, vicepresidente FIVI - hanno sentito la necessità di essere presenti insieme a noi quest'anno a Vinitaly per dare un segnale forte di associazione. Noi vignaioli rivendichiamo un ruolo importante nel territorio di appartenenza e garantiamo l'autenticità dei vini, in quanto frutto del nostro lavoro che seguiamo dalla vigna alla bottiglia. Vinitaly è un'occasione per farci conoscere dagli operatori del settore ma anche per raccontare in prima persona, con il cuore, il nostro vino”. Oltre alle 116 aziende, provenienti da tutte le regioni italiane, nell'area FIVI sarà presente un banco informativo dell'associazione dove essere aggiornati sulle tante iniziative portate avanti dalla federazione. Altre aziende associate saranno presenti in fiera con un proprio stand espositivo indipendente, nelle posizioni consuete. Inoltre, i vini di alcuni produttori FIVI saranno i protagonisti di una degustazione sui vini artigianali organizzata da Ian D’Agata lunedì 11 aprile dalle 15.00 alle 17.00 in sala Argento di Palaexpo. L'hashtag ufficiale è #siamoFIVI.
L'Area FIVI è al Padiglione 8, stand B8-B9, C8-C9, D8- D9, E8-E9.
Con il dinner di gala e la spettacolare “Parata della lampade” che ha visto impegnate 16 donne maître di tutt’Italia (hanno preparato speciali crepes flambate con grappa Nonino), è terminata la prima edizione de “Le Donne nell’Arte del Flambé” organizzata dall’AMIRA, l’associazione nazionale dei maître che ha voluto rendere onore e merito alle donne, proprio in concomitanza con la Giornata Internazionale a loro dedicata, sotto l’aspetto dell’alta professionalità.
Una sfida di cucina alla fiamma, svoltasi al Grand Hotel Astoria, con la partecipazione di maître professioniste, aspiranti maître e studentesse di istituti alberghieri.
Alla finale di Grado sono giunte 10 squadre e a trionfare dopo un tourbillon di sapori, gusti, profumi e tanta professionalità, anche da parte delle più giovani, con l’utilizzo di tanti prodotti delle rispettive terre. Vincitrice è stata la squadra della Sicilia Orientale con due studentesse che hanno dimostrato di avere sicuramente dinanzi a loro un grande futuro. Dietro a loro sul podio la squadra della Sezione Trieste-Gorizia e quella del Trentino Alto Adige.
Ma in generale è stata la vittoria della donna poiché tutte indistintamente hanno palesato la loro preparazione, pur se c’è stata qualche evidente timidezza da parte di alcune delle più giovani. La giuria era tutta composta da donne, tranne il presidente, ruolo che, in carenza di donne grande maestro, così come previsto dal regolamento, è stato ricoperto dal Cancelliere dei Grandi Maestri, Valerio Beltrami.
Nel corso della serata, forse pensando anche al futuro e alla seconda edizione della manifestazione (potrebbe essere stabilito che sia Grado la sede fissa dell’evento), l’AMIRA ha proceduto, con visibile commozione da parte delle elette, a nominate due donne maître a Grande Maestra della ristorazione, Pierrette Rassatti e Marcellina Scaramuzza.
Un ruolo, quello dei maître che logicamente non si limita alla preparazione flambé dinnanzi ai commensali ma che, soprattutto, rappresenta la vera accoglienza al turista. Anche per questo motivo nel corso delle due giornate di gara si è fatto molto riferimento proprio all’accoglienza e pure al Bon ton, non tralasciando però l’illustrazione, la promozione e l’utilizzo di specifici prodotti dei singoli territori.
RISULTATI
Prima Class. Sicilia Orientale con le studentesse Adriana Scurra e Desirée Florio con gli “Spaghetti cca masculina da magghia e finucchieddu rizzu”, una rivisitazione della famosa pasta con le sarde, abbinati a un Afrodite Etna bianco doc.
