Bertani non produrrà l'Amarone classico 2014

BERTANI NON PRODURRA’ L’AMARONE CLASSICO 2014. L’azienda storica della Valpolicella ha scelto di non produrre  il suo vino, simbolo dell'azienda dal 1958.  Le condizioni meteo di questa stagione non hanno permesso il raggiungimento di un il livello di qualità che la cantina si impone da oltre mezzo secolo.  Una scelta precisa, con risvolti economici di grande portata determinata da una convinzione che per Bertani è molto più che una filosofia: la massima ricerca della qualità, che passa attraverso l’appassimento naturale non realizzabile in un’annata come questa, caratterizzata dalle continue piogge. «Chi produce Amarone in fruttai ad appassimento naturale per coerenza al proprio stile, alla propria identità, secondo la tradizione più pura, dovrebbe a nostro avviso rinunciare inevitabilmente a questa annata. Noi abbiamo fatto questa scelta per l’Amarone Classico Bertani,», spiega Emilio Pedron, ad del gruppo Bertani Domains, «E’ stata una decisione importante, costosa ma coerente con il nostro stile, la nostra identità, e soprattutto di grande rispetto nei confronti dei nostri consumatori e clienti».
In conformità con la propria tradizione, fin dal 1958, ovvero dal primo anno di produzione, l’Amarone Classico Bertani nasce da un lavoro artigianale di altissimo livello e richiede oltre a una expertise tecnica specifica, anche l’utilizzo di una materia prima di elevata e unica qualità: uve perfette, integre, messe a riposo esclusivamente su graticci in canna di bambù (arele), in locali di collina naturalmente arieggiati. L’appassimento avviene, quindi, in forma completamente naturale, aspetto determinante che conferisce all’Amarone Classico Bertani uno stile unico ed una esclusiva longevità. In questo processo naturale diventa determinatamente la qualità delle uve e meno invece il metodo (appassimento) con il quale si ottiene questo vino. In Bertani non a caso si continua a non parlare di appassimento ma di messa a riposo delle uve. L’andamento climatico di questa annata, con temperature che si sono mantenute al di sotto della media, con ridotte ore di sole a disposizione e livelli anomali di precipitazioni, hanno impedito il raggiungimento di una qualità delle uve tale da garantire i risultati richiesti dagli standard aziendali. Per questo Bertani ha deciso di essere la prima azienda della Valpolicella a comunicare la scelta di rinunciare alla produzione di Amarone Classico per la vendemmia 2014, così come si era già deciso di fare in un’altra annata particolare, ovvero il 2002.  «Ricordiamo come l’Amarone Classico Bertani sia un esempio “raro” in cui dal primo anno di produzione è sempre stata mantenuta identica la bottiglia, l’etichetta, il metodo di produzione e lo stile del vino», aggiunge Pedron, che ribadisce come abbia inciso, in questa strategia, anche la volontà di non procedere con un appassimento “forzato” (come comunque consentito dal Disciplinare di Produzione): «Con appassimento in fruttai tecnologici è infatti possibile la produzione di Amarone il cui risultato è indipendente dalla variabile meteo; in questo caso anche l’andamento climatico nel dopo vendemmia non ha nessun legame qualitativo con il prodotto finale, in quanto l’appassimento avviene in un luogo standardizzato nei paramenti da controllare, come umidità e ventilazione. Bertani da sempre produce il proprio Amarone Classico esclusivamente con appassimento naturale e facendo scelte diverse non sarebbe stato possibile raggiungere quella qualità che è da oltre mezzo secolo il nostro biglietto da visita nel mondo».
Non ci sarà dunque un Amarone Classico 2014 firmato Bertani, azienda che vuole tutelare l’immagine di un nome che da sempre è simbolo di serietà e coerenza.

