Cena sul prato nelle Valli del Natisone

Nelle Valli del Natisone la festa che inaugura l’estate: il 19 giugno 2014  la “Cena sul prato” di Stregna. La quinta edizione della Cena sul prato unirà, in un volo ideale, le bontà prodotte dagli agricoltori e interpretate dai ristoratori: si parte dalla Val Torre, si scende girando attorno al Matajur per planare nelle Valli del Natisone, e offrire ancora una volta ciò che di meglio questo territorio regala, all’insegna dei prodotti genuini e a km zero. Protagonisti come sempre gli agricoltori locali con salumi, formaggi e primizie, i produttori di vino dell’associazione Schioppettino di Prepotto e i ristoratori che valorizzano le materie prime della loro terra. La formula della Cena sul prato è ormai consolidata: ci si trova a Stregna alle 20.00, verso il tramonto, per godere delle bellezze del panorama ; si potranno vedere le signore intente a preparare križaci e kranceljni per la magica notte di san Giovanni, assaggiare il vino aromatico di questo periodo e conoscere tutte le tradizioni legate alla magica notte del Kries. L’atmosfera della serata grazie alla partecipazione straordinaria dell’AP Group si animerà con le note calde del latin jazz e della world music.
A fare gli onori di casa il Sale e Pepe e La casa delle rondini di Stregna, assieme alla trattoria Da Walter di Altana, all’agriturismo Brez mej di Prossenicco e al ristorante Al Vescovo-Škof di Pulfero, cui si affiancano gli agricoltori delle Valli del Natisone, del Torre e dell’Alta Valle dell’Isonzo con i loro prodotti in degustazione (miele, conserve di frutta e di asparagi, salumi e formaggi, mele e derivati).  La selezione dei vini è affidata all’Associazione produttori Schioppettino di Prepotto, che da sempre partecipano alla serata.
Pur trattandosi di una cena in piedi i posti disponibili sono limitati e quindi per partecipare alla Cena sul prato è necessario prenotare al numero 0432 703119 (attivo dal lunedì al sabato con orario 8.30-12.30), al cellulare 338 2025905 o via e-mail all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro il 17 giugno.
In caso di maltempo la manifestazione verrà rinviata al giovedì successivo (26 giugno).


Menu della serata
salumi di selvaggina di Branko
formaggi caprini di Alessia
prosciutto al coltello di Giordano
pane fatto in casa e fancel

trattoria Sale e Pepe
tipico: fagiolini, salsiccia e polenta con ricotta di Montefosca
yogurtlampone

agriturismo La Casa delle Rondini
minestra di orzo e borragine
štrukiji bolliti

trattoria Da Walter
levistiFrico con la polenta di Bepo
mousse di ricotta ai frutti rossi

ristorante Al Vescovo
fagottini di trota al finocchio selvatico
crostata di sambuco

Agriturismo Brez mej
spezzatino di Prossenicco con carote al timo
torta con marmellata di frutti di bosco e noci


  • Creato il .
  • Ultimo aggiornamento il .

Note sul far del giorno

Solo per mattinieri e amanti dell'alba! Domenica mattina 8 giugno alle le 5,16 concerto sulla Chiesa del Quarin con la Big band gone with the swing, "note sul far del giorno" in onore al sorgere del Sole! Elena Orzan è disponibile ad accompagnare turisti e amici a piedi sul Monte Quarin. Ritrovo alle 4.00, max 4.15 presso l'enoteca di Cormons. Si parte alle 4 e30!

  • Creato il .
  • Ultimo aggiornamento il .

Oggi al Salone degli Incanti trovate anche qb

Seconda giornata dell'imperdibile appuntamento con Trieste Mare Morjie Vitovska al Salone degli incanti di Trieste, dalle 17 alle 23. Troverete anche noi di qb quantobasta, anche quest'anno infatti abbiamo il nostro piccolo stand per far conoscere il nostro mensile di gusto e buongusto dell'euroregione. Passate a trovarci, potrete abbonarvi al nostro mensile a prezzo scontato: 12 numeri a soli 20,oo euro! vi aspettiamo!

  • Creato il .
  • Ultimo aggiornamento il .

