Finalmente una ricetta semplice, alla vecchia maniera: i funghi trifolati. Prima di tutto voglio ricordare che per raccogliere funghi bisogna avere un patentino rilasciato dalla provincia di appartenenza, questo per evitare sgradevoli multe. E si sappia pure che se ne possono raccogliere tre kg al giorno, accompagnati anche dai familiari. NON si possono raccogliere i porcini (Boletus edulis e relativo gruppo ) con il cappello inferiore a tre cm. Come pure non è il caso di raccogliere l’ovolo buono (Amanita caesarea ) allo stato embrionale: per i non esperti ricordiamo che si può celare l'Amanita phalloides che è MORTALE. Per trifolare i funghi, prima bisogna pulirli dalla terra, lavarli velocemente, tagliarli a pezzetti e poi versarli in una padella con dell’olio caldo dove avrete appena rosolato dell’aglio tritato, quindi sale, pepe, e dopo 10 minuti un bel ciuffo do prezzemolo tritato. Ancora due minuti e sono pronti per un buon risotto o per i tagliolini. Ottimi anche alla griglia, tagliati a fette, basta ungere con un po' d'olio e rosolarli per bene, infine sale, pepe, prezzemolo e un filo di buon olio di oliva. Come presidente di M.B.U. Micologia e Botanica Udinese devo sempre ricordare che NON bisogna mai mangiare funghi crudi, tutti contengono delle tossine, e purtroppo non sappiamo come il nostro organismo li tollera.
Tradizionale appuntamento a Stolvizza di Resia domenica 17 agosto alle 9 con l'annuale camminata nei "Sentieri Stolvizza" un progetto che, ormai da anni caratterizza questo piccolo borgo dell'alto Friuli; un paesino circondato da maestose montagne: il Monte Sart a nord della Valle, il Monte Canin posto ad Est per chiudere con la compatta catena dei Musi a Sud; una corona di rilievi che fanno sentire Stolvizza protetta da questi giganti della natura di una bellezza davvero straordinaria. Domenica 17 agosto quindi dalle 9,00 appuntamento con la manifestazione regionale annuale della F.I.A.S.P. (Federazione Italiana Amatori Sport per tutti) - Comitato di Udine, una iniziativa di rilevante spessore sociale che coniuga l'impegno sportivo con altri aspetti ambientali, culturali e tradizionali che solo la Val Resia può presentare viste le notevoli peculiarità di questo territorio. Per gli escursionisti che raggiungeranno Stolvizza per l'occasione, l'Associazione "ViviStolvizza" presenterà diverse opportunità al fine di far effettuare a tutti una camminata secondo le proprie possibilità e grado di allenamento: il tradizionale ed affermato "TA LIPA POT" - km. 5 e 10 facile alla portata anche dei bambini - il "SENTIERO DI MATTEO" - Km. 13,00 impegnativo per la sua lunghezza ma molto suggestivo - "PUSTI GOST-SULLE TRACCE DEL PASSATO" - Km. 16 impegnativo per la lunghezza e per il dislivello da superare; quest'ultimo è un sentiero che si snoda nei luoghi dove la gente di Stolvizza trascorreva i mesi estivi prima del lungo e rigido inverno, un tracciato tra stavoli e boschi che racconta secoli di vita montanara. Ma l'organizzazione ha pensato anche ai bambini, agli anziani, ai meno allenati e ai soggetti diversamente abili allestendo percorsi alla portata di tutti come il tracciato di 1.000 metri "Stolvizza facile" o effettuando una piccola escursione guidata per le vie del paese che si snoderà dapprima nel Borgo Ves quindi per il secolare e caratteristico Borgo Kikej, l'unico nucleo abitativo della Valle risparmiato dal terremoto del 1976, fino ad arrivare al Belvedere "Roberto Buttolo", dove preziosi disegni e simpatiche didascalie raccontano una favola della tradizione resiana e dal quale è possibile osservare una panorama della Val Resia davvero mozzafiato. Faranno da contorno a tutto il programma le visite al Museo dell'Arrotino, musica e balli, l'opportunità di acquistare l'aglio resiano (Strok) oltre che godere di un ambiente naturale davvero straordinario nel cuore del Parco Naturale Regionale delle Prealpi Giulie. Al rientro dalle escursioni grande festa con il tradizionale ristoro tipico delle manifestazioni FIASP, arricchito dalla ormai classica "Bruschetta dell'amicizia", una proposta divenuta parte integrante della manifestazione, che coniuga l'amicizia, ormai decennale, fra le comunità umbra e resiana attraverso l'olio di oliva del cuore verde d'Italia e l'aglio di questo territorio. Leggi anche Oseacco di Resia, frico, zitira, escursioni
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Scritto da Fabiana Romanutti il . Pubblicato in Eventi.