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Man Ray a Villa Manin di Passariano

Man Ray Noire et blancheLa mostra Man Ray, a cura di Guido Comis e Antonio Giusa, è in programma dal 13 settembre 2014 all'11 gennaio 2015 a Villa Manin di Passariano. Presenta oltre 250 opere, fra fotografie, oggetti, dipinti, disegni e film sperimentali e ripercorre la vita e l’opera di uno degli artisti più significativi del Novecento, autore di vere e proprie icone del secolo scorso, come Le Violon d’Ingres, figura femminile con due intagli di violino sulla schiena e Cadeau, ferro da stiro con la piastra percorsa da una fila di chiodi. La mostra attraversa tutta la vita dell’artista: dagli anni d’esordio fra New York e Ridgefield - New Jersey, sede di una vivace colonia di artisti - alle prime opere dadaiste; dall’arrivo a Parigi nel 1921, alla fuga dalla Francia occupata - dopo un ventennio di attività intensissima; dagli anni di Hollywood, dove Man Ray si stabilisce al ritorno in America, agli ultimi due decenni di vita trascorsi nuovamente a Parigi.
 Fra i temi toccati dalla mostra: gli amici artisti - già a partire dal periodo newyorchese, quando strinse amicizia con Marcel Duchamp, a Francis Picabia e Pablo Picasso, Henri Matisse, Giorgio De Chirico e Constantin Brancusi, nel periodo parigino; la figura femminile - la vita e l’opera di Man Ray furono segnate dall’incontro con donne affascinanti: Kiki de Montparnasse, Lee Miller, Meret Oppenheim, Juliet Browner e molte altre muse ispiratrici; Man Ray e il cinema - la creatività di Man Ray si espresse anche nei film sperimentali girati negli anni, considerati fra i capolavori della cinematografia surrealista. A documentare questa manifestazione del talento visivo dell’artista un’apposita sezione curata da Carlo Montanaro. I film saranno inseriti nel percorso espositivo e saranno proiettati nell’ambito del ciclo di iniziative collaterali che saranno ospitate sempre a Villa Manin.Man Ray Le Violòn d'Ingrès

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presepi in vetrina dal 20 settembre al 5 ottobre

Grado presepo in laguna“Presepi in vetrina” dal 20 settembre al 5 ottobre e “Raduno presepisti Friuli Venezia Giulia” il 27 settembre. Due appuntamenti che anticipano le esposizioni natalizie poiché vogliono essere promozionali alle stesse. La mostra “Presepi in vetrina” è una sintesi promozionale di quelle rassegne del Friuli Venezia Giulia che sono “gemellate” con Grado ovvero di quelle località con le quali annualmente c’è uno scambio di opere presepiali. Si tratta di Trieste, Gonars, Perteole, Qualso, Moggio Udinese, Premariacco, Aviano e Udine. La mostra sarà allestita, a cura del Comune, alla Casa della Musica di piazza Biagio Marin. Grado ospita, dunque, anche questa piccola ma prestigiosa esposizione pensando già all’iniziativa dicembrina che ha fatto registrare annualmente circa 30.000 i visitatori. A metà periodo, il 27 settembre si svolgerà, invece, a Barbana il raduno dei presepisti del Friuli Venezia Giulia. Gli appassionati artisti del presepe che sono già da tempo al lavoro per realizzare le loro nuove opere, si troveranno per discutere delle difficoltà che ci sono per l’organizzazione di rassegne di grande richiamo, delle varie tecniche per realizzare i presepi e delle iniziative che dovranno coinvolgere i giovani per suscitare nelle nuove generazioni la scintilla per questa passione.
Il raduno regionale dei presepisti è a rotazione fra le varie sedi regionali. La sede del 2015 sarà scelta che nel corso del prossimo raduno di Barbana.

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A Sappada è tornata la saurnschotte