Composizione in verde e rosso

composizione culinaria in rosso verdeComposizione in verde e rosso: Asparagi, fragole, code di gambero con riduzione di aceto balsamico. L'aspetto scultoreo della ricetta di Manuel Marussich dell'Eppingercaffè mi fa pensare a un'opera astratta in rosso e verde, il bianco della tela è il nostro piatto... La composizione tridimensionale s'innalza da una base verde di gambi d'asparago per confrontarsi con una successione di rosse fragole. Insolito abbinameno agrodolce che solletica le papille. Le varietà di fragole che giungono sulle nostre tavole sono oggi frutto - è il vero caso di dirlo - d'incroci avvenuti nei secoli tra le piante selvatiche originarie dei boschi alpini. Hanno affascinanti nomi: Eva, Roxana, Alba, Antea, che aggiungono carattere a questo frutto tentatore utilizzabile non solo per creazioni dolci ma anche per piatti salati.
Ricetta per 4 persone
Ingredienti:
600 g di asparagi
400 g di fragole
Una dozzina di code di gambero
125 ml di aceto balsamico
Un pizzico di pepe
Un pizzico di fiore di sale
Un cucchiaio d'olio extra vergine d'oliva

Pulire e mondare gli asparagi. Cucinarli al vapore, raffreddarli e tagliarli a pezzettini lasciando da parte le punte per la decorazione
Pulire e mondare le fragole e tagliarle a cubetti.
Sgusciare e pulire le code di gambero, saltarle in padella con un filo d'olio e sfumarli con l'aceto balsamico.
Preparare il piatto aiutandosi con uno stampino, tecnicamente un coppapasta, cioè un cerchio metallico che consente di realizzare cerchi perfetti e sovrapporre gli strati di asparagi e di fragole.
Su questi due piani sovrapporre due o tre code di gambero e le punte d'asparago.
Pepare, salare e aggiungere una spruzzata d'olio d'oliva extra vergine.
Assaporare in una bella giornata di sole!

  • Creato il .
  • Ultimo aggiornamento il .

Cjarsons protagonisti a Sutrio

Domenica 8 giugno a Sutrio protagonisti sono i Cjarsons con le ricette della tradizione. Dieci ricette, dieci diversi modi di preparare e gustare i famosi ravioli carnici, per celebrare tutta la varietà della cucina locale. La festa è organizzata dalla ProLoco di Sutrio in collaborazione con il Comune e con l’albergo diffuso “Borgo Soandri”. Giunta alla sua seconda edizione, la manifestazione si inserisce tra le attività promosse dal consorzio turistico Carnia Welcome e punta a valorizzare il tipico raviolo carnico riscoprendone le origini e le diverse ricette. Presenti sul territorio in oltre 50 versioni dolci e salate, i cjarsons sono un piatto “povero” della cucina carnica che si presta a molte interpretazioni culinarie. La festa di Sutrio metterà a confronto dieci ricette provenienti da altrettanti paesi del comprensorio montano, che rappresentano dieci diversi modi di preparali e gustarli: dai cjarsons di Ravascletto, ripieni di mele, cipolla, uvetta ed erbe aromatiche a quelli di Ligosullo, che mescolano patate, prezzemolo, menta, melissa e cannella. Dalla versione di Treppo Carnico, preparata solitamente nella notte dei Santi, a quella di Priola (Sutrio) messa in tavola per la festa dell’Immacolata. Ci sono poi le ricette di Cercivento, Paluzza, Paularo e di tre diverse frazioni di Arta Terme che mescolano ingredienti dolci e salati  con spezie saporite. Le degustazioni saranno allestite nelle vie di Sutrio, e ogni variante sarà accompagnata da un vino friulano selezionato. Gli stand apriranno domenica alle 10 e chiuderanno alle 20.

Leggi anche I cjarsons (Krofn) di Timau

  • Creato il .
  • Ultimo aggiornamento il .

Festival del graffito, wall di 700 mq

da elementi sottterranei di GemonaSi conclude oggi "elementi sotterranei" con l'inaugurazione del grande Wall, i laboratori e una festa a base di musica e arte. Gran finale dunque per Elementi Sotterranei, il festival internazionale del graffito a Gemona del Friuli. Sarà inaugurato il grande muro di 700 metri quadrati realizzato in via San Pietro dai 17 street artist provenienti da tutto il mondo. Alle 14, all’interno del palazzetto ISIS nel piazzale Centro Studi di via Praviolai, con Color Rebirth, un laboratorio sul riciclaggio curato da Econoise. Alle 16, nella stessa sede, “Coloriamo l’orto”: originalissimo workshop a cura di Valentina Dal Ben, che svelerà le ricette per creare i propri colori vegetali in cucina, partendo dalle verdure e dalle piante presenti nell’orto di casa. Dalle 18 il “Guerriglia Stencil”, a cura di Bravi Ragazzi, che insegnerà come restituire nuova vita ai vecchi oggetti con stencil e bomboletta. Alla stessa ora inizierà la musica con gli Old Inside Sound, con  esibizioni di break dance e street art, con performance di body painting a cura di Arianna Ferrazin e uno spettacolo acrobatico di Laura Belli, della Compagnia Ziba. Alle 21 DJ set di Mistafire & Ngaio; a ruota toccherà ai Rebel Bricks. Spazio poi alle sperimentazioni musicali di Soom T, accompagnata da Fleck, membro di Kings HiFi Soundsystem. A chiudere, il duo composto da Steve Vibronics ai controlli e Echo Ranks alla voce.
elementi sotterranei a Gemona festival del graffito
 

 


  • Creato il .
  • Ultimo aggiornamento il .