Seconda class. Sezione Trieste-Udine - tre donne triestine: la maître Jessica Carazzato e la sommelier Francesca Rosiello (operano entrambe a Grado) e la studentessa allo Ial di Monfalcone Laura Brunettin, con "Le tagliatelle con masurin (germano reale) e capesante al profumo di Il merlot di Nonino abbinato al pinot nero Masut da rive Terza class. Trentino Alto Adige (Alice Ruggiero e Lidia Chini con sommelier Elisabetta Funes) che ha proposto “Le mezzelune di pasta fresca con ripieno di formaggella di malga e miele di tarassaco, in salsa di speck e porcini” abbinati al Maso Martis Rosè Trentodoc brut rosé millesimato.
Quarta classificata: Ticino
Quinta classifficata: Milano
Le altre tutte ex aequo: Verbania, Sicilia occidentale, Sardegna, Calabria e la sezione di Udine con le studentesse dello Stringher Erica Toller e Giada Bergamasco
Premi speciali:
Trofeo Maria Luisa Speri a Silvia Dilario della Sezione di Verbania per l’eleganza e la professionalità
Premio del pubblico: prima giornata Sezione Ticino
Premio del pubblico: seconda giornata Sardegna
Premio della stampa: Milano
Premio Nonino: Sardegna
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Scritto da redazione qbquantobasta il . Pubblicato in Nonsolovino.
Al via Radici del Sud 2016, il festival dei vitigni autoctoni del Mezzogiorno. Tante novità, a partire dalla giuria suddivisa fra una composta da giornalisti (sia esteri che italiani), l’altra composta dalla compagine dei compratori e degli importatori. Banchi di assaggio per gli enoappasionati il 13 giugno In Puglia, a Bari, dal 7 al 13 giugno le cantine di Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia si confronteranno nell’unico festival dedicato esclusivamente ai vini del Sud.
La manifestazione, giunta alla sua undicesima edizione, rappresenta un’importante occasione per le aziende produttrici, un’opportunità per confrontarsi con wine buyer, autorevoli firme della stampa nazionale e internazionale (Austria, Germania, Svizzera, Irlanda, Svezia, Danimarca, Gran Bretagna, Olanda, USA, Canada, Kazakhstan, India, Polonia e Brasile). Circa 400 le etichette valutate dalle due differenti giurie chiamate a valutare i vini in concorso attraverso degustazioni rigorosamente alla cieca.
Novità importate è proprio la composizione dei giurati. Quest’anno, infatti, varia in modo sostanziale rispetto al passato. Invece di essere divisi in gruppi diversi, quello estero e quello nazionale, tutti i giornalisti degusteranno insieme i vini in concorso nella stessa giuria mentre l’altra sarà invece composta dalla compagine dei compratori e degli importatori, anche in questo caso sia esteri che italiani. Questo nuovo assetto consentirà una lettura più immediata dei risultati del concorso. Da una parte si avrà il giudizio di chi tiene conto delle tendenze di mercato e dall’altra si avrà la valutazione più disinteressata dei giornalisti internazionali che potranno confrontarsi in base alle proprie sensazioni. Altra novità importate è che per la prima volta Radici del Sud aprirà agli spumanti per arricchire la già entusiasmante selezione dei vini. Gli spumanti saranno ottenuti da uve autoctone con metodo charmat o classico e sono suddivisi in bianchi, rosè e rossi.