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saurnschotte

 Saurnschotte, antico formaggio tipico di Sappada. Un formaggio fresco, aromatizzato con il dragoncello di montagna, in lenta ma inesorabile estinzione. Ma uno speciale “arrivano i nostri” nelle sembianze soprattutto della cividalese Fabrizia Meroi, chef stellata del ristorante Laite, ha salvato la vecchia ricetta attualizzandola in modo da poterla produrre direttamente nella latteria del paese, la Plodar Kelder, rispettando ogni normativa. Un tempo la saurnschotte veniva fatta in tutte le case con il latte in eccesso, per non buttarlo: lo si lasciava per quattro giorni in recipienti di ghisa sul bordo delle stufe a legna fino a ottenere la giusta consistenza. La cagliata veniva fatta sgocciolare in sacchi di lino e, infine, la si mescolava al dragoncello prima di metterla a conservare in mastelli di legno. Un dragoncello particolare che sa di menta e finocchio, il perschtròmm molto diffuso negli orti di Sappada. Questa ricotta è ideale da spalmare sul pane nero o come ripieno dei gapitschta kropfn, sorta di tortelli ripieni. Appena uscita dal frigo ha una consistenza compatta, simile alla feta, così la si può anche sbriciolare, magari sulla carne affumicata o sullo speck croccante. La trovate sia al ristorante Laite (di cui vi abbiamo già parlato qualche tempo fa in un bell’articolo a firma Monica Bertarelli) sia alla Bottega di Sappada, in borgata Palù 15. 

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Mostra Spirito divino dal 3 settembre

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LA CASSA DI RISPARMIO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA OSPITA LA MOSTRA “SPIRITO DI VINO”. L’inaugurazione si terrà mercoledì 3 settembre alle ore 18,00 presso la sede di via del Monte a Udine
Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia ospita “Spirito di Vino”, la mostra itinerante in cui vengono esposti i lavori dell’omonimo concorso internazionale per vignette satiriche sul tema del vino. Indetto annualmente dal Movimento Turismo del Vino del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con l’Istituto Europeo di Design, il Comune e l’Università di Udine, “Spirito di Vino” 2014 festeggerà l’importante traguardo dei 15 anni, tante infatti sono le edizioni di questo concorso dedicato alle vignette satiriche sul mondo del vino.
In attesa di conoscere, in occasione di Friuli Doc, i vincitori dell’edizione 2014 (i cui partecipanti hanno inviato le loro opere entro il 31 agosto), la mostra del 2013 farà tappa presso la sede udinese della Cassa di Risparmio in via del Monte da mercoledì 3 a lunedì 15 settembre. Le vignette esposte sono le 30 opere selezionate, comprese le 3 vincitrici in ciascuna categoria – under 35 e over 35 – e quelle appositamente create per il concorso dai Maestri, ovvero il presidente in carica della giuria Alfio Krancic, il presidente onorario Giorgio Forattini, gli illustri vignettisti Emilio Giannelli e Valerio Marini. In 15 anni di concorso l’organizzazione ha ricevuto oltre 6000 opere – più di 500 solo nell’ultima edizione – provenienti dall’Italia e da ogni parte del mondo: dagli Stati Uniti a Singapore, dalla Colombia all’Australia, dal Kenya alla Finlandia.
All’evento saranno presenti il presidente della Banca, Giuseppe Morandini, il direttore generale della Cassa, Stefano Capacci ed Elda Felluga, presidente del Movimento Turismo del Vino Friuli Venezia Giulia. Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia collabora con il Movimento Turismo del Vino FVG con interventi di sostegno sin dal 2008.

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Mela di IV gamma innovazioni green