Buttrio, tutto il magazine sfogliabile

Presentata in sala Kugy nel Palazzo della Regione di Udine l'82esima Fiera regionale dei Vini che si terrà a Buttrio, nella settecentesca Villa di Toppo Florio e nel suo parco, dal 13 al 15 giugno 2014. Tutto il magazine speciale con programma interviste e approfondimenti sfogliabile qui. Attenzione alle eccellenze, promozione e valorizzazione delle tipicità del territorio le parole d'ordine della Fiera che ogni anno attrae centinaia di visitatori e amanti del buon vino, anche alla scoperta di un parco straordinario, l’unico parco archeobotanico del nord Italia. Molte le autorità intervenute: Giorgio Sincerotto, neo eletto sindaco di Buttrio, ha fatto gli onori di casa affiancato da Rosalba Canzutti del consiglio direttivo della Pro Loco Buri, anch'esso da poco rinnovato, che con il Comune organizza l'evento. Tra i presenti il presidente del consiglio regionale Franco Iacop con il consigliere Vincenzo Martines, il direttore dell'Ersa Paolo Stefanelli, il coordinatore regionale Città del Vino Tiziano Venturini,Valter Pezzarini presidente Unpli regionale, Angelo Zanutto direttore generale della BCC di Manzano, main partner dell'evento. Una fiera aperta al territorio che accanto a collaborazioni che negli anni si sono dimostrate vincenti, quest'anno vedono nuovi e interessanti sodalizi. Insieme a numerose novità. Un evento su cui, come sottolineato da Franco Iacop, la Regione punta molto. "La valorizzazione dell'enogastronomia con le sue eccellenze, fa parte di quel patrimonio sul quale stiamo e vogliamo puntare come istituzione, attraverso una scoperta consapevole del risorse presenti sul territorio".
Attività che non potrebbe esistere senza la presenza indispensabile e massiccia di volontari che, secondo Valter Pezzarini presidente Unpli FVG, danno quel valore in più in senso di ospitalità e qualità che in molti cercano e in pochi possono offrire. Accanto alla tradizionale formula di degustazione ed eventi, molte sono le novità che accompagnano quest'edizione.  I vini selezionati dai commissari regionali di Vinibuoni d'Italia, Paolo Ianna, Cristina Burcheri, Liliana Savioli saranno offerti all’apprezzamento del pubblico, che durante i giorni della Fiera, con la collaudata formula del braccialetto, consentirà con unico ticket di degustare ben 80 vini a mescita.
Nell’ambito della manifestazione, verrà presentato il progetto che Vinibuoni d’Italia intende realizzare con l’Associazione Charming Italian Chef in 20 diverse città italiane per promuovere l’identità vitivinicola della Regione e valorizzare i vini dei produttori selezionati nell’edizione 2015 della guida Vinibuoni d’Italia.  Anche quest'anno ritorna Buttrio Wine Night, un piccolo tour tra le colline e il borgo cittadino, che si dipana in 5 tappe vinose e golose, da assaporare in compagnia degli amici. Rinnovato anche il servizio BuriBus servizio navetta, che parte da P.za 1° Maggio a Udine e arriva a Villa Florio. Anche quest’anno per la promozione è stato scelto il format del mensile qbquantobasta, con la novità della doppia copertina proprio a sottolineare la duplice anima della Fiera, in Villa e nel Parco. Il servizio ristorazione nel parco, oltre alla presenza di piatti etnici vedrà al lavoro i cuochi della ProSpilimbergo. Intramontabile la domenica pomeriggio il tradizionale Palio delle Botti, che a Buttrio tanti anni fa (quasi 20!) è stato declinato come “Corse dai Caratei” rientra nel circuito del Palio Nazionale delle Botti, manifestazione organizzata dall’Associazione Nazionale Città del Vino, e la squadra vincitrice sarà ammessa di diritto alle finali nazionali del 28 settembre a Maggiora (NO) Tra le novità 2014 l’apertura del secolare parco di Villa di Toppo Florio a “Natura & Benessere” manifestazione che attirerà sicuramente moltissimi amanti del bio e del naturale, un laboratorio sul Sauvignon, vino di origine francese ma che negli ultimi anni sta prendendo piede anche nella nostra regione, con una produzione in crescita. Ed ancora Buttrio Wine Film un concorso dedicato alle scuole e agli istituti di cinematografia ma anche agli appassionati di registrazione video per la realizzazione di un corto della durata massima di 3 minuti che abbia come soggetto il Friuli Venezia Giulia e i suoi vini. Alla Fiera di Buttrio 2014 verrà anticipato l’avvio del progetto, che, dopo la stesura del bando, la raccolta dei corti presentati e le selezioni dei migliori elaborati realizzati, si chiuderà nel corso della Fiera 2015 quando verrà proclamato il vincitore del concorso, valutato da un’apposita commissione di esperti. Moltissimi gli appuntamenti e i laboratori con molti eventi per le famiglie e i più piccoli. E sabato sera tutti col naso all’insu per il lancio delle lanterne! Tutti gli eventi e gli appuntamenti sulla Fiera sono facilmente consultabili sul sito  www.fieravinibuttrio.it e sulla pagina Facebook dedicata.


