Tutto quello che volevi sapere sulla maionese...

Tutto quello che volevi sapere sulla maionese e non hai mai chiesto. Come si fa esattamente? Chi l'ha inventata? Che differenza fra la maionese home made e quella acquistata pronta? Perché gli chef la chiamano Mayo? E la maionese vegana come si fa?  Esiste la maionese senza uova? Qual è la maionese più buona al mondo?

(prima puntata) Maionese è una salsa, più precisamente un'emulsione a base di tuorli, olio e aceto o succo di limone. Molti la chiamano Mayo alla francese abbreviando mayonnaise, come si abbrevia in evo l'olio extravergine di oliva. 

maionese in un minuto da fattoincasadabenedetta

Maionese è versatile e utilissima in cucina. Sembra (è) facile da fare, ma basta un niente per farla impazzire. E noi con lei. L'impazzimento avviene quando l'olio resta separato dall'uovo. 

Perché la maionese impazzisce? 

La causa sarebbe dovuta al fatto che le uova sono troppo fredde, quindi tiratele fuori dal frigo in anticipo (ma perchè mettete le uova in frigo? non è mica necessario). ìIn genere però impazzisce perchè la quantità di olio è eccessiva e non si sbatte l'emulsione in modo energico, quindi le molecole grasse non si distribuiscono uniformemente tra quelle acquose.

Che fare per porvi rimedio? La mitica Sonia Peronaci suggerisce ciò: in una ciotolina sbatti leggermente un tuorlo a temperatura ambiente (mi raccomando) e, una cucchiaiata alla volta e senza fermarti mai, amalgama la maionese impazzita: voilà, recuperata e buonissima! 

Anche gli esperti di finedininglovers ci danno le loro dritte:  Prendete qualche cucchiaiata della maionese impazzita e mettetela in un’altra ciotola. Sbattetela energicamente con una frusta, aggiungendo lentamente un po’ di acqua o aceto. Mano a mano che il composto si addensa, aggiungete altra maionese impazzita e ripetete l’operazione fino a che tutta la salsa sarà recuperata. Aggiungendo alla maionese troppo liquida una componente acquosa, infatti, si ristabilisce il giusto rapporto con quella oleosa. 

 

Quando nasce la maionese? Chi l'ha inventata? 

 

La storia (o leggenda) francese afferma che fu Luis François Armand de Vignerot du Plessis, duca di Richelieu, a portarla in Francia dopo la vittoriosa battaglia contro gli Inglesei nel 1756 a Mahón (mahonnaise) nell'isola di Minorca. Altre fonti, sempre francese dicono che il riferimento sarebbe invece alla città di Bayonne, nel sud della Francia, altri ancora che il nome deriverebbe dal francese antico moyeau, "tuorlo d’uovo". 

Ma poichè la città di Mahón prenderebbe il suo nome, forse, dal generale cartaginese Magone Barca, fratello di Annibale, potrebbe trattarsi di un antico di un antico condimento punico 😉

(continua) seguici nei prossimi appuntamenti di parole golose per scoprire il resto della storia della maionese.

Ti spoilero solo che la maionese più buona del mondo sarebbe giapponese.  Si chiama Kewpie e la sua ricetta è diventata virale su Tik Tok. kewpie

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Carpaccio di pezzata rossa della Valtellina e balsamico Giusti

carpaccio al balsamico

Riprendiamo i nostri appuntamenti con la rubrica #Stappo alla regola suggerimenti di winepairing e/o foodpairing sono sempre più richiesti dai nostri lettori. Oggi non scriviamo rispondendo alla domanda di rito, "con questo piatto che vino scelgo? Come lo abbino?" ma vi proponiamo un suggerimento di inserimento di un ingrediente speciale nelclassico carpaccio. L'idea ci arriva dallo spazio della Boutique Giusti di Milano Acetaia Giusti, la più antica acetaia del mondo, e dallo Chef Roberto Di Pinto del Ristorante Sine di Milano.

Un piatto ideale per un antipasto delle feste dal titolo lunghissimo, alla Linza Wertmuller: Carpaccio di controfiletto di pezzata rossa della Valtellina, marinato nel cacao e condito con salsa di burrata, nocciole e Aceto Balsamico di Modena IGP Giusti 3 Medaglie d’Oro.