meleFrutta più sana e di elevata qualità grazie alle innovazioni a basso impatto ambientale messe a punto dal progetto di ricerca nazionale Ager-Stayfresh, coordinato dall’Università di Udine, con l’obiettivo di contribuire a migliorare la competitività del comparto agroindustriale. Il progetto ha infatti individuato soluzioni facilmente trasferibili alla filiera produttiva dell’ortofrutta di IV gamma, cioè i prodotti freschi, lavati e confezionati, pronti per essere venduti e messi in tavola. La ricerca, triennale, è stata finanziata con 1 milione 225 mila euro da Ager, associazione di 13 fondazioni bancarie (fra cui la Fondazione Crup) che sostengono la ricerca nel settore agroalimentare. Cinque, in particolare, le soluzioni definite dal progetto, diretto da Maria Cristina Nicoli, docente di Tecnologie alimentari all’ateneo friulano. Innanzitutto l’impiego di antagonisti naturali (come il microbo Aureobasidium pullulans) al posto dei fitofarmaci per preservare la qualità della materia prima nelle fasi di produzione e di conservazione post-raccolta. Poi, l’utilizzo di tecnologie “green” per estendere la vita commerciale della frutta di IV gamma (in particolare della mela) mediante sistemi di bioconservazione che utilizzano microrganismi “buoni” quali i batteri lattici. Oppure mediante trattamenti fisici quali radiazioni luminose, trattamenti ipobarici (ovvero trattamenti condotti in condizioni di parziale vuoto) e impiego di atmosfere protettive non convenzionali a base di oli essenziali quali cedro, timo e origano. E ancora, l’applicazione sistematica di sistemi di indagini e monitoraggio rapidi della presenza di microrganismi patogeni in tutte le fasi della filiera, per garantire alti standard di sicurezza igienico-sanitaria del prodotto finito. Inoltre, l’adozione di sistemi di valutazione della qualità del prodotto in tempo reale per assistere il consumatore nella scelta consapevole del prodotto. Infine, la valutazione dell’impatto ambientale della filiera della frutta di IV gamma (soprattutto della mela) in relazione alle innovazioni proposte dal progetto, attraverso la metodologia di “valutazione del ciclo di vita” (LCA - Life Cycle Assessment). Questo metodo valuta le interazioni che un prodotto confezionato ha con l'ambiente durante l’intero ciclo di vita, dalla produzione primaria, alla trasformazione e confezionamento, alla sua distribuzione e consumo.
«Inoltre – spiega la professoressa Nicoli – è stata condotta un’analisi economica per valutare se, e in che misura, la riduzione dell’impatto ambientate di una produzione di IV gamma possa consentire una riduzione dei costi di produzione e tradursi in un vantaggio competitivo per le aziende produttrici».
Al progetto partecipano anche le università di Bologna, Milano e Teramo e la Libera università di Bolzano; il Parco tecnologico padano e il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura. Per l’ateneo friulano hanno lavorato un gruppo di ricerca del Dipartimento di scienze degli alimenti (responsabile Maria Cristina Nicoli) e due di scienze agrarie e ambientali (responsabili Roberto Pinton e Marta Martini). I risultati del progetto saranno presentati durante il primo convegno conclusivo del progetto, “La mela di IV gamma”, in programma mercoledì 3 settembre presso la Libera Università di Bolzano

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Törggelen e mosto fresco per la bellezza

A Merano rivive la tradizione del Törggelen. Nel centro Spa & Vital si sfrutta l’azione anti-aging dell’uva con il mosto fresco di spremitura. Deriva dal latino “torquere” e significa pigiare, pressare l’uva dopo la vendemmia. È il Törggelen, l’appuntamento autunnale per eccellenza dell’Alto Adige all’insegna della tradizione e della buona tavola. E proprio il mosto fresco di spremitura viene utilizzato dalle Terme Merano nel centro Spa & Vital per un trattamento autunnale. La vendemmia è sempre stata un momento importante per la vita rurale. Un tempo ci si ritrovava tutti, amici e parenti, a casa del contadino, si dava una mano nella raccolta dell’uva e nella spremitura e alla fine si rimaneva assieme per un pasto a base dei prodotti locali di stagione. Una festa che rivive oggi nelle manifestazioni di paese, dove si possono assaggiare in particolare vino novello e castagne, i protagonisti indiscussi dell’autunno. È il caso ad esempio della Festa dell’uva a Merano, che si svolge dal 17 al 19 ottobre 2014 con stand enogastronomici e di artigianato, sfilate di carri e bande musicali.  Solo in autunno, in date diverse ogni anno a seconda della stagione della vendemmia, si può trovare l’originale pacchetto all’uva meranese: quest’anno da metà settembre a metà ottobre 2014. L’offerta comprende: un impacco corpo con crema all’uva fresca, un bagno con mosto d’uva fresca, un massaggio alla schiena con olio di semi d’uva e ingresso di 2 ore alle Terme. Il tutto a partire da 98 euro a persona.  Un’occasione da prendere al volo, proprio perché limitata nel tempo, un pacchetto dall’azione calmante, rivitalizzante e anti-aging. È proprio quest’ultimo il beneficio più apprezzato dell’uva, l’olio di vinaccioli in particolare contrasta infatti l’invecchiamento della pelle. Ci sono poi altri trattamenti che si servono dell’uva e che hanno validità tutto l’anno. È il caso ad esempio del rilassante e romantico Bagno al vino per due nella tinozza con bicchiere di vino rosso o succo d’uva (20 minuti, 43 euro). Ideale per riattivare la circolazione e pulire il profondità è il Peeling ai vinaccioli altoatesini (20 minuti, 34 euro) che lascia la pelle morbida e fresca. C’è poi il Massaggio con timbri al vapore con vinacce, una tecnica che permette alle preziose sostanze attive, completamente naturali, di penetrare delicatamente e direttamente anche negli strati più profondi della pelle (50 minuti, 74 euro). Per un pacchetto benessere completo si può provare l’effetto benefico de La forza dell’uva. Si inizia con un peeling ai vinaccioli altoatesini, segue un massaggio corpo all’olio di vinaccioli, un massaggio viso all’uva con timbri al vapore e un ingresso di due ore in piscina. Il costo del pacchetto è di 132 euro.