  • Creato il .
  • Ultimo aggiornamento il .

Laboratori di panificazione con Gandino

Giovanni Gandino maestro dell'arte biancaDue giorni fra farine, lievito madre pane e focacce. Laboratori con Giovanni Gandino
alla Fiera di Buttrio Sabato 14 giugno Dalle 11.00 alle 13.00 lievito madre. Dalle16.30 alle 18.30 panini aromatizzati Domenica 15 giugno Dalle 11.00 alle 13.00 lievito madre Dalle16.30 alle 18.30 pizza e focacce. Prenotazione consigliata già da subito presso la Pro Loco Buri. Tel e Fax 0432 673511 e mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Costo di partecipazione a ogni laboratorio 20,00 euro. Nella breve intervista pubblicata nel numero di maggio di qbquantobasta Pane vino e... Giovanni Gandino Giovanni Gandino ci ha raccontato come è nata la sua passione per l’arte bianca. Ora vorremmo sapere anche se è stata una scelta casuale o voluta, quella di fare il globe trotter del lievito madre. “Una semplice richiesta del mercato, ci risponde. Quando quindici anni fa lavoravo di notte, curando esclusivamente il lievito madre della Panettoni Balocco, a nessuno interessava minimamente questa attività. Quando mi chiedevano che lavoro facessi terminavano la mia frase con "ah, sì, insomma l'operaio degli impasti" . Ora sembra che non si possa fare a meno del lievito madre, ovviamente, tutta questa richiesta, non può che farmi contento perché effettivamente dietro alla creazione e mantenimento di un impasto che sopravvive decine e decine di anni ci sono amore e romanticismo. Non bisogna però abbandonarsi al pressapochismo o al ‘copia e incolla’ di internet perché altrimenti si rischia di confondersi e rovinarsi la digestione con impasti ‘marci’ invece che con lievitazioni naturali”.
Come spieghi questa passione dilagante: è una moda, un desiderio di salvaguardare la salute, di riscoprire antichi gesti in uno dei consueti ritorni della storia?
Credo che sia un comportamento tipico dei periodi storici di crisi, si cerca di riscoprire un mondo antico, si guarda al passato . Non esistono studi scientifici che provino i benefici di un prodotto fatto con il lievito madre, eppure molte persone hanno riscoperto questo modo di alimentarsi. I prodotti hanno sapori, gusti, colori e digeribilità migliori e questo non passa inosservato al mercato.
È solo il pane o prevalentemente il pane a guidare questo ritorno al passato che guarda al futuro?
Si direi che è la panificazione a godere prevalentemente di questa "riscoperta", il pane da molti anni dimenticato e lasciato a ricoprire un ruolo marginale. Un buon ristorante si riconosce dal pane e dal caffè mi dicevano a scuola, eppure è difficilissimo trovare un buon pane al ristorante e nelle scuole la panificazione è la materia di meno importante di tutto il programma scolastico. Quante delle persone che parlano di pane sanno davvero come viene prodotta la farina? Quanti conoscono la legislazione che si occupa del pane e delle farine?
Spiegaci in poche parole il valore del lievito madre
Il valore del lievito madre è nella sua costituzione di ceppi indigeni di batteri e lieviti, è il teorema del Caos! Ogni lievito madre è diverso, richiede una ricetta diversa e darà origine a un prodotto diverso. È un microcosmo popolato da microorganismi che si moltiplica, si cura e muore a seconda delle nostre procedure di mantenimento. Ha profumi tipici che ricordano la nocciola, la vaniglia, il caffè , ha una "shelf life" lunghissima, perché l'acidità mantiene sotto controllo il proliferare delle muffe e offre una migliore digeribilità grazie alle lunghe tempistiche di preparazione e al retrogusto leggermente più acidulo: ciò permette di produrre al nostro organismo più saliva e quindi più enzimi adibiti alla pre-digestione dell'amido.
Quali sono le regioni in cui vedi più attenzione ai tuoi corsi e quali le età dei frequentanti, ci sono anche maschi?
Direi le regioni del Nord, le regioni cioè dove purtroppo si avverte una maggiore mancanza di qualità nella panificazione. Ai miei corsi la frequenza è variegata e contempla anche persone di sesso maschile, più interessati per motivi professionali: molti infatti, vorrebbero aprire una attività di panificazione o pizzeria.
Quali emozioni si vivono ai tuoi corsi?
Le mie emozioni emergono soprattutto dopo un corso, quando vengo contattato e ringraziato perché "questa domenica abbiamo mangiato tutti il pane con la ricetta fatta al corso, forse l'ho cotto troppo ma tutti hanno detto che era eccezionale!” Sapere che hai fatto parte di tante domeniche e pranzi in famiglia è la gratificazione più desiderata. Le emozioni dei corsisti sono diverse, solitamente mi dicono "Chef, lei ha distrutto tutte le sicurezze che avevo!"
Questo perché il corso è tenuto da qualcuno che ha studiato, ha lavorato e lavora nei molini e non da un panificatore, quindi io offro una visione sicuramente singolare dei temi trattati.
A giugno sarai a Buttrio per alcuni laboratori: proporrai anche i pani aromatizzati?
Probabilmente. Cercherò di fare quello che faccio solitamente, cultura della farina e della panificazione. Trovo divertente creare accostamenti con di aromatizzazioni a volte esasperate per cercare di far capire alle persone che "Pane" è un mondo. Provate a pensare a un panino scuro, con l'aroma di sigaro toscano fresco, caldo, torbato, accompagnato da un buon formaggio stagionato ed erborinato. Aggiungete solo un buon rosso nel vostro bicchiere e avrete omaggiato il vostro palato come si deve. Come abbiamo già scritto il mese scorso, Pane Vino e Giovanni Gandino…