Dopo il grande evento di Calici di Stelle sulla spiaggia di Grado, organizzato dal Movimento Turismo del Vino FVG, di cui qbquantobasta è media partner, ora per i nostri lettori e abbonati è il momento di salire in montagna per una fantastica cena a base di funghi ideata e realizzata da Antonietta Battigelli e Stefano Buttazzoni. Appuntamento il 29 agosto a Timau al ristorante da Otto. Alle 20. Un menu che a venire l'acquolina in bocca solo a leggerlo e che ha un costo supercontenuto: 30 euro vini inclusi: prenotate subito, sono disponibili ancora pochi posti. Tel. 0433 779002
“Mangia chiodini crudi e resta intossicata”, notizie come queste appaiono spesso sui giornali in questo periodo. Da non crederci! Eppure ogni anno si ripetono questi episodi. Voglio allora prima di tutto ricordarvi che non si possono mettere in pentola tutti i funghi che vi capitano sottomano. Bisogna SEMPRE farli controllare dagli addetti dell’Ufficio micologico presso le ASSL. Naturalmente si parla di funghi comperati in qualche baracchino o regalati da qualcuno. Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio: di funghi infatti si può morire. Bisogna accertarsi che siano in buona salute, cioè di bella presenza, sodi, interi, con un bel colorito. Con queste caratteristiche certamente daranno buoni risultati alla fine della preparazione. Ovviamente i funghi raccolti NON si mangiano crudi. Diffidare sempre se sono in condizioni precarie, cioè a pezzetti o con odori marcescenti: nella mistura può celarsi qualche fungo non commestibile! I funghi vanno consumati prima possibile, visto il loro veloce deterioramento: ovviamente più sono vecchi peggiore sarà il gusto finale. A mio modesto parere (dopo 40 anni che faccio il cuoco) posso dire che lavare i funghi prima di essiccarli è un grosso errore: otterremo infatti una pessima essiccazione. In altri casi io consiglio sempre di farli a pezzi nella maniera desiderata, quindi di lavarli velocemente perché non devono inzupparsi d’acqua e poi passare alla cottura o alle varie conservazioni.
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Scritto da Valter Mucchiut il . Pubblicato in Ricette.
Riceviamo da un lettore questa gustosa ricetta che vi proponiamo, certi di un risultato garantito: moussaka all'italiana. Ingredienti: Ragù di carne di manzo con 500 g di macinato, uno scalogno e uno spicchio d’aglio tritatissimi in poco olio xtravergine di oliva aromatizzato con basilico fresco tagliuzzato, 3 tazze di passata di pomodoro mescolata con due uova sbattute e uno yogurt naturale, condita con sale, pepe e foglioline di basilico tritate, sale e pepe q.b., olio evo, basilico. pasta da forno: lasagne secche all’uovo, formaggio stagionato grattugiato, mozzarelle, melanzane a fette cotte al forno con poco olio e sale, 1 bicchiere di latte, pangrattato e burro per la copertura. Procedimento: In uno stampo rettangolare imburrare il fondo e cospargere con poca passata. Sistemare, senza lasciare spazi liberi, le sfoglie di pasta, bagnate in una ciotola con acqua fredda (senza sormontarle, se possibile). Versare poco ragù, una spruzzata leggera di formaggio e qualche cubetto di mozzarella. Sistemare uno strato di melanzane e procedere così fino all’ultimo strato che sarà coperto di passata. Versare il latte un po’ dappertutto, cospargere con del pangrattato e qualche riccioletto di burro, infornare a 180° per 1 ora e 30 minuti, dei quali gli ultimi 15 a grill.