LA RICETTA 


Controfiletto di vacca rossa valtellinese

INGREDIENTI

 
Per la marinatura: le quantità sono abbondanti voi procedete con le debite proporzioni

1 kg di sale grosso

1 kg di sale fino
1 kg di zucchero
500 g di cacao amaro
Olio di nocciola
Olio EVO
Burrata
Insalatina
Nocciole tostate
Grue di cacao
Aceto Balsamico di Modena IGP Giusti 3 Medaglie d’Oro

PROCEDIMENTO


Pulire il controfiletto dal grasso esterno, tagliarlo in pezzoni tipo lingotti di circa 300 g l’uno dipende da quanti commensali ci saranno a tavola, ma il pezzo deve essere tale da poterlo tagliare a fette sottili n.d.r.),  metterlo a marinare ricoprendolo con la soluzione di sali e cacao, ponendolo poi in frigorifero per 6 ore.
Sciacquare la carne sotto l’acqua corrente per eliminare totalmente il sale.
Tagliare a fettine sottili e, se necessario, batterle con un batticarne.

Condire con olio di nocciola, olio evo, grue di cacao, nocciole tostae, aggiungere insalatina e salsa si burrata, guarnire con aceto balsamico IGP Giusti

risotto al balsamico

Condire con olio di nocciola, olio evo, grue di cacao, nocciole tostae, aggiungere insalatina e salsa si burrata, guarnire con acetro balsamico IGP Giusti

Dopo questo antipasto eccellente il menu del Ristorante Sine di Milano propone il Risotto 100, specialità creata dallo Chef Di Pinto in omaggio al Giusti 100, il prodotto più esclusivo di una collezione che ogni anno Acetaia Giusti produce in quantità limitatissima, estraendo da preziose batterie di botti produttive dal 1700. Si tratta di un risotto con Parmigiano Reggiano 100 mesi affinato da Guffanti ad Arona, con scarola a crudo, nasturzio e acetosella con finitura di Giusti 100 a impreziosire e valorizzare le altre componenti del piatto. Un primo piatto assolutamente raffinato.  Tutti i prodotti Giusti sono disponibili nello shop online  

 

GRAN DEPOSITO ACETO BALSAMICO DI GIUSEPPE GIUSTI

Il “Gran Deposito Aceto Balsamico di Giuseppe Giusti” è la più antica acetaia al mondo, fondata nel 1605 a Modena ed è il brand più rappresentativo tra gli Aceti Balsamici di qualità. Oggi, la storica acetaia è guidata dalla 17esima generazione della famiglia: Claudio Stefani Giusti, porta avanti brillanti obiettivi di espansione, attraverso una gestione aziendale giovane e flessibile. La sede in un antico borgo agricolo alle porte di Modena ospita il cuore della produzione Giusti, tra cui le 600 botti storiche del 1700 e 1800 ancora in attività, e il Museo Giusti: uno spazio dedicato alla trasmissione della storia della famiglia e alla degustazione dell’”Oro nero di Modena”. 

 Cioccolatini con Aceto Balsamico di Modena IGP

CHEF ROBERTO DI PINTO – SINE RESTAURANT
Napoletano doc, Roberto Di Pinto cominia ancora ragazzino a lavorare in grandi ristoranti in tutto il mondo; poi decide di fermarsi a Milano e dopo l'esperienza di chef all’Hotel Bulgari, decide di aprire Sine. La mediterraneità delle materie prime e la loro lavorazione parlano di Napoli e del forte legame con questa terra. La tradizione viene rivisitata per essere esaltata e, a volte, rivisitata, senza però mai mancarle di rispetto.


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Tartellette pere e parmigiano

Tartellette con pere Abate IGP e Parmigiano

La Pera dell’Emilia-Romagna IGP viene coltivata solo in alcuni comuni della provincia di Reggio Emilia, Modena, Ferrara, Bologna e Ravenna.  In territori caratterizzati da terreni alluvionali, presenti soprattutto nelle zone fluviali del Po, e da un clima freddo e nebbioso d’inverno e molto caldo e soleggiato d’estate. Sono questi elementi a conferire alla Pera dell’Emilia Romagna caratteristiche fenotipiche specifiche che la rendono un frutto buonissimo da mangiare al naturale e un ingrediente molto interessante per le ricette. Di seguito una ricetta tutta da gustare realizzata in collaborazione con Sonia Peronaci.