  • Creato il .
  • Ultimo aggiornamento il .

Storie di viticoltori eroici del Carso e non solo

L’Associazione dei Viticoltori del Carso – Kras in occasione di Trieste Mare Morie Vitovska organizza un convegno dal titolo “Storie e testimonianze di viticoltura eroica del Carso e non solo…” Storia della viticoltura del Carso, sfida dei Viticoltori in condizioni naturali di lavoro particolarmente difficili
venerdì 6 giugno alle 15 presso l’Hotel Savoia Excelsior Palace di Trieste Sala Excelsior
Interverranno:
Fulvio Colombo - storico del territorio
Stelio Smotlak - estetologo dell'alimentazione
Francesco Carfagna dell’ Az. Agr. Altura – Isola del Giglio, Grosseto|Toscana
Walter De Battè dell’Az. Agr. Prima Terra – Cinque Terre, La Spezia|Liguria
Roberto Filipaz – Vicepresidente dell’AIS FVG
Benjamin Zidarich - Presidente dell’Associazione dei Viticoltori del Carso.Moderatore il giornalista Furio Baldassi.
A fine convegno, alle ore 17.00 APERTURA DELLA MANIFESTAZIONE TRIESTE MARE MORJE VITOVSKA 8° EDIZIONE al SALONE DEGLI INCANTI – EX PESCHERIA

  • Creato il .
  • Ultimo aggiornamento il .

Come nascono Le Favole

Cantina Le Favole a Caneva di Sacile ultime propaggini del CarsoPubblichiamo con piacere questa bella intervista - quattro chiacchiere in realtà dice con modestia l'autore Roberto Fresco - a Evio e Angelo Cadorin, titolari della cantina Le Favole. Giudicate voi, a noi di qbquantobasta è piaciuta molto. Come ci sono piaciuti la loro Malvasia e il Giallo di Roccia.