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Scritto da Fabiana Romanutti il . Pubblicato in Cibo.
Quando la banca non sta in banca, è questo il titolo dell'intervista al presidente Giuseppe Morandini, pubblicata sul qbquantobasta cartaceo, che volentieri ripubblichiamo on line sul quotidiano. "Agosto è il mese canonico delle vacanze, quello in cui molti, moltissimi, sono in ferie; ma anche quello che ci regala tanto tempo libero per leggere. Ecco che mentre tutti i giornali saltano il giro se mensili, o non escono a ferragosto, o hanno un numero ridotto di pagine, qb quantobasta esce puntuale e più letto che mai. Ci è sembrata l’occasione giusta per fare quattro chiacchiere con Giuseppe Morandini, presidente della Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia; già volevamo fargli un’intervista volante a San Daniele in occasione di Aria di Festa, dove relazionava di qualità della vita, ma gli appuntamenti cultural-gastronomici ci hanno sommerso. Mentre impaginavamo l’evento del mese di agosto (Calici di Stelle) di cui la Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia è sponsor abbiamo deciso che era l’occasione giusta. Non fatevi spaventare dal titolo, non è certo il caso di parlare di banche in queste settimane dedicate al relax, ci faremo raccontare invece i tanti importanti impegni che la banca sviluppa fuori dalla banca. In realtà questo è soprattutto un ringraziamento che noi tutti di qb vogliamo fargli perchè ha creduto fin da subito nel nostro progetto di diffusione di cultura enogastronomica al servizio del territorio. Era il novembre 2011. Siamo andati da Morandini con il format del numero zero; con passione e con il cuore gli abbiamo raccontato del nostro progetto, con passione e con il cuore ci ha detto “mi piace, è un progetto credibile e di cui c’è bisogno, un progetto che può far crescere in consapevolezza”: dal primo numero a oggi qb ha in copertina il logo della banca e nelle filiali viene distribuito. Sport, cultura, sociale sono i tre settori in cui prevalentemente la Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia si impegna. Settori che indicano delle linee e delle filosofie di intervento. “Vivere la quotidianità del territorio, sostenere i momenti e le persone che contribuiscono a rafforzarne l’identità, farli conoscere e crescere. Con una grande attenzione ai giovani e agli sport minori. È entusiasmante la rete di attività sportive che coinvolgono i ragazzi grazie al sostegno di volontari e famiglie. Spesso bastano anche limitati sostegni da parte nostra per vedere concretizzarsi dei risultati. E questo ci rende davvero felici! Il grazie che riceviamo è la nostra bastevole ricompensa”. Ci sono poi interventi più sostanziosi… “Certo la presenza nelle tappe friulane del Giro d’Italia la Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia l’ha ritenuto una sorta di piacevole obbligo inderogabile, considerando l’impegno profuso dagli organizzatori e la visibilità per la regione che ne è derivata. Mi piace ricordare tra i grandi eventi anche la Bavisela o le Finali europee femminili under 20 di basket.Ma anche il rugby, le finali nazionali giovanili di scacchi come pure la collaborazione con la Libertas e con il fantastico mondo delle Pro Loco. Per gli eventi culturali, grandi soddisfazioni ci derivano dalle collaborazioni con Vicino Lontano, È storia di Gorizia o Leggermente di San Daniele, appuntamento al quale siamo particolarmente affezionati. Parlare di libri in modo nuovo e coinvolgente è un risultato non da poco”. Anche voi come banca avete suggerito dei libri… “Abbiamo partecipato assieme alla Fondazione CRUP e alla Regione alla realizzazione dello splendido volume intitolato “Che fare?” dedicato agli inventori friulani del secolo scorso, come pure abbiamo contribuito alla pubblicazione di “Alpini” il libro che riporta le missioni umanitarie