CROSTATINE SALATE CON PERE DELL’EMILIA ROMAGNA IGP CARAMELLATE

 

INGREDIENTI PER 12 CROSTATINE DEL DIAMETRO DI 5 CM

 

PER LA FROLLA

farina 00 100 g
farina di mandorle 25 g
burro freddo da frigo 50 g
tuorli 2 (40 g)
albume 10 g
sale 2 g

 

PER LA CREMA AL PARMIGIANOlatte intero 125 g

amido di riso 7 g

amido di mais 7 g

panna fresca 35 g

Parmigiano Reggiano grattugiato 24 mesi 35 g

tuorli 2 (40 g)

noce moscata in polvere q. b.

pepe bianco q. b.

sale q. b.

PER LE PERE CARAMELLATE

Pere dell’Emilia-Romagna IGP 135 g
zucchero di canna 20 g
burro 10 g
alloro 1 foglia
sale q. b.

PER LA DECORAZIONE

erba cipollina 5 g

 

PROCEDIMENTO

 

PER LA FROLLA

Metti nel cutter il burro a cubetti e la farina e azionalo per qualche istante in modo da ottenere un composto dalla consistenza sabbiosa.

Aggiungi la farina di mandorle, i tuorli, l’albume e il sale e frulla di nuovo fino a ottenere delle briciole più grosse.

Rovescia il composto sul piano di lavoro e impastalo velocemente a mano formando una palla. Con un matterello, stendi la frolla tra due fogli di carta forno dandole uno spessore di 2-3 mm. Lasciala compattare in frigorifero per almeno mezz’ora. Trascorso il tempo di riposo, prendi gli stampini, mettili uno vicino all’altro lasciando qualche cm di spazio e stendici sopra la frolla.

Passaci sopra il matterello premendo per tagliarla ed elimina gli eccessi tra gli stampini, che riutilizzerai successivamente (lasciandola prima riposare per almeno 20-30 minuti).

Premi con le dita lungo la parete interna di ogni stampino in modo da formare un piccolo bordo rialzato rispetto al centro.

Infine bucherella il fondo di ogni guscio con i rebbi di una forchetta e lascia riposare le formine in frigorifero per un’altra mezz’ora prima di cuocerle.

 

PER LA CREMA AL PARMIGIANO

 

Metti in un pentolino capiente il latte, la panna, la noce moscata e il pepe bianco, accendi il fornello e porta a sfiorare il bollore.

Nel frattempo, metti i tuorli in una ciotola, aggiungi i due amidi e mischia tutto fino a ottenere una crema liscia.

Quando il latte sarà caldo, aggiungilo sui tuorli, mescola tutto e rimetti sul fuoco ad addensare.

Infine inserisci il Parmigiano grattugiato, lascialo sciogliere sempre mescolando e aggiusta di sale.

Versa la crema ottenuta in un contenitore basso e largo, copri con pellicola trasparente a contatto, lasciala raffreddare a temperatura ambiente e poi mettila in frigorifero per almeno un’ora.

 

PER LE PERE CARAMELLATE

 Sbuccia le pere, elimina il torsolo e tagliale a dadini di mezzo cm. In un pentolino antiaderente metti il burro con lo zucchero di canna e la foglia di alloro e fallo sciogliere a fuoco basso. Quando lo zucchero comincia a caramellare aggiungi le pere, lasciale dorare qualche minuto a fiamma viva; trasferiscile quindi su una placca rivestita di carta forno e falle raffreddare.

 

COTTURA e COMPOSIZIONE

Una volta preparati tutti i componenti della ricetta, estrai le crostatine dal frigorifero e infornale in forno statico preriscaldato a 175 °C per circa 15 minuti.

Una volta sfornate, lasciale raffreddare completamente prima di estrarle dagli stampini.

Metti la crema al Parmigiano ormai fredda in una ciotola, lavorala con uno sbattitore elettrico per ridarle cremosità e trasferiscila in una sac à poche con bocchetta stellata.

Componi le tartellette spremendo al centro di ciascuna 20 g di crema, poi un cucchiaino di pere caramellate e una spolverizzata di erba cipollina tagliata finemente.