Incominciamo dall’inizio: come nascono Le Favole?
EVIO - Credo che Le Favole siano, in qualche modo, un punto di arrivo necessario della nostra storia familiare. Mio nonno aveva un po’ di terra.  Ricordo un vigneto e 5 mucche e una malga sull’altipiano. Mio padre, che negli anni Sessanta riparava televisori a Sacile, aveva abbandonato l’agricoltura perché a quei tempi era difficile mantenere una famiglia solo con il lavoro dei campi. In seguito andò a lavorare per l’Enel, ma mai aveva abbandonato la passione per la terra. Ricordo che passava i sabati e le domeniche a lavorare quel poco di terra che possedeva e noi bambini, io e mio fratello Angelo, lo aiutavamo. Era faticoso. Noi facevamo cose semplici, ma probabilmente quelle ore, quelle giornate trascorse a contatto con la natura mi, ci hanno segnato. Come se inconsapevolmente in quegli anni innocenti avessimo fatto una promessa a quella terra.
Quindi la vostra chiamiamola vocazione per la terra è profonda, ma terminata la scuola non è stata la campagna subito il vostro futuro.
EVIO - Vero. Terminata la scuola ho seguito le orme di mio padre. Mi sono dedicato all’elettronica. La faccio breve. Dopo un breve periodo da dipendente mi sono messo da solo. Riparavo TV, facevo impianti CB e qualche radio VHF per l’industria, … insomma mi davo da fare. C’è una cosa che però credo sia importante dire…
Cosa?
EVIO - Fin da piccolo ho avuto una profonda curiosità per il funzionamento delle cose. Credo di aver smontato ogni oggetto che mi capitasse a tiro. E questa curiosità, questa necessità di comprendere in profondità le cose, sarà poi importante per la mia attività ne Le Favole.
ANGELO – Certo, e intanto che lui smontava io faticavo in campagna…
Continuiamo con il nostro racconto.
EVIO - La svolta avvenne grossomodo nel 1988. In quegli anni, osservando gli ambiti in cui già operavo mi resi conto che vi erano diverse situazioni in cui, o per potenziali pericoli, o per necessità di migliore coordinamento, sarebbe stata un’innovazione di grande successo la disponibilità di un radiocomando. Già operavo nel campo della trasmissione radio; avevo, come dire, competenze specifiche, così incominciai a studiare il problema. Non voglio dilungarmi, dirò però che, provando e riprovando, venni a capo del problema. E con grande soddisfazione.
Quando viene il momento de Le Favole?
ANGELO - Le cose nella nostra azienda andavano bene. La nostra attività cresceva continuamente. Così, mio fratello d io decidemmo, a un certo punto, di differenziare gli investimenti, di dividere il rischio e pensammo che il mondo dell’agricoltura avesse le caratteristiche giuste per soddisfare questo nostro bisogno.
Perché parlate di agricoltura e non di cantina, o di vigna?
EVIO - In realtà ciò che cercavamo era un’azienda agricola. Che fosse a vigna, o a seminativo, o a mais, per noi non era rilevante. O così credevo. Avevamo chiaro in mente solamente l’estensione, e magari che fosse vicino a casa. Ora mi viene da pensare che queste certezze fossero solo una sorta di autoinganno, perché, nel profondo, era proprio la vigna che ci chiamava.
In che senso?
ANGELO - Cercammo girando tutta la pianura friulana, e ogni volta c’era sempre qualche cosa che non andava. A un certo punto Evio visitò un’ azienda a Muzzana del Turgnano. Sarebbe stato un affare interessante, ma lo scartammo perché pensammo che fosse troppo, troppo lontano da Sacile, dove avevamo la nostra azienda. Poche settimane dopo lui vide Le Favole (a Carlino, ancora più distante di Muzzana) e ne rimase incantato. Mi chiamò al telefono come… illuminato. La vigna fino a quel momento non era al centro dei nostri pensieri, ma quando la incontrammo, capimmo che forse era proprio quello che stavamo cercando. Era là e ci stava aspettando. In una settimana concludemmo quello che non avevamo concluso in più di un anno. Era la chiusura di un cerchio.