Weekend di vino
Per un weekend autunnale a Merano si possono consultare le offerte delle strutture partner delle Terme, direttamente dal sito www.termemerano.it. Tra queste l’Hotel Westend*** propone il pacchetto “Godimento di vino a Merano”, valido fino al 31 ottobre 2014. L’offerta comprende: 2 pernottamenti con prima colazione, 1 Bagno al vino per due nella tinozza con bicchiere di vino rosso o succo d'uva (20 min.), 1 ingresso di 3 ore per le Terme Merano piscine e sauna, 1 visita guidata alla Cantina Merano Burggräfler con degustazione dei vini, la Sleep and Shop Card che dà diritto allo sconto del 10% nei negozi meranesi. Il tutto a partire da 205 euro a persona.

    

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Settimana Natura e bosco in val d'Ega

Into the Dolomites. Dal 20 al 27 settembre 2014, la Settimana “Natura e Bosco” nel Patrimonio Mondiale Unesco Catinaccio e Latemar, in Val D’Ega. Negli ultimi giorni di questa pazza estate, in collaborazione con la Val D’Ega – palcoscenico del cuore delle Dolomiti -  lasciano in dono agli escursionisti e agli appassionati della vita nei boschi un’esperienza che promette di non farsi dimenticare. Dal 20 al 27 settembre la Settimana Natura e Bosco nel Patrimonio Mondiale Unesco Catinaccio e Latemar propone sette giorni d’incontro con la natura alla scoperta dei legami tra ambiente, bosco, flora e fauna nella foresta del Latemar, al centro del Patrimonio Naturale dell’Umanità delle Dolomiti. Il programma prevede due escursioni alla scoperta e osservazione della selvaggina nel bosco del Latemar, visita guidata della segheria “Latemar”, escursione leggendaria attraverso il bosco del Latemar fino al lago di Carezza ed escursione UNESCO con una guida del Parco Naturale Sciliar-Catinaccio. Trasferimento con macchine private oppure con l’autobus di linea. Prenotazioni entro il giorno precedente presso l’ufficio turistico. Tel. 0471 619500m E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Valpolicella vendemmia di luce più che di calore