della Julia o “I pendolari della valigia” che ha come protagonisti i costruttori friulani nel mondo. E poi ci sono gli appuntamenti di cultura alimentare ed enogastronomica che comunicano le eccellenze del territorio, a partire dal Movimento Turismo del Vino (con il concorso ‘Spirito di vino’, ‘Cantine Aperte’, ‘Calici di Stelle’) e da Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori (ristoranti cantine e artigiani del gusto). Mi piace poi citare un intervento - a metà fra la cucina e il sociale – che si svolge ‘Al Cantinon’ di San Daniele grazie all’impegno della Cooperativa sociale “La Cjalderie” per l’inserimento lavorativo di giovani svantaggiati”. E poi c’è qbquantobasta, un progetto di comunicazione innovativa con un mensile cartaceo e un quotidiano on line… “Anche con un simpatico slogan: vino, cibo e… quantobasta per essere felici!” Se a Giuseppe Morandini innamorato della sua regione e alla Banca che presiede basta un grazie, noi diciamo e scriviamo GRAZIE!
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Scritto da Marta Omero il . Pubblicato in qb junior.
Studiare fisica in vacanza e divertirsi. Il magico connubio che lascerà increduli bambini e ragazzi avviene a 1.560 metri di quota, nel massiccio di Glungezer, che domina la regione di Hall Wattens. Si scende dall’impianto di risalita e ci si ritrova nella riserva di cembri più estesa d’Europa. Qui prende vita il Bosco delle Sfere. Un immenso parco didattico a cielo aperto di 7.000 metri quadrati, che incanterà i bambini e farà ritornare indietro nel tempo i più grandi. Attrazione principale la Kugelbahn, la pista da biglie in legno più grande al mondo. Si snoda per oltre 500 metri a diverse altitudini e con varie angolature, facendosi strada fra pini, abeti bianchi e rossi di alta montagna. Piccoli e grandi appassionati di costruzioni si perderanno in questa straordinaria infrastruttura da gioco, immersa nel bosco, dove potranno far scivolare grandi bocce in legno, simili a quelle da bowling lungo il percorso fatto di tronchi di pino cembro, tra case sugli alberi, funi, stazioni gioco, postazioni sospese nel bosco. Per costruirlo è stato utilizzato il pino cembro di queste montagne e la manodopera a km zero degli artigiani del posto, che hanno offerto gratuitamente la loro abilità: 600 ore di lavoro per realizzare un’opera ecosostenibile, immersa nella natura, lasciando il legno allo stato naturale per fare in modo che i visitatori, oltre che a divertirsi possano godere di tutti gli effetti benefici del cembro. Ma il Bosco delle Sfere non è un semplice parco giochi. E’ un vero e proprio laboratorio didattico nella natura, dove i bambini possono apprendere attraverso workshop all’aria aperta le leggi della natura e della fisica. L’ente turistico di Hall Wattens mette a disposizione di tutti gli ospiti un “kit del perfetto fisico”: da questo momento in poi piano inclinato, forza di gravità e attrito non saranno più un segreto per i piccoli esploratori del Bosco delle Sfere. Il legno di pino cembro regala i suoi benefici anche nell’area relax pensata per i genitori: mentre i figli si divertono con la pista delle biglie mamma e papà possono rilassarsi in perfetta tranquillità nelle maxi sdraio realizzate con questo prezioso materiale naturale, posizionate in una terrazza naturale di fronte al massiccio Karwendel. Quando poi ci si vuole lasciare andare a una pausa golosa ci si può ritrovare al rifugio Gasthof Halsmarter, con un’area giochi per i bambini più piccoli e un’accogliente terrazza dove lasciarsi tentare da uno spuntino con i prodotti della tradizione austriaca. Le attività del Bosco delle sfere saranno aperte fino al 5 ottobre 2014, ogni giorno dalle 9 alle 16.30. L’ingresso al parco è libero e gratuito, mentre le palle di legno si possono ritirare al rifugio Halsmarter (deposito 10 euro – 2 saranno trattenuti per il noleggio).