Angelo ed Evio Cadorin con le rispettive famiglieQuale progetto avete per Le Favole?
ANGELO - Come ho detto, per noi Le Favole sono nate come un investimento, non come un hobby. E’ importante sottolineare questo. E come ogni investimento anche questo ha alle spalle studio e programmazione.
EVIO - Ci siamo chiesti subito che tipo di prodotto volessimo offrire al mercato e la risposta è venuta da sola. Già nella nostra azienda abbiamo una profonda cultura della qualità (i nostri telecomandi, per esempio, sono certificati TUV) e quindi il primo punto è stato quello di produrre vini di qualità. Come ottenerla? Con quali vitigni? Con che tecnologie? La sfida è stata soprattutto questa. Individuare il nostro mix.  Per fare questo ho, come da ragazzo, incominciato a “smontare" il mondo del vino. Ho studiato, frequentato corsi, sentito consulenti, perché, di nuovo, per me era fondamentale capire.
Quali sono le risposte che vi siete dati, allora, dopo tutto questo studio?
EVIO - In prima battuta volevamo vini genuini, ma anche, in qualche modo, rappresentativi del territorio. Perciò abbiamo lasciato molto spazio alle varietà autoctone (penso al friulano, o al refosco per esempio, o ancora alla malvasia che ci sta dando grandissime soddisfazioni).  Ho capito subito quanto il lavoro in campagna sia fondamentale. Per questo lavoriamo con i vigneti inerbiti, non cerchiamo mai di spingere la produzione per ceppo e facciamo le vendemmie esclusivamente in modo manuale.
ANGELO - La parte tecnologica della cantina è ovviamente molto curata e abbiamo una linea di imbottigliamento di proprietà, il che ci permette di poter gestire al meglio anche questa fase della produzione. Sembra incredibile ma anche il corretto momento di imbottigliamento può migliorare sensibilmente la qualità del prodotto finale.
Torniamo un attimo indietro. Perché Carlino?
EVIO - Al di là del colpo di fulmine, se così possiamo dire, fare vino a Carlino ha sicuramente un senso nell’ambito del nostro progetto. Quella zona ha tradizioni enologiche antichissime, anche se ora in parte dimenticate, e questo dal punto di vista dell’investimento ci ha dato da un lato la misura della potenzialità del territorio e dall’altro un rapporto costo/opportunità vantaggioso. In più, vendemmia dopo vendemmia ci stiamo rendendo conto che imparando dagli errori, migliorando la gestione del vigneto, sta emergendo una potenzialità qualitativa assoluta. Nella messa a dimora dei nuovi impianti abbiamo, per quanto potuto, recuperato vecchie marze per le varietà merlot, friulano e malvasia. Anche questa scelta fa parte del nostro percorso qualità. Proprio la malvasia, per prima, ha reso esplicito quello che per noi era maturo. I premi ottenuti, i riconoscimenti delle guide, i commenti entusiasti dei clienti sono la misura esatta della correttezza della nostra impostazione. Quello che mi piace di più è che, quando ci confrontiamo con questo vino, non sentiamo più parlare di vino di pianura o vino di collina. C’è solo lei, in assoluto, e emoziona.  Emoziona la sua eleganza, la sua finezza, il suo portamento… ma non dovrei essere io a dire questo.  Anche merlot e friulano stanno seguendo questa strada. E anche il sauvignon. Anche lui.
Perché Caneva?
ANGELO – Rispondo io. Caneva è casa ed è vicina a casa. Come Carlino, ha un passato enologico importante, soprattutto nell’ambito dei vini mossi, e un presente ancora poco valorizzato. Quindi, nel nostro piano, ha un’importanza sia strategica che affettiva. Qui abbiamo costruito la cantina. Un luogo incantevole. L’abbiamo realizzata in parte interrata per minimizzare l’impatto ambientale. Intorno ci sono circa sette ettari di vigna in cui abbiamo opportunamente scelto le varietà con l’obbiettivo di valorizzare al meglio la vocazione locale ovvero il vino spumante. Quindi, ovviamente, prosecco, ma solamente in alto e poi nella parte migliore del fondo abbiamo piantato in sequenza pinot bianco chardonnay e pinot nero: il progetto. Il clima fresco d’estate e mai troppo rigido d’inverno, le importanti escursioni termiche, l’esposizione, la terra rossa e la roccia carsica, tutto sembra fatto apposta per costruirci un grande vino spumante.
Il Giallo di Roccia?
EVIO - Già. Il Giallo di Roccia. La nuova sfida. Entusiasmante. Credo di aver pensato almeno cento volte che mi ero messo da solo un’asticella molto alta, ma più riflettevo e più mi convincevo che quella sarebbe stata una sfida vincente. In effetti affrontare con una cantina giovane, che per altro proviene dal mondo dell’industria, affrontare dicevo l’impresa di uno spumante prodotto per di più con il metodo classico poteva sembrare a molti un azzardo, quando non un atto di arroganza. Ma davvero no. Non è così. In questo vino c’è molto studio, molta umiltà. Molta cura. Ovviamente nelle nostre scelte imprenditoriali c’è sempre un’estrema attenzione al mercato e ai suoi sviluppi, ma nel prodotto, nel prodotto c’è cuore, c’è davvero tanto cuore.
Progetti futuri?
ANGELO - Gli obiettivi sono ovviamente complessi. La promozione del nuovo vino, il Giallo di Roccia, è in questo momento quello che occupa la maggior parte delle risorse, ma ragionando a più ampio raggio, le mission sono quelle di sempre.
Ovvero?
ANGELO - In primis sempre molta attenzione alla qualità. Credo che quella della qualità sia una sorta di mantra aziendale. Credo che noi abbiamo la mentalità, la struttura e le capacità per perseguire con costanza questo obiettivo;  stiamo poi approfondendo l’aspetto della ecosostenibilità del vino. Anche questo è un dettaglio non secondario del nostro fare. Infine c’è la promozione del territorio.
EVIO - L’enoturista può darci molto, credo, e noi possiamo dare molto all’enoturista. A questo proposito abbiamo un agriturismo che lavora in sinergia con la cantina proprio per fare cultura di territorio: proporre degustazione dei nostri vini e delle eccellenze locali. Fare volano.