Radici Del Sud racchiude una serie di attività che si sviluppano nell’arco di più giornate, alcune dedicate agli incontri BtoB (8-10 giugno) fra i buyer e gli esperti esteri con i produttori di vino, ed altre dedicate alle sessioni del concorso (11-12 giugno) fra tutti i vini del sud Italia suddivisi per vitigno. La premiazione delle migliori etichette avverrà pubblicamente lunedì 13 giugno, giorno dell’apertura del Salone del Vino al pubblico e agli enoappasionati. Dalle 10 alle 20 presso l'Una Hotel Regina (BA) i visitatori potranno conoscere le diverse produzioni delle cantine partecipanti. Tra i banchi d’assaggio avranno l’opportunità di dialogare direttamente con il produttore e informarsi approfonditamente sulle caratteristiche e le qualità delle etichette in degustazione. E per festeggiare la conclusione della undicesima edizione dell’evento nel roof-garden dell'Una Hotel Regina, le mani dei migliori chef prepareranno una serie di piatti congeniali ad esaltare la grandezza dei vini vincitori.
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Scritto da redazione qbquantobasta il . Pubblicato in Oli.
Forte crescita rispetto allo scorso anno quando si registrarono 12mila presenze e grande affluenza di pubblico da Austria, Slovenia, Croazia e dal Triveneto. Il forte aumento di visitatori dall’estero e in particolare da Austria, Germania, Slovenia e Croazia, ma anche da Filippine, Corea, Taiwan, Giappone, Cina e persino da Paesi produttori come Egitto, Turchia e Tunisia conferma il crescente interesse mondiale per l’olio extra vergine d’oliva di qualità. Una qualità che viene garantita anche da controlli effettuati, i quali sono un’ulteriore garanzia della presenza di aziende di alto livello.
<L’edizione 2016 è stata movimentata per la grande presenza di pubblico, che si è rivelato molto preparato e competente - ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio Antonio Paoletti -. C’erano molte persone da tutta Italia e da Slovenia, Croazia, moltissimi austriaci e una delegazione di chef viennesi. La combinazione Cucina stellare-Olio Capitale ha funzionato bene e centrato l’obiettivo di divulgazione dell’olio d’oliva quale elemento principe della Dieta Mediterranea. Si sta parlando di Olio Capitale su tutte le testate di settore. Una rassegna così importante meriterebbe sicuramente una location migliore affinché la manifestazione diventi sempre più grande e possa ospitare e soddisfare il maggior numero di espositori e visitatori.>.
Dello stesso parere il presidente della Fipe Trieste, Bruno Vesnaver. <Olio Capitale è la prima fiera in Italia per questo prodotto - ha commentato -. Nei nostri piatti usiamo l’olio extra vergine d’oliva quindi non possiamo che essere felici di vedere crescere Olio Capitale. L’abbinamento tra un buon olio e un buon piatto è vincente. I ristoratori triestini appoggiano i produttori che partecipano all’evento e il prossimo anno posso già dire che saranno ulteriormente coinvolti. La Scuola di cucina ha permesso di portare tra gli stand chef di alto livello che hanno così potuto assaggiare e comprare prodotti di ottima qualità>.
Nella giornata di oggi sono inoltre stati annunciati i vincitori del prestigioso Concorso Olio Capitale 2016 da Carlotta Pasetto, assaggiatrice Onao e coordinatrice del Concorso Olio Capitale.
Nella categoria Categoria Fruttato Leggero la vittoria è andata all’azienda spagnola KNOLIVE OILS S.L. per “KNOLIVE EPICURE”.
Nella categoria Fruttato Medio a trionfare è stata la pugliese SOCIETA’ AGRICOLA TORRE RIVIERA S.r.l. con “MONOCULTIVAR UOVO DI PICCIONE”
Nella categoria Fruttato Intenso ha trionfato un’altra realtà pugliese, ovvero l’AZIENDA AGRICOLA LE TRE COLONNE di SALVATORE STALLONE con “LE SELEZIONI CORATINA”.
Solo l'8 marzo un regalo alle donne di gusto e buon gusto: sconto del 50%sull'abbonamento annuale a qbquantobasta, vai su abbonamenti pay pal nella colonna di sinistra della home page o fai un bonifico sul conto corrente C/C 1000/4531 Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia piazza della Repubblica, Trieste intestato a QUBI' via Murat 6 Trieste
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Scritto da redazione qbquantobasta il . Pubblicato in Ricette.