 

 

La  Pera dell'Emilia-Romagna IGP

Questa eccellenza è stata protagonista, insieme ad altri prodotti dell'appuntamento promosso dalla campagna “L’Europa firma i prodotti dei suoi territori” il 4 dicembre u. s, nella Sonia Factory.  L’Unione Europea detta regole precise per la salvaguardia dei onsumatori, prevedendo l’istituzione di appositi regimi normativi di qualità con lo scopo di dotare i produttori di strumenti concreti per identificare e promuovere meglio prodotti aventi caratteristiche specifiche, nonché proteggerli da pratiche sleali. Infatti, i marchi europei di tutela, DOP e IGP, stabiliscono diritti di proprietà intellettuale per prodotti specifici, le cui qualità sono direttamente legate alla zona di produzione. Proprio per questo è importante cercare il bollino IGP, marchio che attesta la qualità del prodotto e la sua provenienza.

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Colsanto: Livon investe e promuove enoturismo in Umbria

colsanto strutturaCOLSANTO: LA FAMIGLIA LIVON INVESTE E PROMUOVE L’ENOTURISMO IN UMBRIA. Dal 2001 l’Azienda Fattoria Colsanto è in crescita esponenziale nel promuoverela cultura del vino e la piacevolezza di esplorarne i retroscena e le storie in un ambiente affascinante. 

La Tenuta ColSanto è situata nel cuore della Strada del Sagrantino, circondata dai suoi vigneti a ventaglio. 20 ettari a vigneto con impianti di 7500 piante per ettaro di uve Sagrantino, Sangiovese, Montepulciano, Trebbiano spoletino, Merlot. L’ingresso iconico del viale di cipressi accoglie e accompagna dolcemente al cuore dell’azienda dove sorge lo storico casale del ‘700. Un intero complesso ristrutturato che si inserisce perfettamente nel paesaggio.

Colsanto vista panoramica
La famiglia Livon in venti anni di lavori e grandi investimenti, grazie all’audacia imprenditoriale e al buon gusto, ha trasformato il manufatto del XVIII secolo anche in wineshop con due attrezzatissime sale degustazioni che godono di una vista privilegiata e suggestiva sulla Valle Umbra laddove sorgono definiti i borghi medioevali di Assisi e Spello.

L'accoglienza Livon. Per valorizzare in modo ottimale il potenziale enoturistico del territorio, si è investito molto anche sull’accoglienza, implementando la struttura ricettiva da 6 a 12 camere, con suites e appartamenti, tutte finemente arredate e dotate di ogni confort, per un’esperienza di relax in piena campagna ma con una soluzione strategica per spostarsi ed esplorare il territorio. L'area piscina, situata nella parte più alta dell’azienda, è accessibile esclusivamente ai residenti del B&B.

Colsanto, la piscina per gli ospiti del B&B

Anche in Umbria la filosofia produttiva della famiglia Livon impiega riserva particolare attenzione alla sostenibilità in materia di vigneto e filiera produttiva, con una gestione agronomica innovativa del vigneto. La cantina è stata ampliata con un’area dedicata alla vinificazione delle Riserve e all’appassimento dell’uva. I

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Filetti di orata in crosta di mandorle

almonds crusted sea bream

Una ricetta golosamente inconsueta ma con ingredienti stagionali e facili da reperire che ci viene proposta da Fish from Greece; è adatta anche per le tavole imbandite delle Festività. Fish from Greece è il marchio collettivo creato da  HAPO – Hellenic Aquaculture Producers Organization, il principale ente promotore dell'acquacoltura greca.

 

Filetti di orata in crosta di mandorle con broccoli e semi di melograno. 


INGREDIENTI


4 filetti di orata
50g di mandorle
1 broccolo
100g di chicchi di melagrana
1 limone
erbe aromatiche
sale, pepe, olio d’oliva q. b.

 

PROCEDIMENTO

 

Disponiamo i filetti di orata su una teglia rivestita di carta da forno, ungiamoli con un filo di olio e ricopriamo con le lamelle di mandorla. 

Aggiungiamo sale e pepe e facciamo cuocere in forno preriscaldato a 180 °C per 20 minuti.
Tagliamo le cimette del broccolo e facciamo cuocere in padella con un filo di olio e uno spicchio di aglio per 20 minuti, aggiungendo un pizzico di sale e pepe a fine cottura.