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Scritto da redazione qbquantobasta il . Pubblicato in Ricette.
Globalizzazione delle dispense: di certo abbiamo tutti in cucina qualche scatola di cous cous semipronto per i momenti di emergenza. Il cuscus che si trova in vendita nei supermercati occidentali è solitamente passato al vapore una prima volta e poi essiccato; le istruzioni sulla confezione consigliano di aggiungervi un po' di acqua bollente per renderlo pronto al consumo. Basta mettere il cuscus in una ciotola e versarvi sopra l'acqua o il brodo bollente, coprendo poi la ciotola con un foglio di plastica. Il cuscus si gonfia e nel giro di pochi minuti è pronto da servire, dopo averlo rimescolato con una forchetta.
Ma il cous cous può diventare anche la base di un piatto raffinato come in questa versione di Alfredo Iannaccone, un cous cous in umami style (in sintesi cous cous cotto in acqua di polpo e acqua di pomodoro cuore di bue di Sorrento, con zenzero e limone sfusato amalfitano, tentacoli di polpo tiepidi profumati con basilico greco e timo limonato).
Ma siamo sicuri di conoscere la storia del cous cous? Un alimento tipico del Nordafrica, costituito da agglomerati, cioè granelli di semola cotti a vapore (del diametro di un millimetro prima della cottura).
Tradizionalmente veniva preparato con semola di grano duro, Triticum durum, quella farina granulosa che si può produrre con una macinatura grossolana anche utilizzando strumenti poco tecnologici, anzi diciamo pure primitivi. Oggi con questo nome ci si riferisce anche ad alimenti preparati con cereali diversi, come orzo, miglio, sorgo, riso o mais. Solitamente lo si accompagna a carni in umido e/o verdure bollite; può essere reso piccante accompagnandolo con la harissa (usata soprattutto in Tunisia), una salsa a base di peperoni piccanti, spicchi d'aglio, pizzico di cumino, olio evo, sale.
Uno dei primi riferimenti scritti al cuscus utilizzato in una ricetta viene dall'anonimo autore di un libro di cucina dell'al-Andalus, la Spagna musulmana del XIII secolo, il Kitāb al-tabīkh fī al-Maghrib wa l-Andalus. In lingua catalana appare nel romanzo Tirant lo Blanch (1464) con il nome de "cuscusó". Uno dei primi riferimenti al cuscus in Europa settentrionale è in Bretagna, in una lettera datata 12 gennaio 1699. Ma già decenni prima esso aveva fatto la sua comparsa in Provenza, dove il viaggiatore Jean Jacques Bouchard scrive di averlo mangiato a Tolone nel 1630. Vi sono indizi del fatto che il processo di cottura tipico del cuscus, in particolare la cottura a vapore dei grani sul bordo di una pentola in terracotta, potrebbe avere avuto origine prima del X secolo in un'area dell'Africa Occidentale dove oggi si trovano Niger, Mali, Mauritania, Ghana e Burkina Faso.
I chicchi di cuscus vengono fatti con la semola (grano duro macinato grossolanamente), aspersa d'acqua e lavorata con le mani per farne pallottoline, che vengono poi spolverizzate con semola asciutta per tenerle separate, e poi passate al setaccio. Le pallottoline che sono troppo piccole per costituire i chicchi di cuscus passano attraverso il setaccio e vengono di nuovo asperse di semola asciutta e lavorate a mano. Questo processo continua fino a che tutta la semola è stata trasformata nei minuscoli chicchi del cuscus. Nella società tradizionale del Nord Africa le donne si radunavano a gruppi per vari giorni per preparare insieme una grande quantità di cuscus in grani. Questi ultimi, seccati al sole, potevano poi durare per parecchi mesi. Al giorno d'oggi la produzione del cuscus che acquistiamo al supermercato è ovviamente meccanizzata. Il cuscus dovrebbe essere passato al vapore due o anche tre volte. Quando è cotto come si deve è morbido e leggero, non dovrebbe essere gommoso né formare grumi.