Le Favole Agriturismo
www.lefavole.com
Via Ronche, 92, Sacile (Pn)
TEL. 0434 735604

  • Creato il .
  • Ultimo aggiornamento il .

Laboratori di vini a Buttrio

la copertina del numero speciale qbquantobasta dedicata a ButtrioIl fine settimana dal 13 al 15 giugno Villa di Toppo Florio a Buttrio diventerà la meta di appassionati wine lover e gourmet: sono infatti in programma imperdibili laboratori e degustazioni nell'ambito della 82 Fiera regionale dei vini. Per incontrare gli autoctoni (e non solo). Grande attesa dunque anche per questa edizione 2014 delle speciali e originali degustazioni guidate, come sempre di alto livello. Si svolgeranno in una sala dedicata e saranno riservate a un numero limitato di persone. La capienza massima è di 30 posti. Le degustazioni guidate sono a pagamento; il costo è di 10,00 euro ciascuna. È consigliata la prenotazione già da subito presso la Pro Loco Buri. Telefono e Fax 0432 673511 e mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
SABATO 14 GIUGNO
Ore 11 “Cinquant'anni di Collio”. Nell’ambito della celebrazione del cinquantenario della Doc Collio; verticale di Collio bianco con racconto storico e degustazione guidata a cura di Stefano Cosma (Vinibuoni d’Italia)
Ore 12.30 “Incontri sensoriali tra il Sauvignon francese e il Sauvignon del Friuli Venezia Giulia” a cura del Consorzio Tutela Vini Friuli Colli Orientali, conducono il laboratorio l’enologo dott. Giovanni Bigot e Simona Migliore, responsabile ONAV Udine
Ore 14.30 “Ribolla gialla ieri e Ribolla gialla oggi” a cura di Assoenologi, relatore enologo Robert Fiegl
Ore 16 “Sangiovese e i suoi figli”. Brunello, Chianti classico, Chianti delle Colline senesi, Chianti Rufina, Nobile di Montepulciano, Supertuscan da Sangiovese: a cura di Alessandro Scorsone (Vinibuoni d’Italia)
Ore 18.30 “Schioppettino...il boom di un grande rosso”. Laboratorio di degustazione a cura di Paolo Ianna (Vinibuoni d’Italia)
DOMENICA 15 GIUGNO
Ore 11 “Made in FVG: le birre” a cura di ONAB Udine con la collaborazione del Birrificio Gjulia
Ore 12.30 “Aromatici... dry style” La Malvasia, il Moscato di Terracina, l’Albana di Romagna, il Gewürztraminer, a cura di Paolo Ianna (Vinibuoni d’Italia)
Ore 14.30 “Friulano: un aggettivo e un nome” a cura di Assoenologi. relatore enologo Roberto Michelini
Ore 16 “Il Friulano è rosa”. Il Friulano Doc interpretato dalle donne del Collio, dei Colli Orientali, dell’Isonzo, delle Grave, di Aquileia, Annia, Latisana, a cura di Liliana Savioli ed Emanuela Santi (Vinibuoni d’Italia)
Ore 18.30 “Pignolo per natura” a cura di Walter Filiputti con laboratorio di degustazione. “Due grandi rossi si confrontano: Pignolo fa rima con Barolo? Il Pignolo e i grandi vini italiani” - conducono Mario Busso, direttore della Guida Vinibuoni d’Italia e Liliana Savioli con tre grandi annate a confronto (Vinibuoni d’Italia)

Leggi anche: qbquantobasta numero speciale Buttrio 

Una Fiera a tutto tondo a Buttrio

Barbara Potocco presenta la "sua" Fiera

Buttrio wine film, concorso Friulano in corto

 

  • Creato il .
  • Ultimo aggiornamento il .