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Cantina Valpolicella Negrar: "2014, vendemmia di luce, più che di calore". A dirlo, Daniele Accordini, direttore ed enologo della Cantina cooperativa, che annuncia: "Nei fruttai, forte riduzione delle uve in appassimento per l'Amarone, produrremo più vino Valpolicella". L'annata 2014 vedrà vini meno alcolici, più moderni e vicini al gusto dei giovani. La speranza dei viticoltori in Valpolicella è che il sole splenda forte sino al momento della vendemmia. Se le condizioni meteo dovessero tornare al bello, infatti, la qualità dell'annata 2014 potrebbe raggiungere un buon livello. "Manca circa un mese alla completa maturazione delle uve, l'invaiatura è pressoché completa in pianura ma è appena iniziata in collina, ed i giochi, dunque, ancora non sono fatti", dichiara Daniele Accordini, direttore ed enologo di Cantina Valpolicella Negrar. Che, grazie a 700 ettari di vigneti posseduti dai 230 soci, soprattutto nelle colline della Valpolicella Classica, è in grado di delineare un quadro della prossima vendemmia nel territorio. Fattore terroir. "La vendemmia 2014 sarà di luce più che di calore, perché le basse temperature hanno fatto maturare le uve in modo più lento e graduale degli anni precedenti, dominati dal caldo", annuncia Accordini. Che spiega l'andamento della stagione: "E’ stata senza dubbio un’annata difficile per la Valpolicella, abbiamo avuto un inverno mite e molto piovoso, con circa 550 mm di pioggia contro una media di 200 mm. A metà giugno, il ciclo vegetativo della vite era in anticipo rispetto al 2013 di circa 10 giorni, poi la situazione è radicalmente cambiata, a causa delle piogge intense di luglio (+60% di precipitazioni rispetto al 2013) continuate per la gran parte di agosto, che ha avuto anche forti sbalzi termici". "Se siamo fortunati - aggiunge l'enologo della Cantina cooperativa - potrebbe succedere come nel 1995, quando la vendemmia fu incerta fino ai primi di settembre, poi venne bel tempo ed oggi la ricordiamo come un’annata di grande prestigio. "Di sicuro - continua Accordini, questa sarà un‘annata in cui, più delle altre, conterà "il fattore terroir", vale a dire vitigno, territorio e fattore umano, perché i terreni in collina, più inclinati e privi dunque dl ristagno dell'acqua, ventilati ed esposti al sole, daranno uve più mature e sane, al contrario dei terreni più pianeggianti ed argillosi. Le viti quest'anno hanno avuto un basso carico produttivo (-10/15 %), ma grazie al loro carattere di rusticità sono riuscite comunque a reagire all'elevato stress meteo. La varietà che meglio si è adattata è stata la Rondinella, grazie all’elevato spessore della buccia, più sofferente invece il Corvinone. Il sistema di allevamento a pergola ha inoltre protetto le viti dai colpi di sole che, invece nelle forme a spalliera, ha causato scottature ai grappoli". Professionalità dei viticoltori, determinante per il buon risultato. A far la differenza sulla qualità finale della vendemmia, quest'anno sarà ancor più la professionalità dei viticoltori. "Per garantire la sanità delle uve - spiega Claudio Oliboni, tecnico di campagna di Cantina Valpolicella Negrar -, i nostri soci hanno dovuto fare un lavoro incessante in vigna, tenere sempre d'occhio il meteo per decidere in modo tempestivo quando fosse opportuno intervenire per la difesa della pianta, scegliendo i metodi e gli strumenti più adeguati al bisogno". E non è finita. In alcuni vigneti, l'elevata intensità delle precipitazioni ha prodotto acini e grappoli di maggiori dimensioni rispetto alla norma, e sarà quindi necessario selezionare le uve per l'appassimento in modo più accurato e attento, nella nostra consueta raccolta a mano dei grappoli. "Per l'Amarone - afferma Accordini - metteremo a riposo solo le migliore uve, ridurremmo quindi a percentuali molto basse la quantità messa nei fruttai, e privilegeremo la produzione di vino Valpolicella". Cosa ritroveremo nel bicchiere dell'annata 2014? "Il contenuto zuccherino più basso delle uve darà vini meno concentrati e alcolici, che avranno dunque un taglio "più moderno", afferma Accordini. Che spiega: "L’alta alcolicità degli Amaroni sembra essere oggi uno degli  elementi di cui la nostra Denominazione deve tenere conto per garantire una maggior bevibilità e accessibilità nei confronti dei consumatori, soprattutto di quelli più giovani. "Il clima più fresco , conclude - favorirà la conservazione dei vini con una maggior acidità, garantendo così freschezza, agilità e soprattutto maggior longevità".