Il metodo tradizionale di cottura a vapore prevede l'uso di un recipiente apposito per la cottura a vapore la cuscussiera. La base è una pentola di metallo allungata a forma bombata in cui si cuociono le verdure e la carne in umido. Sopra questa base viene collocato il recipiente dal fondo forato in cui il cuscus si cuoce a vapore assorbendo i sapori del brodo sottostante. Se l'incastro tra il bordo della pentola inferiore e il recipiente superiore non è ermetico, spesso viene posto uno strofinaccio umido per non far fuoriuscire il vapore dai lati.
Mancano ancora 20 giorni all'appuntamento con la cena del mese di qbquantobasta al ristorante Matiz da Otto a Timau, ci sono ancora pochissimi posti disponibili. Si sa del resto che le cene da Otto sono una garanzia, grazie alla maestria di Antonietta Battigelli e Stefano Buttazzoni, capaci di creare veri capolavori di sapori genuini in cucina. Appuntamento dunque il 29 agosto alle 20 a Timau. Protagonisti Porcini&Friends. Costo 30 euri, prenotazioni al numero 0433 779002.
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Scritto da staffetta in cucina il . Pubblicato in Ricette.
Davvero invitante la ricetta di Alessia Stano e Tiziana Mesaglio di staffettaincucina.blogspot.it Pomodorini ripieni in versione finger food. Ovviamente le dosi sono molto indicative, la cosa migliore è aggiungere gli ingredienti un po’ per volta e assaggiare. Noi abbiamo usato in prevalenza olive nere di tipo leccino, perciò abbastanza saporite, mentre abbiamo messo solo poche olive verdi. Ma dipende tutto dal vostro gusto personale. Tempo di preparazione: 20 minuti ca. Ingredienti (per 30-40 pomodorini)
240 g di ricotta 160 g di olive miste nere e verdi denocciolate pomodorini piccadilly o ciliegino polvere di cappero (facoltativa)
Lavate i pomodorini, asciugateli e svuotateli. Salateli internamente e metteteli a testa in giù a perdere l’acqua per una mezz’ora circa. Intanto preparate il ripieno: mettete le olive nel mixer e frullatele. Poi aggiungete la ricotta, date ancora una frullata e poi mettete il composto in una sac a poche. Prendete i pomodorini, asciugateli delicatamente e riempiteli con il composto e spolverizzate con polvere di cappero. Per fare la polvere di cappero dovete usare i capperi sotto sale. Metteteli in una ciotolina che collocherete nel microonde e fate andare alla massima potenza per qualche minuto. Quando si saranno seccati sbriciolateli.
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Scritto da Fabiana Romanutti il . Pubblicato in Nonsolovino.