C’è un dolce in Toscana che prende il nome dalla tradizione di preparare, alla fine della Quaresima, qualcosa di buono schiacciando decine di uova. Trattasi della “schiaccia” o “schiacciata”: nome ufficiale “pasimata”. Si tratta di un dolce lievitato, insaporito con semi di anice e scorza di arance e tagliato in pezzi rettangolari. Nella versione originale era un normale pane, non dolce, a cui veniva aggiunto dello strutto e dello zucchero. La schiacciata è un pane rituale che veniva benedetto in chiesa il Sabato santo ed era poi distribuito a cura delle Confraternite. Un pane da dividere fra tutti, a ognuno la sua parte, in comunanza fraterna. Anticamente vi si aggiungeva anche dello zafferano (pane inzaffaronato).
Questa la ricetta di Giambattista Giannotti, cuoco in uno dei ristoranti che si trovano all'interno de “Il Ciocco” Tenuta e Parco.
Ingredienti per il primo impasto: * 1 kg farina * 400 g zucchero * 40 g lievito * 20 g olio * 40 g strutto * 350 g tuorlo uovo Ingredienti per il secondo impasto: * 1 kg farina * 400 g zucchero * 140 g burro * 20 g olio * 40 g strutto * 350 g tuorlo uovo * 40 g anice * acqua di rose * rhum * sale quanto basta * 600 g uva passita
Procedimento: mescolare gli ingredienti del primo impasto e lasciarlo lievitare finché raddoppia. Preparare il secondo impasto e quando il primo impasto è pronto mescolarli insieme. Mettere l’impasto ottenuto a lievitare in uno stampo di carta da panettone e lasciarlo crescere, coperto da una pellicola trasparente, per 5 ore, finché raggiunge il bordo dello stampo. A questo punto spennellare la superficie della schiacciata con un tuorlo sbattuto e poi infornare il tutto in forno preriscaldato a 180 gradi per circa un'ora.
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Scritto da Antonella Zanello il . Pubblicato in Nonsolovino.
Ecco l'elenco delle aziende vincitrici del premio “Migliore Azienda” 2016 alla Fiera dei Vini di Bertiolo per la 33ª Mostra Concorso Vini “Bertiûl tal Friûl”. I premi sono stati assegnati nel corso dell'inaugurazione del giorno 5 marzo 2016. Giovedì 25 febbraio 2016, presso la sala San Giacomo di Pozzecco di Bertiolo, si erano svolte le selezioni Al Concorso erano presenti cinquantuno aziende vitivinicole facenti parte di tutti i Consorzi del Friuli Venezia Giulia. Il 35% dei campioni di vino presentati iappartenevano all'ultima vendemmia, la 2015, suddivisi nelle seguenti categorie: vini bianchi, vini bianchi aromatici, vini rossi, vini dolci, vini spumanti e la classe per la valorizzazione autoctona: la ribolla gialla spumantizzata.
I premi “Migliore Azienda” sono assegnati in riferimento all’articolo 12 del Regolamento del Concorso Vini “Bertiûl tal Friûl” che prevede il calcolo della media dei punteggi conseguiti dalle aziende che hanno presentato almeno tre campioni in degustazione e sulla base del risultato delle commissioni di degustazione.