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Quattro nuove tappe del ludobus

Prosegue “In Giro Giocando – Zuiant a torzeon”, il tour del Ludobus nelle aree verdi, nei parchi e nelle piazze di Udine. Il prossimo appuntamento è in programma martedì 2 settembre dalle 17.30 alle 19.30 nell’area verde G. Pellegrini in viale della Resistenza. Il tour del “bus del gioco e del divertimento” proseguirà poi il 3 settembre nell’area verde Alfredo Berzanti in via Ramandolo,  il 4 nell’area verde Maria Luisa Astaldi in via Latina e il 5 in via Lionello di fronte alla sede municipale. Tutti gli eventi si svolgeranno dalle 17.30 alle 19.30. Le attività proposte dagli animatori del Ludobus spazieranno dall’animazione ai giochi di movimento, dalla scuola di piccolo circo alle Crazy Funny Bikes, dai laboratori di costruzione giochi e di mosaico ai giochi d’acqua. In caso di maltempo gli interventi si svolgeranno al coperto nella Ludoteca comunale di via del Sale. Per informazioni: PuntoInforma (tel. 0432 414717), Ludoteca (tel. 0432 271677-756).

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Vendevimo sardele (ricordi istriani)

Anteprima dal qbquantobasta di settembre. Un ricordo di come si vendeva il pesce negli anni '60 in Istria. E voi avete ricordi di negozi trattorie attività ormai scomparse? Scrivete a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Pubblicheremo il vostro articolo. "Nei primi ani '60 la situazion economica in Istria no iera quela de adesso. Si, xe vero, el governo scominziava a lascar un poco e se vedeva le prime osterie e boteghe private ma iera asai diffizile mandar avanti la baraca per la burocrazia, le tasse, i soldi e diavolo e su mare. Un mio zio, che el iera fissà coi i afari e che el iera convinto de esser un bravo afarista, el gaveva messo su botega in paese ma i risultati iera asai poveri. Lui doveva comprar tuta la roba dele fabriche statali e vender a a un prezo fisso. Le autorità controlava i magri utili e le tasse ghe magnava tutto. E alora, per arontondar, 'sto mio zio ga decidesto de far anche un'altra attività. Lui ga pensà: intanto che mia moglie sta in botega, mi podessi far qualche altro afar. In botega no xe mai tanta gente e basta che staghi mia moglie. Po, le babe le preferissi farse servir de mia moglie che cussì le ciacola un poco. Con mi inveze, no so perchè ma le ga sempre paura che le ciavo sul prezo. E cussì el ga pensà de comprar pesse a basso prezzo diretamente dai peschereci che rivava a Fontane e de andar a venderlo nei paesi al'interno. Quela volta iera ancora asai rare la veture private e la gente no gaveva possibilità de andar in cità tuti i giorni per far la spesa e comprar pesse. Iera, me ricordo, una siora zà anziana, la siora Regina che la rivava col treno de Rovigno con una cesta piena de sardele e sardoni e la vendeva 'sto pesse in piaza al venerdì quando che no se doveva magnar carne. Ma veramente in quei tempi disgraziai no se se podeva permeter gnanche la carne tanto spesso e se andava avanti principalmente con minestra, brodo brostolà, polenta e quel che dava la campagna de stagion. Mi me ricordo de 'sta siora Regina, tuta vestida de nero con la cesta in testa che la rivava dela stazion zigando "Done, pesse, pesse fresco, sardele bele,sardoni, menole" e de come che la iera svelta a servir e a contratar sul prezo. ' Sta dona però la iera zà avanti coi ani e a un certo momento no se la ga vista più in paese. Cussì mio zio ga pensà de rilevar lui l'atività ma de far le robe in un modo più moderno e efficiente. Lui se gaveva comprà una macchina, una Fiat 1400 de terza o quarta man pensando de podersela pagar coi utili dela botega ma inveze el fazeva fadiga a mantignirla e cussì el ga pensà de sfrutarla per el trasporto del pesse.
El cavava i sedili de drio e ghe iera posto per un diese cassete de pesse. Se sentiva un poco de spuzza ma questo no iera un grosso problema.