Valutazioni discordanti e con dati numerici su cui riflettere per quel che riguarda i vini del Friuli Venezia Giulia in sede di commissioni selezionatrici per le finali della Guida Vini buoni d'Italia 2015: grande successo nelle commissioni ufficiali, minor numero di corone assegnate nelle commissioni dei wine lovers. Solo 15 le corone assegnate dai wine lovers: Aquila del Torre - Colli Orientali del Friuli Picolit Docg 2012 Buiatti Livio e Claudio - Friuli Colli Orientali Doc Friulano 2013 Castello di Spessa - Collio Doc Friulano Castello di Spessa 2013 Colle Duga - Collio Doc Friulano 2013 Drius - Friuli Isonzo Doc Malvasia 2013 Lupinc - Carso Doc Malvasia 2012 Petrucco - Colli Orientali del Friuli Picolit Docg 2010 Pizzulin Denis - Friuli Colli Orientali Doc Schioppettino di Prepotto 2011 Rodaro Paolo - Colli Orientali del Friuli Picolit Docg Picolit 2010 Roncus - Collio Doc Bianco Vecchie Vigne 2009 Scubla Roberto - Friuli Colli Orientali Doc Verduzzo Friulano Cratis 2011 Škerk - Venezia Giulia Igt Terrano 2012 Tarlao Vignis in Aquileia - Venezia Giulia Igt Refosco dal Peduncolo Rosso Mosaic Red 2011 Vigna Petrussa - Colli Orientali del Friuli Picolit Docg 2011 Villa Russiz - Collio Doc Ribolla Gialla 2013
Ben 40 invece le corone assegnate dalle Commissioni ufficiali Le Favole - Friuli Annia Doc Traminer Aromatico 2013 Conte d’Attimis - Maniago - Friuli Colli Orientali Doc Ribolla Gialla 2013 Grillo Iole - Friuli Colli Orientali Doc Ribolla Gialla 2013 Villa Russiz - Collio Doc Ribolla Gialla 2013 Schiopetto - Collio Doc Friulano 2013 Colle Duga - Collio Doc Friulano 2013 Guerra Albano - Friuli Colli Orientali Doc Friulano 2013 Muzic - Collio Doc Friulano 2013 Skok - Collio Doc Friulano Zabura 2013 Torre Rosazza - Friuli Colli Orientali Doc Friulano 2013 Valentino Butussi - Friuli Colli Orientali Doc Friulano 2013 Venica & Venica - Collio Doc Friulano Ronco delle Cime 2013 Zorzettig - Friuli Colli Orientali Doc Friulano 2013 Ronco Blanchis - Collio Doc Friulano 2013 Ronco dei Tassi - Collio Doc Friulano Friulano 2013 Raccaro Dario - Collio Doc Friulano Vigna Del Rolat 2013 Angoris - Friuli Colli Orientali Doc Friulano Angoris 2012 Gigante Adriano - Friuli Colli Orientali Doc Friulano Vigneto Storico 2012 Caccese Paolo - Collio Doc Malvasia 2013 Drius - Friuli Isonzo Doc Malvasia 2013 Picèch Roberto - Collio Doc Malvasia 2013 Ronco del Gelso - Friuli Isonzo Doc Malvasia Vigna della Permuta 2013 Lupinc - Carso Doc Malvasia 2012 Kocjancic Rado - Brezanka 2009 Keber Edi - Collio Doc Bianco Collio 2013 Jermann - Venezia Giulia Igt Bianco Capo Martino 2012 Carlo di Pradis - Collio Doc Friulano Scusse 2009 Roncus - Collio Doc Bianco Vecchie Vigne 2009 Škerk - Venezia Giulia Igt Malvasia Istriana 2012 Zidarich - Venezia Giulia Igt Malvasia Istriana 2012 Škerlj - Venezia Giulia Igt Malvasia Istriana 2011 Tarlao Vignis in Aquileia - Venezia Giulia Igt Refosco dal Peduncolo Rosso Mosaic Red 2011 Moschioni - Friuli Colli Orientali Doc Refosco dal Peduncolo Rosso 2009 Livon - Venezia Giulia Igt Schioppettino Picotis 2011 Pizzulin Denis - Friuli Colli Orientali Doc Schioppettino di Prepotto 2011 RoncSoreli - Friuli Colli Orientali Doc Schioppettino di Prepotto 2009 Škerk - Venezia Giulia Igt Terrano 2012 Vigna Petrussa - Colli Orientali del Friuli Picolit Docg 2011 Petrucco - Colli Orientali del Friuli Picolit Docg 2010 Rodaro Paolo - Colli Orientali del Friuli Picolit Docg Picolit 2010 Scubla Roberto - Friuli Colli Orientali Doc Verduzzo Friulano Cratis 2011
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