Serviamo il filetto di orata in crosta con i broccoli guarnendo con chicchi di melagrana ed erbe aromatiche. 

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Imperdibile la notte degli alambicchi accesi

alambicchi di santa massenza

La Notte degli Alambicchi Accesi. Nel piccolo borgo di Santa Massenza, nella Valle dei Laghi in Garda Trentino, riconosciuto come la “capitale della grappa artigianale” per la più alta concentrazione di distillerie in tutta Italia e una tradizione distillatoria centenaria. Il rigido processo produttivo, protetto dal disciplinare dell’Istituto Tutela Grappa del Trentino, prevede l’utilizzo esclusivo di vinacce fresche locali e il metodo “a bagnomaria”, dal calore uniforme, lento e continuo, per la migliore estrazione degli aromi.

Anche nel 2022, dall’8 all’11 dicembre, Santa Massenza diventa il palcoscenico de la Notte degli Alambicchi Accesi: uno spettacolo itinerante tra le strade e le distillerie del borgo, degli attori della Compagnia Teatrale Koinè, guidati dalla voce narrante di Patrizio Roversi.

A ogni tappa, anche una piccola degustazione, con assaggi delle varie versioni del distillato in abbinamento a dolci e specialità del territorio.

 

 

distilleria di Santa Massenza

Organizzato dall’Associazione culturale “Santa Massenza piccola Nizza de Trent” con il supporto di Garda Trentino e Trentino Marketing e il coordinamento della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino – nell’ambito della promozione delle manifestazioni enologiche provinciali denominate #trentinowinefest – l'evento prevede sette appuntamenti. 
- Giovedì 8 dicembre, alle 17 e alle 21 - Venerdì 9 dicembre, alle 17.00 e alle  21.00 - Sabato 10 dicembre, alle 17.00 e alle  21.00 - Domenica 11 dicembre, spettacolo unico ore 17.00.

Cinque le distillerie artigianali del paese coinvolte: Distilleria Casimiro, Distilleria Francesco, Distilleria Giovanni Poli, Distilleria Giulio & Mauro e Maxentia.

Amici grappaioli, immaginate di assaggiare la grappa di Nosiola, vitigno rappresentativo della Valle dei Laghi e unica varietà a bacca bianca autoctona della provincia o la grappa di Vino Santo, vera chicca ottenuta dalle vinacce degli acini di Nosiola lasciati appassire fino a primavera – in abbinamento a dolci e specialità del territorio.

Per “La Notte degli Alambicchi Accesi” è necessaria la prenotazione. Maggiori informazioni QUI 

Si potranno anche assaggiare noci, marroni, castagne e altri prodotti tipici come il broccolo di Torbole. Non dimentichiamo la carne salada e gli gnocchi boemi con spezzatino di vitello. E i  livance con marmellata e una spolverata di zucchero a velo, richiamo alla tradizione ceca della Valle di Ledro, li conoscete? Se la grappa non vi aggrada c'è il Marzemino, il passito dei passiti.  E sapete che qui si registra la produzione tradizionale di olio più a nord del mondo?

Cin il biglietto dello spettacolo si potrà prenotare a prezzi agevolati una visita alla Centrale Idroelettrica di Santa Massenza.

 

 

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Concerto per la montagna al Verdi di Pordenone

concerto per la montagna

Concerto per la montagna al Verdi di Pordenone domenica 11 dicembre 2022 alle 20.30. Solista è Vadim Repin, uno dei più accalamati violinisti del mondo, con l'Orchestra austriaca Beethoven Philharmonie diretta da Thomas Rosner, nella sua unica data italiana.

Spicca nel programma musicale il Concerto n. 1 di Max Bruch, uno dei capisaldi della letteratura violinistica, affiancato dalla Pastorale d’été (Pastorale estiva), il primo lavoro orchestrale di Arthur Honneger. Completa il programma il capolavoro sinfonico Sinfonia n. 6 di Beethoven, conosciuta come Pastorale per la dichiarata affinità con i temi della natura.