Mi stavo zà in Italia de diversi ani ma vignivo in Istria de estate a passar le vacanze in paese de mia nona. Intanto che stavo là, andavo in giro con mio zio e lo aiutavo. Co' penso a quei tempi, xe come pensar a un altro mondo. Me ricordo, partivimo ala mattina ale quattro, quattro e mezza, ancora col scuro. Viagiavimo coi finestrini verti e sentivimo in viso l'aria fresca dela note. Per strada no se incontrava nissun. I fari iluminava la campagna e ogni tanto qualche levero ne traversava la strada. Andavimo zò per la discesa de Leme e se cominciava a sentir l'odor del mar. Po' la strada se rampigava ancor su per el monte. Giravimo per Orsera e dopo avanti fina a Fontane.
Arivavimo che se levava el sol. Bevevimo un caffè con la trapa in una osteria e andavimo sul molo a spetar le barche. Le vedevimo rivar de lontan, seguide de un ciapo de cucai che i spetava che i pescadori ghe buti qualche pesse. Co' le atracava, se la pesca iera stada bona, se vedeva in coverta cassete de sardele e sardoni che sluseva ai primi raggi del sol. L'equipagio gaveva la facia stanca per la note passada in mar ma sodisfada per la bona pesca. Le contrattazioni no portava via tanto tempo. Se se conosseva e nissun fazeva grosse speculazioni sul prezzo. Quattro parole, una strenta de man, un'altro caffè e un bicerin de trappa, carigavimo le cassete de pesse sulla macchina e via. De ritorno in paese, lassavimo un per de cassete in botega de mia zia e partivimo per el giro de villaggi: Burici, Corenici, Marici, Morgani, Barato, Ladici e altri che no me ricordo più el nome. Arivavimo che el sol iera zà alto, caldo de estate, ste case tute coi scuri serai, no se vedeva nissun in giro, solo qualche gruppeto de anziani che ciacolava sentadi in ombra soto un ladogno e qualche can che correva drio la macchina abaiando. Se fermavimo in piazza e mio zio scominziava a zigar: pesse done, ribe, sardele, sardoni. Come per magia vedevimo rivar fora dele case ste done, massima parte anziane, vestide de nero col fazoleto in testa, qualcheduna più avanti coi ani anche in costume con cotole lunghe, camisa bianca e corpeto ricamà. I omini i vardava de lontan come che no ghe interessasi ma inveze zà i pensava che forsi per zena i gavessi podù magnar pesse inveze de la solita minestra.
Mio zio tirava fora la balansa e mi fazevo i scartozzi con la carta de giornal che no ghe iera ancora i sacheti de plastica. Purtropo, iera tempi duri e girava pochi soldi. Arivava 'ste veciete con in man due, tre monede e le ne domandava quanto pesse che le podeva comprar. Mi me pareva de veder mia nona, povera, che anche ela la s crusciava coi pochi soldi de la pension per rivar a fine mese, come se podeva dirghe che i soldi no bastava e no darghe? Ala fine iera più el pesse che davimo via per gnente de quel che vendevimo, ma che sodisfazion veder andar via 'ste donette, tute contente con un scartozzeto de pesse. Finivimo el giro che iera zà sera e fazevimo sempre in modo de vanzar un poco de pesse per noi. Arivavimo a casa , impizzavimo el fogo e mettevimo su la gradela con le sardele. I sardoni inveze mia zia la li fazeva in savor. Che zene muli, sardele sula gradela condide con oio de oliva de Dignan, persemolo e aio, pan de casa e bucalete de vin bianco, malvasia fresco de cantina. Magnavimo de fora, sul balador con un ventisel fresco che rivava del mar e milioni de stele in ciel sora de noi. E dopo zena, prima de andar a dormir, tante bele storie de come che iera una volta, dei noni, dei bisnoni, de la caccia, de quei che iera andai via, de quei che iera restai.
Purtropo, dopo qualche setimana, mio zio ga fato i conti e xe saltà fora che metendo dentro el costo dela machina, la benzina, el pese che davimo via per gnente e quel che magnavimo noi, nol guadagnava anzi el ghe rimeteva e alora el ga serà botega".


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