Vini vincitori per categoria: Vini e uvaggi bianchi secchi e tranquilli D.O.C.G., D.O.C. e I.G.T. Friulano “Affreschi” 2011 D.O.C. Friuli Isonzo, Tenuta di Blasig Vini bianchi provenienti da “varietà aromatiche” (Malvasia, Müller Thurgau, Riesling, Sauvignon, Traminer Aromatico) Traminer Aromatico 2015 D.O.C. Friuli Grave, I Magredi Vini e uvaggi rossi e rosati secchi e tranquilli D.O.C.G., D.O.C. e I.G.T. Cabernet Sauvignon 2012 D.O.C. Carso, Castelvecchio Vini bianchi, rosati e rossi dolci D.O.C.G., D.O.C. e I.G.T. Verduzzo 2012 D.O.C. Colli Orientali del Friuli, Valchiarò Vini spumanti e vini spumanti di qualità, Metodo Charmat e Metodo Classico Vino Spumante Rosè, Cantina di Rauscedo Vino Ribolla Gialla spumantizzata Ribolla Gialla Spumante 2015, Pitars
Infine il vino vincitore del Premio “Bertiûl tal Friûl” che viene assegnato in base ai responsi della prima commissione d’assaggio a Bertiolo e della seconda commissione d’assaggio riunita nell’ambito dell’edizione 2015 di Vinitaly. Quindi, per il 2015, il vino migliore in assoluto è stato: Verduzzo Friulano 2011 D.O.C. Friuli Colli Orientali – Valchiarò
Il Verduzzo appartiene alla schiera dei vini autoctoni friulani che trova nei Colli Orientali un ambiente particolarmente favorevole. Quello della Valchiarò è persistente sul palato, di un dolce non stucchevole, in cui si possono percepire aromi di frutta matura (pesca, albicocca), miele e caramelle d’orzo. Questo vino si può accompagnare sia con formaggi erborinati (gorgonzola, roquefort, stilton, castelmagno), sia con pasticceria secca. Va servito a 14°C.
A Vinitaly 2016 si decreterà, attraverso una seconda commissione d'assaggio, il vino migliore della 33^ Mostra Concorso vini. Il risultato verrà comunicato all'inaugurazione della festa del vino 2017.
Tre giovedì per riscoprire e interpretare la storia. La storia spesso dimenticata, non solo perchè non si studia, ma perché si ritiene non serva. Il passato viene messo da parte e ciò che conta è solo il presente. Noi però siamo storia vivente, memoria, frutto delle generazioni passate. Riscoprire la storia non solo globale, ma soprattutto locale è il itema delle serate a ingresso libero organizzate e promosse dal comune di Colloredo di Monte Albano, relatore il professor Roberto Tirelli.
Prossimi appuntamenti
GIOVEDI’ 10 MARZO 2016: LA MEMORIA DELLE PERSONE: come mantenere la storia familiare
GIOVEDÌ 17 MARZO 2016: LA MEMORIA CONDIVISA: come valorizzare la storia dei paesi
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Scritto da Fabiana Romanutti il . Pubblicato in Oli.
Per l’8 marzo donne protagoniste a Olio Capitale Salone degli oli extravergine tipici e di qualità, organizzato dalla Camera di commercio di Trieste e Aries alla stazione marittima. Convegno organizzato dall'Associazione nazionale donne dell'olio, intitolato “Olio buono, olio cattivo: la differenza salta al naso” (alle 11.00 in sala Illiria) con Gabriella Stansfield, Daniela Capogna e Paola Consolini.
Agli showcooking della Scuola di cucina sarà presente Ana Ros del ristorante Hiša Franko di Caporetto (Slovenia). Dolce finale con i cioccolatini di Antonella Varotto, maître chocolatier.
Alle 12 proclamazione degli oli vincitori del Concorso Olio Capitale 2016.
E INOLTRE Allo stand dell’Associazione Nazionale Donne dell'Olio (stand H12)
- Mostra del vignettista Valerio Marini - Assaggi di oli dell'Associazione con abbinamenti Olio/Cibo, in collaborazione con gli studenti del terzo anno della scuola alberghiera Ad Formandum, sotto la supervisione dello chef Nevio Lupi. - Nuove tecnologie per il food marketing. Presentazione di Olivia. L'olio che parla e che risponde alle domande. Il QR code e l'Agente conversazionale interattivo