 

 

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Tre giorni con il GRAN PREMIO NOÈ

il programma del GRANPREMIO NOÈ

 GRANPREMIO NOÈ. GRADISCA D'ISONZO. Già nel mese di maggio 2022 è stata organizzata un’anteprima sul Friulano, con una passeggiata enonaturalistica e un successivo convegno sul Tocai Friulano, dal titolo “Presente e futuro di un vino autoctono declinato al femminile”. Era seguita una degustazione ad hoc in collaborazione con la Pro Loco di Gradisca e quella di Duino Aurisina - Devin Nabrežina “Città del Vino 2022”.

I temi del vino al femminile saranno protagonisti al Gran Premio Noè di dicembre, coinvolgendo le produttrici di vino, le grafiche che realizzano le etichette, le giornaliste, le enologhe. Se ci
facciamo caso molti termini enologici sono sostantivi femminili: barbatella, vite, uva, vendemmia, pigiatura, fermentazione, annata, bottiglia, beva, sboccatura, etichetta, capsula, enoteca, gradazione, spumantizzazione, potatura...

A Gradisca d'Isonzo il Gran Premio Noè celebrerà anche il Friulano che fino al 31 marzo 2007 si chiamava Tocai Friulano. Trattasi di una delle varietà a bacca bianca più significative del Friuli Venezia Giulia, che rappresenta circa il 15% della produzione regionale. Anche dal punto di vista storico la prima testimonianza - leggendaria - è legata a una donna, Aurora
Formentini, che nel 1632 avrebbe portato in dote “300 vitti di Toccai”.

L’edizione 2022 vede la riapertura temporanea dell’Enoteca Regionale “La Serenissima”, grazie all’impegno del Comune e alla disponibilità della Pro Loco. Al piano terra della Casa
dei Provveditori si potranno assaggiare vini Friulano e Jakot, da uve Tocai friulano, come pure quelli ottenuti dalle varietà resistenti Soreli e Fleurtai, che hanno il Tocai come uno dei genitori.

LA CONSEGNA DEI PREMI 

 

Chi vincerà il GRANPREMIO NOÈ

Momento centrale di ogni edizione del Gran Premio Noè rimane la tradizionale cerimonia di consegna dei premi:  SABATO 10 DICEMBRE 2022 ALLE 11 vi aspettiamo al Teatro di Gradisca d'Isonzo per scoprire i premiati e le premiate di quest’anno.

 

PRESENTAZIONI DI LIBRI 

Sabato 10 dicembre a presentare il suo ultimo lavoro, “Donnas” (Kellermann editore), storia di un vino valdostano, sarà Elena Erlicher, capo redattore di
Civiltà del bere. Domenica 11 dicembre sarà Matteo Bellotto a presentarci il suo volume “Storie di vino e di Friuli Venezia Giulia” (Biblioteca dell’Immagine).

Vi aspettiamo a Gradisca d’Isonzo per brindare insieme!

 

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La ricetta dello sfincione siciliano

sfincione credit Siciliafan.it

Ringraziamo Siciliafan.it che ci suggerisce e ci racconta le bellezze e le bontà della Sicilia. Oggi. 8 dicembre, non potevamo dimenticare questa ricetta tipica e originale che non è una pizza e non è una focaccia: è solo ed esclusivamente sfincione  

Ti consiglio di leggere anche https://qbquantobasta.it/cibo/parole-golose/conosci-lo-sfincione-leggi-qui-te-lo-racconta-qubi

Sfincione ricetta originale

Impasto

400 g di farina 0 (oppure 00);
100 g di semola rimacinata di grano duro;
350 g circa di acqua;
10 g di lievito di birra fresco (oppure 1 cucchiaino di lievito di birra secco);
1 cucchiaio di olio extravergine;
10 g di sale.

Condimento

3 cipolle bianche di media grandezza;
500 g di pomodori pelati di ottima qualità;
2 cucchiai di olio extravergine;
2 filetti di acciughe sott’olio;
200 g di caciocavallo siciliano semi-stagionato a tocchetti;
2-3 cucchiai di caciocavallo grattugiato;
5-6 filetti di acciughe sott’olio;
2 cucchiai di pangrattato;
1 manciata di origano.
sale.


Procedimento

Con le dosi indicate, avrete un risultato alto e soffice disponendolo in teglie di circa 40×40.  

Impasto


Mescolate le farine, quindi aggiungete il lievito sciolto in acqua.
Unite a poco poco l’acqua e impastate fino a ottenere un composto morbido. Aggiungete a poco a poco l’olio e continuate a impastare.
Unite il sale alla fine.  L’impasto deve risultare liscio e incordato. Create la classica palla e lasciatela lievitare almeno 3 ore.

Mentre l’impasto lievita, dedicatevi al condimento.

Affettate le cipolle sottili, quindi mettetele in una pentola con l’olio e le acciughe. Fate scaldare per 5-6 minuti a fuoco vivace.
Unite i pelati frullati e fate cuocere a fuoco lento.
Aggiungete un bicchiere di acqua calda quando necessario: il sugo deve essere corposo e denso. Correggete di sale.
Mettete il sugo da parte e fate raffreddare.

Prendete l’impasto e stendetelo nella teglia unta con poco olio.
Allargate bene con le dita e picchiettate con i polpastrelli, senza fare scoppiare le bolle d’aria.
Mettete i filetti di acciuga sull’impasto, premendo leggermente.
Coprite la teglia con la pellicola e fate ancora lievitare per un’ora circa.


Aggiungete quindi il condimento: prima i pezzetti di caciocavallo (i cubetti vanno premuti sull’impasto, quasi conficcandoli), poi il sugo, il caciocavallo grattugiato e l’origano.
Fate lievitare un’ultima volta, per un’ora circa.

Scaldate il forno, in modalità statica, a 250 °C.
Infornate nella parte bassa, a contatto con il forno, per 10 minuti.
Trasferite nella parte medio-alta per altri 10 minuti.
Il condimento deve essere bene asciutto, così come l’impasto.
‘U Sfinciuni è pronto!

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Conosci lo sfincione? Leggi qui, te lo racconta qubì!

Sfincione, ricetta siciliana alta e soffice, pietanza irrinunciabile nel corso delle festività di dicembre. Qualcuno lo definisce una specie “pizza”, ma l'impasto  è diverso, alto, soffice e spugnoso. Il condimento? Pomodoro, acciughe, origano, pangrattato e caciocavallo ragusano. È inserito nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT).

Lo sfincione lo si mangia tutto l’anno, ma a cominciare dalla Festa dell’Immacolata, è una vera e propria istituzione prenatalizia. 

 

Perché si chiama così il morbido Sfincione?


Sfincione palermitanoLo Sfincione si chiama così proprio perchè è morbido, il nome deriva dal latino spongia, a sua volta dal greco spòngos, cioè “spugna”; secondo altri deriverebbe dal nome arabo di una dolce frittella al miele. Anche per questo piatto ci si imbatte nelle suore come nel caso di molti altri dolci e piatti del centro sud d'Italia.

Si dice che a inventarlo furono alcune suore del monastero di San Vito a Palermo per creare un piatto diverso dal solito pane di tutti i giorni. Affermano però gli storici che lo  Sfincione di San Vito era molto diverso da quello attuale (e senza pomodoro).

Chistu è sfinciuni. Fattu ra bella vieru. Chi ciavuru. Uora ‘u sfuinnavu. Uora ‘u sfuinnavu. Questo è sfincione. Fatto davvero bene. Che profumo. L’ho sfornato proprio ora. 

sfincione bianco di Bagheria courtesy Siciliafan

C'è lo sfincione palermitano da carretti di street food e da panificio o rosticceria e poi c'è lo Sfincione Bianco di Bagheria, privo di pomodoro, ma con tuma (formaggio siciliano da latte crudo di pecora tagliato  a fette) e ricotta. Con una lunga bellissima storia che vi racconteremo in un altro appuntamento di #parolegolose. 
Lo sfincione è un antipasto perfetto: si taglia a tocchetti e si spizzulia, cioè si “spizzica”. 

 

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Cantine Aperte a Natale con MTV FVG

cantine aperte a Natale

CANTINE APERTE A NATALE. Un’ottima occasione per festeggiare con regali made in FVG. Il Movimento Turismo del Vino Friuli Venezia Giulia, guidato da Elda Felluga, non si ferma mai e ritorna con l’ultimo evento dell’anno: Cantine Aperte a Natale

In provincia di Gorizia

 

Castello di Rubbia di Savogna d'Isonzo, frazione San Michele del Carso, che propone durante tutti i weekend di dicembre visite al castello di Rubbia con mostra d’abiti d'epoca a cura di Lidia Facchin Atelier in collaborazione con il Club per l'UNESCO di Gorizia, oltre alla mostra d'arte a cura di Marina Battistella Atelier, visite alle Gallerie della Grande Guerra e tour in cantina con degustazione dei vini aziendali

Crastin di Collarig Sergio di Dolegna del Collio e Graunar Davide di San Floriano del Collio, entrambe presenti con visite in cantina e degustazioni su prenotazione.

Marcuzzi Viticola, sempre di San Floriano del Collio, offre interessanti degustazioni e, su richiesta, possibilità di confezioni regalo con le bottiglie di vino dell’azienda.

Pascolo di Dolegna del Collio, località Ruttars, aderisce all’iniziativa con il punto vendita aperto, nonché la possibilità di assaggio dei vini aziendali e degustazioni su prenotazione.

 

In provincia di Udine

 

Bucovaz Wines di Dolegnano, San Giovanni al Natisone propone visite in cantina e degustazioni su prenotazione, oltre al punto vendita con un ampia scelta di idee e confezioni regalo;

Di Gaspero sempre di Dolegnano propone a disposizione con cesti natalizi e confezioni regalo con prelibatezze artigianali.

Le aziende Cadibon, Gigante Adriano e Le Due Torri, di Corno di Rosazzo partecipano con visite e degustazione dei vini aziendali.

Dario Coos di Nimis propone assaggio vini in cantina o degustazione panoramica in fruttaia.

De Claricini di Moimacco offre una vasta scelta di cesti natalizi enogastronomici, aboratorio per bambini, visita alla Villa, in cantina o in vigneto con degustazioni su prenotazione.

Elio Vini di Cividale del Friuli, frazione Grupignano, organizza visite ai vigneti bio, alla cantina e degustazioni libere a scelta tra i diversi vini aziendali in abbinamento a prodotti locali. Zorzettig di Cividale del Friuli, località Spessa propone acquisti di bottiglie di vino, visite in cantina e degustazioni.

La Magnolia di Cividale propone  un’ampia scelta di confezioni regalo con prodotti tipici nel proprio punto vendita.

Ferrin Paolo di Camino al Tagliamento ha a disposizione confezioni natalizie con prodotti del territorio, visita in cantina e degustazione vini su prenotazione;

Grillo Iole di Prepotto: degustazione dei vini aziendali e visita guidata in cantina;

Isola Augusta di Palazzolo dello Stella: visite e degustazioni su prenotazione e ricca esposizione di cesti natalizi;

Pontoni Flavio di Buttrio: visite e degustazioni

Rocca Bernarda di Premariacco, frazione Ipplis, e Ronc Dai Luchis di Faedis aprono il punto vendita con tante idee regalo con prodotti tipici.

Tenuta Pribus di Bagnaria Arsa organizza tour alla cantina e alla tenuta con degustazione dei vini aziendali su prenotazione

Vigne Del Malina di Remanzacco, frazione Orzano: punto vendita aperto con proposte regalo e confezioni natalizie, degustazione libera di tre rossi invecchiati con stuzzichino. 

Villa Vitas di Cervignano del Friuli, fraz. Strassoldo: visite in cantina e degustazioni su prenotazione, nonché il punto vendita aperto dove trovare regali con prodotti del territorio.

E ancora  Barone Ritter De Záhony, Ca’Tullio, Cantina Puntin e Tarlao, tutte di Aquileia, e Cantina Ballaminut di Terzo di Aquileia: punti vendita aperti, ricca scelta di confezioni regalo con prodotti tipici, mostre, visite della cantina e degustazioni su prenotazione.

 

 In provincia di Pordenone

 

Bulfon di Valeriano e I Magredi di San Giorgio della Richinvelda, frazione Domanins, entrambe con il proprio punto vendita aperto propongono ampia scelta di idee regalo

Conti della Frattina propone degustazioni su prenotazione, oltre al punto vendita aperto

Pitars di San Martino al Tagliamento ha tante proposte artigianali di qualità per cesti natalizi da abbinare ai loro vini.

La lista delle cantine aderenti, con le giornate e gli orari di apertura, le iniziative collaterali e tutte le informazioni sono disponibili QUI

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